17 dicembre 2015

Frammenti ministeriali di Leopolda 6 prima parte

“Tanti ragazzi della Leopolda si stanno mettendo in gioco nei propri territori. E formazione della classe dirigente vuol dire innanzitutto coraggio”. Così Matteo Renzi alla Leopolda.  “A Platì, in Calabria, in dieci anni ci sono stati due scioglimenti per mafia: sono stati assassinati amministratori, lo stato sembra assente, lontano. Annarita Leonardi è una trentenne del Pd che alle prossime elezioni, sfidando con molto coraggio e un po’ di incoscienza tanti benpensanti della sua terra, ha deciso di candidarsi”.

Arrivato alla stazione Leopolda il ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio e rispondendo alle domande dei giornalisti sul dl salva banche ha detto:  “Il governo italiano e il ministro Padoan farà di tutto per salvaguardare quei cittadini che hanno sottoscritto azioni ed obbligazioni in maniera inconsapevole, non sono stati adeguatamente informati. Questo è un fatto gravissimo che va appunto corretto”.  “Il governo ha fatto un provvedimento non per una situazione ma per affrontare la crisi delle banche – ha aggiunto -, dopo la più  grande crisi finanziaria del 2009. Altri paesi l’hanno fatto anni fa, noi purtroppo per troppi anni si è negata questa evidenza della debolezza di queste banche e bisognava intervenire per salvaguardare quasi un milione di risparmiatori quindi avremmo mandato in crisi decine e centinaia di aziende, piccole aziende che hanno ricevuto prestiti da queste banche, quindi salvare queste banche, era necessario ripartire. L’abbiamo dovuto fare in condizioni molto difficili  perchè le regole europee sono cambiate nel frattempo”.

“Il governo italiano, come ha detto il ministro Padoan, che è responsabile di questo procedimento, farà di tutto – ha concluso Delrio – per trovare le vie per risarcire questi cittadini a cui va la nostra vicinanza ma dobbiamo anche imparare da questa vicenda che il cittadino va difeso sempre di più da una differente capacità di informazione. Non sono adeguatamente informati i cittadini, dobbiamo fare in modo di aumentare molto la trasparenza e l’informazione per i cittadini, anche in campo finanziario dove purtroppo questi prodotti vengono venduti a persone che probabilmente non riescono a comprenderne la pericolosità”.

Sulla questione del salva banche è intervenuta, a margine della Leopolda,  anche la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani: “Abbiamo deciso di salvare banche,correntisti e posti di lavoro. Non mi sembra poca cosa, non mi sembra un conflitto di interessi quello di un governo che pensa ai cittadini. Stiamo provando a ristorare gli obbligazionisti, per quanto sarà possibile”.

“Due poli opposti ci stanno spingendo verso la paura, i terroristi e la destra”. Lo ha detto, intervenendo dal palco della Leopolda, il responsabile Sicurezza del Pd Emanuele Fiano. “Pensiamo a chi, candidato alla guida degli Stati uniti, dice che tutti i musulmani del mondo sono terroristi – ha detto – pensate alla Lega Nord e ai partiti della destra, che ci dicono che siamo un Paese insicuro”. “L’antidoto alla paura – ha aggiunto – è l’idea di progresso e di democrazia, il contrario di paura è libertà, non c’è sicurezza senza libertà. Altri pensano alla paura perchè la paura crea consenso, ma sulla loro strada troveranno il Pd”.

“Abbiamo attivato le domeniche gratuite una volta al mese nei musei statali: sembrava un’idea stravagante, invece è una cosa importante. Insieme ad una analoga iniziativa che già c’era per i musei comunali siamo a 700mila persone che ogni mese vanno a vedere i musei nelle loro città. Anche questo crea sviluppo economico”. Così dal palco della Leopolda nell’ambito del ‘question time’ il ministro Dario Franceschini.  Finora spiega  “il patrimonio culturale italiano non è stato valorizzato: si è investito moltissimo nella tutela, con una legislazione di cui siamo orgogliosi, ma non si è investito in valorizzazione. Così abbiamo deciso di cambiare: con la riforma che abbiamo fatto, oggi abbiamo una direzione generale dei musei, che prima non c’era, e 20 musei dotati di autonomia”.

Nel suo intervento il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha ricordato che “Garanzia giovani è un programma importantissimo”.  “Nella storia di questo paese – aggiunge Poletti-  quando un ragazzo finisce gli studi, il problema è della sua famiglia. Garanzia giovani è il primo programma nella storia d’Italia che dice ad un ragazzo ‘se vuoi, vieni quì. Ragiona con noi ti diamo una mano’. E sapete quanti sono i giovani italiani che si sono registrati? Siamo a 900mila. Se li mettiamo in fila uno dopo l’altro, si va dalle Alpi alla Sicilia. E’un risultato clamoroso. E poi ne abbiamo 550 mila che sono già stati chiamati per un colloquio”.

“Cambiare completamente il modo per il reclutamento dei giovani nella Pa”. Così , Marianna Madia, ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione. “Dobbiamo considerare la pubblica amministrazione – spiega- come la Repubblica italiana, unita e non frammentata”, dove il reclutamento è legato “ai bisogni reali del Paese. Se per esempio vanno in pensione 100 centralinisti, non è detto che si debba per forza sostituirli, ma puntare su professionalità che in quel momento servono”.  “Quest’anno partiamo con il pin unico -prosegue- che deve diventare come il codice fiscale per ognuno. Spero che fra un anno ogni cittadino possa dire questo è mio codice fiscale e questo è il mio pin per adempiere agli obblighi con la pubblica amministrazione e ricevere i servizi. Siamo partiti con la dichiarazione pre-compilata e anche con questo pin i cittadini potranno scambiarsi dati con la p.a. Quindi, una pubblica amministrazione che potrai incontrare nei tuoi luoghi, senza perdere giornate intere con uffici che non si parlano”.

Nell’immediato  -spiega il ministro-  il pin si riferirà a “300 servizi digitali, ma che dovrà coprire in futuro tutti i servizi della pubblica amministrazione e anche tutti i servizi del privato. Per la prima volta il pubblico non rincorre, ma si fa da apripista. Fra 2 anni il servizio avrà già cambiato la vita alle persone”.  “Non dobbiamo avere più ostaggi della pubblica amministrazione. Quello che da’ più fastidio è far rimanere i cittadini nell’incertezza per anni, anche 10”. Per questo “noi con la riforma sulla PA e con tutti decreti attuativi che presenteremo prima di Natale, daremo certezza sui tempi: una risposta entro 170 giorni, entro 5 mesi”.


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