6 maggio 2015

LAVORI IN CORSO: Alcune domande, risposte, chiarimenti sulla Legge di Riforma della Scuola in diretta dalla Camera.

Inoltriamo questo contributo sul tema della riforma della scuola, frutto dei lavori alla Commissione Cultura e Istruzione della Camera di domenica 3 maggio che ci arriva da parte dell’On. Roberto Rampi.

1) Il dirigente sceglierà i docenti per chiamata diretta?

La scuola comunica all'ufficio scolastico regionale il proprio "fabbisogno", ovvero quanti e quali insegnanti (e non solo) gli servono a seconda del proprio piano dell'offerta formativa. E' da lì che derivano le scelte, dalle necessità delle scuole. Le modifiche della commissione proposte dal gruppo PD prevedono poi che il dirigente sia coadiuvato nella valutazione dei cv degli insegnanti inseriti nell'albo territoriale da un comitato di valutazione (individuato dal consiglio di istituto) e quindi non sia solo nella scelta, pur rimanendone responsabile.


2) Il dirigente attribuisce arbitrariamente i fondi per il merito (200 milioni)?

Fin dall'inizio il dirigente era tenuto a motivare le proprie scelte riguardo la valorizzazione del merito dei docenti. Il gruppo PD in commissione ha previsto anche qui il supporto del comitato di valutazione per l'individuazione dei criteri della premialità. Nessun clientelismo quindi, solo un incentivo. Anche perché si potrà premiare non solo il singolo docente, ma anche un team che lavora insieme.


3) Il dirigente definisce da solo il Piano dell'offerta formativa triennale?

In un primo momento il testo prevedeva che gli organi collegiali fossero solamente sentiti. La modifica forse più importante prevede che il dirigente dia gli indirizzi del POF poi elaborato dal collegio docenti e approvato dal consiglio di istituto, dove siedono insieme famiglie, insegnanti, ata e studenti.


4) Le assunzioni non sono il prodotto della sentenza della corte di giustizia europea?

La sentenza stabilisce che, visto l'abuso del precariato nella scuola, si corregga il tiro e si scelga se assumere o indennizzare coloro che hanno ricoperto incarichi su posti "vacanti e disponibili" per 36 mesi anche non continuativi. Di fatto, dunque, le assunzioni non sono dovute. E, per di più, coloro che rispondono a questi requisiti sono molti meno di quei 100.000 che verranno assunti per effetto del ddl scuola (per via della dicitura specifica "posti vacanti e disponibili", che andavano, cioè, coperti con cattedre a tempo indeterminato). Le assunzioni sono frutto di una scelta politica in favore della reale autonomia scolastica e della normalizzazione del processo col quale si entra ad insegnare a scuola.


5) Chi ha insegnato per 36 mesi su posti vacanti e disponibili non potrà più lavorare?

L'Artl.12 del ddl serve a rispondere alla sentenza della corte di giustizia europea, dando un segnale preciso di inversione di tendenza rispetto all'abuso del precariato. Il gruppo PD ha già elaborato una correzione in forza della quale il divieto di superare i 36 mesi su posti vacanti e disponibili varrà solo per i contratti firmati dopo l'entrata in vigore del ddl. Non è vero che chi è oggi in questa situazione non potrà, l'anno prossimo, laddove necessario, essere chiamato.

6) Chi non è in Graduatoria ad Esaurimento è definitivamente tagliato fuori dalla scuola?

Il piano straordinario di assunzioni vale per l'anno scolastico 2015/2016. Subito dopo l'entrata in vigore del ddl sarà bandito un concorso per altri 60.000 posti a tempo indeterminato. Il gruppo PD ha già previsto emendamenti per aprire il concorso solo a coloro i quali sono in possesso di un'abilitazione. Mediamente chi oggi è abilitato avrà una possibilità di tre di entrare in ruolo già con quel concorso. In più quest'anno, laddove il fabbisogno delle scuole richiedesse insegnanti in specifiche classi di concorso per le quali gli assunti dalle GAE sono insufficienti, gli iscritti in GI potranno continuare a lavorare come in precedenza (vedi punto 5)


7) I privati potranno condizionare il POF attraverso il cosiddetto school bonus?

Il piano dell'offerta formativa verrà approvato dal consiglio di istituto (vedi punto 3). Nessun privato avrà voce in capitolo in questo senso. Lo school bonus serve soltanto a far sì che quanto oggi avviene nelle scuole in maniera poco regolamentata o non regolamentata (ovvero che si sviluppino progetti finanziati da privati) abbia delle regole uniformi e utili a chi vuole sostenere la scuola


8) L'alternanza scuola-lavoro è un modo per mascherare la mano d'opera a basso costo?

L'alternanza è un'esperienza già praticata in molte scuola italiane, con livelli di successo differenti. Si tratta di rendere le eccellenze dei modelli replicabili. Stabilire un ponte tra scuola e lavoro significa trovare una via italiana alla lotta alla disoccupazione giovanile, investendo sulle competenze sin dagli ultimi anni di scuola. Per questo riguarderà tutti gli indirizzi, non solo tecnici, avrà tutor dedicati, un monitoraggio specifico e standard chiari.


9) I neo-assunti avranno contratti triennali poi potranno essere licenziati?

Le assunzioni previste dal ddl scuola sono a tempo indeterminato. Si viene assunti a tempo indeterminato in un albo territoriale (che, in prima attuazione ha dimensione provinciale, poi assumerà la dimensione della rete di scuole che si costituisce). Da lì si è indirizzati per tre anni in una scuola nella quale poi si viene confermati o meno. Rimanendo comunque nell'ambito territoriale dell'albo (che NON è regionale).


10) Chi oggi insegna lontano da casa, immobilizzato per il blocco triennale, non potrà più tornare vista l'immissione del gran numero di precari?
Il gruppo PD ha già elaborato la proposta di un piano di mobilità straordinaria che preceda le nuove assunzioni in ruolo così da consentire i trasferimenti.


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