5 luglio 2011

Nota del mattino del 05 luglio 2011.



1. IL VENTENNIO BERLUSCONIANO
LODO MONDADORI, UN CASO ESEMPLARE PER RICORDARE GLI ANNI CHE GLI ITALIANI HANNO ALLE SPALLE.
La vicenda Mondadori si svolse a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. E ricordarne i punti salienti fa capire meglio il ventennio che gli italiani si stanno mettendo alle spalle.
Nel corso degli anni Ottanta Silvio Berlusconi aveva acquisito quote di minoranza della Arnoldo Mondadori Editore, di cui erano azionisti anche la famiglia Formenton-Mondarori e Carlo De Benedetti. Carlo De Bendetti aveva stipulato un accordo scritto per rilevare le azioni della famiglia entro il gennaio 1991, per diventare l’editore di riferimento del gruppo. Ma nel 1989 la famiglia Formenton-Mondadori cambiò decisione e vendette le sue azioni a Silvio Berlusconi.
Ne nacque una contesa anche di tipo giudiziario. Un primo Lodo arbitrale diede ragione a De Benedetti. Berlusconi fece ricorso alla corte di appello e vinse. Con una mediazione dell’imprenditore Ciarrapico, che agiva per conto di Giulio Andreotti, si è arrivò a una tregua e spartizione concordate.
In seguito si è scoperto che per quella sentenza di appello vi era stata corruzione. E fino in Cassazione sono stati condannati avvocati del premier e magistrati. Per risarcire l’imprenditore De Bendetti del mancato sviluppo e giro di affari Il giudice Misiani (quello preso in giro dai tg berlusconiani per il colore dei calzini) ha stabilito che la Finvest avrebbe dovuto sborsare 750 milioni di euro. Una perizia successiva ha ridotto a meno di 500 milioni questa cifra. A giorni si aspetta la sentenza di appello sui risarcimenti. Con la manovra appena approvata dal governo di fatto verrebbe bloccato il pagamento fino alla sentenza della Cassazione, tra qualche anno.
Memento: la vicenda Mondadori si swvolse a cavallo tra anni Ottanta e Novanta. Nel 1994, anno in cui Silvio Berlusconi, “scese in campo” e si presentò alle elezioni politiche con Forza Italia, il suo gruppo industrial-mediatico-finanziario aveva, ricorda oggi Giuseppe D’Avanzo su La Repubblica, debiti a medio e lungo termine per 2.927 miliardi di lire, debiti a breve termine per 1.528 miliardi di lire e, a fronte, un capitale netto di soli 1.053 miliardi di lire.
Il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, alle agenzie di stampa ieri: "Una cosa del genere qualora fosse confermata sarebbe la prova che per tutti gli italiani la manovra sarà un problema e per il presidente Berlusconi una soluzione. Voglio credere che non si insulti il Parlamento trasmettendogli una norma del genere".

2. IL VENTENNIO BERLUSCONIANO
P4. DOMANI LA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DECIDE SULLA RICHIESTA DI ARRESTO PER PAPA, PARLAMENTARE PDL E PERNO DELLA CRICCA MASSONICA E AFFARISTA CHIAMATA P4. UN ALTRO CASO PER ESEMPLARE PER CAPIRE GLI ANNI CHE L’ITALIA HA ALLE SPALLE.
Si parla della P4, ma poi i personaggi implicati in questa storia di segreti, affari, dossier, spifferate, sono spesso o direttamente quelli della sempiterna Loggia segreta Propaganda 2 che fu governata dal vecchio Licio Gelli, giudicata e condannata dalla commissione parlamentare di inchiesta presieduta da Tina Anselmi, o replicanti più giovani. Domani la commissione per le autorizzazioni a procedere decide sulla richiesta di arresto per il parlamentare Papa del Pdl. Che cosa faranno il “Partito degli onesti” e la Lega dei furbi? Sarà un passaggio decisivo.

3. IL VENTENNIO BERLUSCONIANO
RAI. DOMANI IL PRESIDENTE E IL DIRETTORE IN PARLAMENTO PER RIFERIRE SULLA STRUTTURA BERLUSCONIANA CHE DALL’INTERNO FAVORIVA MEDIASET. DOPODOMANI IL CDA DELL’AZIENDA.
La Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai ascolterà domani il presidente e il direttore generale dell’azienda per avere spiegazioni sulle notizie relative al gruppo di dirigenti imposti dal centrodestra e che per anni avrebbe fatto in modo di favorire Mediaset ai danni della Rai. Giovedì ne parlerà anche il Consiglio di amministrazione della Rai.
4. MANOVRA, UNA SOLUZIONE PER IL PRESIDENTE UN PROBLEMA PER IL PAESE: INIQUA E SENZA SOSTEGNO ALLA CRESCITA E AL LAVORO.
Tagli agli enti locali, tagli alle pensioni, ticket sanitari. La manovra economica del governo rinvia a dopo le ormai prevedibili elezioni politiche e dunque sulle spalle del prossimo governo il grosso dei sacrifici (20 miliardi nel 2013 e altri 20 miliardi di euro nel 2014). Ma intanto pesta con pesantezza sui percettori di redditi bassi e medi, riserva ancora un trattamento di favore ai trasgressori delle quote latte, non fa nulla per la crescita dell’economia e per sostenere il lavoro e lascia aperte le porte ai sogni su una futuribile riforma fiscale che da come si presenta favorirà i più abbienti (la revisione delle aliquote Irpef per come viene presentata finirebbe per favorire ben poco i meno abbienti e moltissimo i contribuenti più ricchi).
Ieri il testo definitivo è stato presentato al Quirinale. Oggi Tremonti, Sacconi e Brunetta lo illustreranno in una conferenza stampa.
Per fortuna alla fine è risultato che non sono stati tagliati gli incentivi alle energie rinnovabili: la Lega aveva fatto una battaglia per toglierli, in modo da potersi presentare agli elettori come il campione del risparmio sulla bolletta della luce. Peccato che così facendo avrebbe finito di distrugge l’unico settore industriale in forte sviluppo in questo momento, migliaia di posti di lavoro e soprattutto avrebbe compromesso la possibilità che l’Italia sviluppando di più le fonti rinnovabili possa essere meno schiava degli approvvigionamenti di idrocarburi, in futuro certamente sempre più cari. Come dire: per qualche voto in più oggi, la Lega aveva già venduto il futuro per l’Italia.

5. TAV, LA VIOLENZA E’ SEMPRE SBAGLIATA. E FA SEMPRE IL GIOCO DI CHI VUOLE IMBROGLIARE LE CARTE.
La violenza è sempre sbagliata e fa sempre il gioco di chi vuole imbrogliare le carte. Il Partito Democratico su questo tema ha una posizione ferma e chiara. L’ha espressa in modo netto tutto il gruppo dirigente del partito, a cominciare dal segretario Pier Luigi Bersani.
Il caso drammatico degli scontri sulla Tav in questi giorni viene utilizzato dalla maggioranza di centro destra (ma anche dai quotidiani espressione di azionisti industriali e finanziari interessati a superare Berlusconi ma a anche tenere a distanza il Pd dal governo) per cercare di rompere la possibile alleanza politica del centrosinistra nelle prossime elezioni politiche. Il tentativo è chiaro: mettere un cuneo tra Pd e possibili alleati a sinistra, come Sel e come l’Idv.

6. ABOLIZIONE DELLE PROVINCE E TESTAMENTO BIOLOGICO. OGGI ALLA CAMERA RIPRENDE IL CONFRONTO.
L’abolizione delle province e il testamento biologico sono i due temi sui quali oggi riprende

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