3 dicembre 2020

Giornata Internazionale delle persone con disabilità

Proposte per il mondo post-Covid
Tratto da Sara De Carli di Aggiornamenti sociali

Per il 3 dicembre l'Onu quest’anno ha scelto il tema “Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid -19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”. Ma come riempiano di contenuto concreto quel titolo, in un anno in cui le persone con disabilità hanno visto saltare servizi e diritti? Da dove ripartire? Con quali priorità?  

La Giornata Internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre quest’anno ha per tema “Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid -19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile”.

Ma come riempiano di contenuto concreto quel titolo, in un anno in cui le persone con disabilità hanno visto saltare servizi e diritti? Si è detto spesso che il Covid19 ha ricacciato indietro decenni di sforzi per l’inclusione: da dove ripartire? Quali sono le priorità oggi? Lo abbiamo chiesto ai presidenti delle maggiori associazioni impegnate per l’inclusione e i diritti delle persone con disabilità.

Il progetto personalizzato di vita come livello essenziale di un nuovo modello di welfare
Roberto Speziale, presidente nazionale Anffas

È fuori di dubbio che la qualità della vita delle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo già prima dello scoppio della pandemia non era soddisfacente. Come più volte Anffas ha rilevato, l’attuale sistema sconta non poche criticità e spesso sono le persone che devono adattarsi ai servizi, non - come dovrebbe essere - i servizi alle persone. Tali criticità che sono letteralmente deflagrate con l’emergenza Covid, con gravissimo pregiudizio per la vita delle stesse persone con disabilità e per i loro familiari che si sono viste letteralmente abbandonate a loro stesse con i servizi improvvisamente sospesi, senza soluzioni alternative o compensative come le norme, ancorché emergenziali, avevano invece opportunamente sancito. Le criticità hanno visto nel sistema di residenzialità in grandi strutture, spesso potenzialmente ma anche concretamente segreganti ed istituzionalizzanti, le punte di caduta più evidenti, che impongono una profonda rivisitazione di tale sistema.

A fronte di tale consapevolezza è altrettanto fuor di dubbio che, come indicato dall’Onu per la prossima giornata internazionale, l’intero sistema vada ripensato nella direzione indicata, apportando profondi e radicali cambiamenti. Questo cambiamento non potrà avvenire senza l’apporto significativo dell’intero Terzo Settore Italiano.

In questo quadro rientra l’evento organizzato da Anffas nazionale per il 2 dicembre: Anffas torna ancora una volta ad indicare la progettazione individualizzata dei sostegni ed il progetto personalizzato di vita il livello essenziale base su cui costruire un nuovo modello di welfare. Il tutto per Anffas deve essere, infatti, basato sulla centralità della persona, sulla migliore qualità di vita possibile a cui ognuno ha diritto grazie ad adeguati ed efficaci sostegni. Il riferimento principale rimane ancorato ai paradigmi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ed al discendente modello basato sui diritti umani, civili e sociali. Compito certamente arduo e di non facile perseguimento, ma a cui Anffas non intende rinunciare, continuando a proporre soluzioni innovative e mettendo in atto studi, ricerche e sperimentazioni, in collaborazione con gli enti e le istituzioni che si spera, acquisiscano sempre più e rapidamente maggiore consapevolezza.

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