I dipendenti come potenziali divulgatori e promotori delle politiche regionali attraverso l’uso dei loro canali e profili social. Recita proprio così un passo del Piano di comunicazione e promozione 2020 di Regione Lombardia. “Ho chiesto cosa intendessero, perché siamo rimasti alquanto perplessi di fronte a queste parole e mi è stato risposto proprio quello che si capisce: la Giunta Fontana ritiene che un dipendente regionale, soprattutto se esplicita chiaramente di esserlo su Facebook e Instagram, verrà in qualche modo invitato a diffondere le iniziative del suo datore di lavoro”, lo racconta Fabio Pizzul, consigliere regionale del Pd e componente della VII Commissione Comunicazione, dopo la presentazione del Piano, avvenuta stamattina.
Nel testo si dice che per realizzare gli obiettivi prefissati “è essenziale un’evoluzione anche del modello organizzativo attuale e degli strumenti istituzionali previsti dalle normative vigenti. Su questo fronte sono in fase di introduzione alcune importanti novità” e, tra gli altri punti, anche “la comunicazione interna della Giunta regionale, che sarà coordinata dalla Direzione comunicazione; su questo fronte sarà implementata l’attività del magazine on-line NoiRegione ed in generale si lavorerà per favorire l’engagement e il coinvolgimento dei dipendenti (a partire dall’uso dei loro canali social, LinkedIn in primis) come potenziali divulgatori e promotori delle politiche regionali”.
E a proposito di comunicazione interna, il Piano ribadisce: “Il maggiore coinvolgimento dei dipendenti nelle attività promosse da Regione troverà un’ulteriore declinazione nell’avvio di un percorso di definizione di una policy per l’utilizzo dei social network da parte dei dipendenti, affinché, rilanciando i temi promossi attraverso i profili istituzionali sui loro profili social, diventino i primi divulgatori e promotori delle iniziative di cui si occupano”.
Insomma, continua Pizzul, “la Giunta di centrodestra caldeggia la possibilità di indurre i dipendenti a fare da vettori esterni per le iniziative della Regione, a prescindere, evidentemente, dal fatto che costoro le sostengano e le sposino o meno. E l’esempio che ci è stato portato riguarda il bollo auto. Certo, tra un gattino e una foto del mare, pretendere che, dall’impiegato al dirigente, promuovano le politiche regionali ci sembra francamente un po’ troppo”.
La discussione è andata anche oltre: “Il presidente di Commissione ha ricordato che spesso le aziende private pongono ai dipendenti che sono iscritti ai social, attraverso la loro policy, dei vincoli, in base ai quali alcune cose possono essere postate e altre no – aggiunge il capogruppo Pd –. A questo punto ci chiediamo se la Regione non voglia imporre dei limiti anche ai suoi dipendenti e in base a quali regole li detterà, considerato che non si tratta solo di un ente pubblico, ma anche di un’istituzione politica”.
Infine, “siamo rimasti perplessi anche quando il dirigente ci ha detto che sui temi dell’autonomia, tanto cari alla Lega, non è previsto niente di straordinario per la comunicazione, perché i riferimenti sono nazionali e non regionali. E pensare che il presidente Fontana ha sempre sostenuto che l’autonomia dovesse essere il tema principale di questa legislatura”.
Partito Democratico della Lombardia
Milano, 5 febbraio 2020
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