28 luglio 2017

REFERENDUM CONSULTIVO, IL VOTO ELETTRONICO COSTA 23 MILIONI

Maroni per la prima volta ammette la spesa spropositata, e non è finita qui...

"Quando dicevamo che il referendum consultivo sarebbe costato cinquanta milioni di euro Lega e Movimento 5 Stelle ci dicevano che stavamo dando i numeri, ora si comincia a capire chi aveva fatto i conti giusti e chi no". E il capogruppo Enrico Brambilla ha tutte le ragioni per dirlo, visto che il presidente Maroni ha finalmente presentato il conto, assai salato, del voto elettronico per il referendum consultivo sull'autonomia del 22 ottobre prossimo. Fanno la bella cifre di 23 milioni di euro, che comprendono la fornitura delle "voting machines", costituite da un tablet e da una base dotata anche di memoria, dal software di voto, dalla formazione, assistenza e tutto quanto riguarda le procedure di voto elettronico. A questo si aggiungono 1,6 milioni già spesi per la prima parte della campagna di informazione istituzionale e gli altri 24,5 messi a bilancio per tutti gli altri costi, a partire dal compenso degli scrutatori, il materiale, la sorveglianza dei seggi e tutto il resto. Poi c'è un milione di materiale cartaceo, come i registri, i manifesti con l'annuncio del voto e via dicendo. E pensare che cinquestelle, quando se ne discuteva in commissione, dicevano che le voting machines le avremmo potute avere in prestito dall'India o dal Brasile!
"Il voto elettronico, secondo i cinquestelle, ci avrebbe fatto risparmiare, e invece ci costa 23 milioni con il solo vantaggio di avere i risultati dello spoglio un paio d'ore prima. E bisogna ricordare che che il voto su tablet è stato introdotto solo per i referendum consultivi regionali. Quanti ne sono stati fatti dal 1970 ad oggi? Nessuno. Quindi altro che investimento, come dice Maroni, sono soldi che si potevano benissimo risparmiare".

24 luglio 2017

La mafia sta vincendo

I successi delle inchieste antimafia e i boss murati vivi al 41 bis sono solo una parte della realtà. Perché i clan hanno cambiato modo di agire e hanno ripreso ad avvolgere il paese nella loro rete. Ecco come
di Giovanni Tizian   
24 luglio 2017

L’odore stantio di un passato che ritorna. Che ci riporta indietro di anni, a prima dell’ascesa dei Corleonesi e di Totò Riina, capo dei capi di Cosa nostra. Prima della stagione delle bombe e delle stragi. Ci riporta alla stagione dell’aristocrazia mafiosa palermitana, del “principe” Stefano Bontate. A quell’idea di mafia fatta di mediazioni, accordi, dialogo, che non è mai stata sconfitta. Nel lungo periodo hanno vinto gli strateghi dell’inabissamento, strenui oppositori dell’attacco frontale alle istituzioni democratiche. I principi sono tornati, e li troviamo capi e reggenti delle cosche. Hanno resistito al carcere, alle confische, alle faide, ai pentiti. Forti di una società che ha bisogno di loro e dei loro servigi. E mentre le cronache riportano la marcia trionfale dell’antimafia giudiziaria, dai territori, da Palermo, Reggio Calabria, Roma, Bologna, Milano, Torino, si levano segnali inequivocabili: lo Stato non ha vinto.

21 luglio 2017

Pastasciuttata Antifascista di Casa Cervi

Prima edizione a Sulbiate de "La Tradizionale Pastasciuttata Antifascista di Casa Cervi
organizzata dalla Bottega del commercio equo e solidale.

"Ho sentito tanti discorsi sulla fine del fascismo, ma la più bella parlata è stata quella della pastasciutta in bollore. Guardavo i miei ragazzi che saltavano e baciavano le putele, e dicevo: – Beati loro, sono giovani e vivranno in democrazia, vedranno lo Stato del popolo. Io sono vecchio e per me questa è l’ultima domenica. Ma intanto la pastasciutta è cotta, e colmiamo i carri con i paioli. Per la strada i contadini salutano, tanti si accodano al carro, è il più bel funerale del fascismo."
(Alcide Cervi, "I miei sette figli")


19 luglio 2017

Via D’Amelio, 25 anni

«Lo diciamo da un bel po': sulla strage di via D’Amelio manca la volontà di far venire fuori la verità, perché la verità c'è. Qualcuno la sa, molti lo sanno e se non viene fuori è perché forse non c'è una richiesta sufficientemente forte».

Lo ha detto Rita Borsellino, sorella di Paolo il magistrato assassinato il 19 luglio '92, a margine di un’iniziativa a Palermo presso la biblioteca di Casa Professa, nel 25esimo anniversario della strage di via D’Amelio riferendosi alle dichiarazioni rilasciate dal pm Nino Di Matteo.

Per Borsellino la richiesta di verità dovrebbe «provenire dalla società. La società - ha detto - deve pretenderla: 25 anni sono una vita, da tanto ci prendono raccontandoci coriandoli di verità. Non è possibile che le istituzioni per 25 anni continuino a fare finta di cercarla. Ora basta, abbiamo avuto troppa pazienza e forse - ha concluso - troppa tolleranza. Voglio la verità, non è possibile che non si trovi, ci dicano perché non deve venire fuori».

17 luglio 2017

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA












Sabato 15 Luglio 2017  

Democrazia e società
Giovedì scorso a Milano si è tenuta la prima assemblea regionale di Democrazia e società (Dems), l'associazione che raccoglie i sostenitori della mozione Orlando, aperta ad iscritti e non del Partito Democratico. La missione principale è quella di lavorare alla ricostruzione del centrosinistra su un programma condiviso, che metta al centro anzitutto il contrasto delle disuguaglianze sociali. Questo lavoro non può essere fatto nè senza nè contro il PD: perciò stiamo nel partito. Al tempo stesso vogliamo offrire un luogo di discussione e confronto ai tanti che invece se ne sono, spesso silenziosamente, allontanati senza altri approdi. Nelle prossime settimane seguiranno informazioni su come raccogliere le adesioni.

La settimana in Regione
Il Consiglio regionale ha approvato una legge per la gestione faunistico-venatoria del cinghiale ed il recupero degli ungulati feriti (vedi post successivo). È stato inoltre indetto il referendum consultivo per la fusione dei comuni di Cernobbio, Moltrasio e Carate Urio, in provincia di Como. Gli elettori dovranno anche scegliere il nuovo nome, tra questi tre: Cernobbio e Riva Romantica, Cernobbio e Riva di Ponente e Cernobbio e Riviera delle Cave. Io continuo a pensare che i comuni dovrebbero avere un nome semplice, di una sola parola. A proposito di referendum, ora Maroni si è accorto che per usare le scuole, avere il presidio dei militari, etc., deve fare delle intese coi ministeri. Ha quindi costituito una task force affidata all'assessore Fava per risolvere questi aspetti. Ha quindi iniziato a lamentarsi della scarsa collaborazione romana. Un po’ come quei ragazzi che vogliono andare a vivere da soli ma pretendono che siano i genitori a provvedere a sistemargli la casa. È proprio il caso di dire: se vuoi l'autonomia, pedala !

14 luglio 2017

NEWSLETTER QUINDICESIMO PIANO

Newsletter 153 / luglio 2017
Un violento acquazzone, come solo sanno fare i temporali generati dai cambiamenti climatici, ha lasciato sul terreno i segni del suo sconvolgente passaggio: rami spezzati, verzura strapazzata, allagamenti improvvisi e parecchi danni. D'altra parte, è sempre così: chi passa, lascia sempre una traccia. Di cose buone o cattive, rimarchevoli o meno. Degne di essere ricordate e prese a modello o subito accantonate e finite nel dimenticatoio. Per non parlare dei danni che l'azione umana, a volte procura con le scelte dissennate...
Che traccia lascerà, ad esempio, Bobo Maroni del suo passaggio ai vertici della Regione? Noi in questi anni qualche idea nel merito ce la siamo fatta e per lo stesso motivo, elezioni anticipate o no, stiamo lavorando alacremente per predisporre un'alternativa credibile, fatta di programmi, di proposte e di donne e di uomini che si mettono a disposizione.
Oggi a Milano si riunisce l'assemblea regionale per porre le basi per la svolta. Ebbene sì! In Lombardia è giunta l'ora di cambiare e fin da subito chiediamo ai cittadini di darci una mano.

10 luglio 2017

Una locomotiva che sembra tanto un vagone di coda

I numeri sanno essere spietati e fotografano la realtà in modo crudo e spesso lontano da quella che è la percezione dei cittadini. Accade anche in Lombardia, una regione che la vulgata maroniana vuole dipingere come in testa ad ogni classifica possibile, in Italia e in Europa.
In effetti, nel 2016 l'economia della Lombardia ha proseguito un percorso di moderata crescita; il PIL della regione sarebbe aumentato dell'1,1 per cento secondo le stime di Prometeia. Lo comunica la Banca d'Italia nel suo rapporto annuale sull'economia regionale presentato nei giorni scorsi a Milano.
Il calo del prodotto durante le recessioni che si sono succedute tra il 2008 e il 2013 è stato però intenso e la ripresa, ancora debole, non ha permesso di recuperare i livelli pre-crisi.
Il dato più impressionante, secondo Bankitalia, riguarda però gli ultimi quindici anni: dal 2001 ad oggi la Lombardia ha perso posizioni rispetto alle regioni europee a essa simili per grado di sviluppo e struttura produttiva, in termini di reddito pro capite e di capacità innovativa delle imprese. La classifica del Pil procapite delle regioni europee è impietosa: la Lombardia è al 41° posto e rimane agganciata al gruppo delle regioni più sviluppate solo per il rotto della cuffia. Nel 2001 la Lombardia era tra le prime 20 regioni europee.

8 luglio 2017

Bando Scuola al Centro

4.633 scuole aprono l'estate e il pomeriggio

Pubblicate le graduatorie dei progetti finanziati dal bando Scuola al Centro: 4.633 progetti finanziati, un milione di ore aggiuntive, 700mila studenti coinvolti, 187 milioni di euro assegnati. Sport e potenziamento delle competenze di base sono gli assi più gettonati. Napoli è la città con più scuole beneficiarie di finanziamento. Al Nord hanno partecipato al bando 4 scuole su 10, al Sud 8 su 10. 

5 luglio 2017

Europa


UN’EUROPA UNITA PIÙ FORTE E ATTIVA NEL MONDO
Crescita e sostenibilità ambientale, diritti e sviluppo umano, lavoro e coesione sociale
A cura delle Associazioni di cultura politica 
LibertàEguale MilanoLombardiaCircoli Dossetti, Associazione Democratici per Milano
scarica QUI il PDF con il programma degli Incontri Riformisti




1 luglio 2017

Allarmanti i dati sul consumo di suolo

Pubblichiamo l'appello della Rete Cepea per una nuova legge

In Italia il suolo continua ad essere considerato semplicemente una risorsa illimitata e a costo zero, con cui si pensa di rianimare e rilanciare il settore dell’edilizia, una sorta di pavimento dove appoggiare edifici residenziali e commerciali, strade e infrastrutture di tutti i tipi.
Come potrebbero essere letti, altrimenti, i dati allarmanti del Rapporto Ispra 2017 sul consumo di suolo, appena pubblicato, e il generale disinteresse nei confronti del disegno di legge “Contenimento del consumo di suolo e riuso del suolo edificato” approvato un anno fa dalla Camera e da mesi fermo al Senato?