11 gennaio 2011

Depressione: un male che non scende a compromessi.

di Emanuela Sen. Baio. "Il tragico caso della mamma di Fidenza che uccide i suoi piccoli non e' un fatto isolato, l'11% della popolazione italiana soffre di depressione, non possiamo lasciarli soli". "Sono tanti, troppi i casi in cui la depressione porta a compiere atti inconsulti: suicidi, omicidi, infanticidi possiamo e dobbiamo intervenire di fronte a questo allarme sociale. La depressione e' una malattia subdola, che se non adeguatamente trattata puo' degenerare, per questo e' necessario acquisire una capacita' terapeutica che vada oltre lo schema classico. La maggior parte dei depressi non sanno di esserlo, rifiutano l'idea di essere malati e, quindi, di essere curati". "È qui che le istituzioni e il Ssn devono intervenire prendendo per mano chi si sente solo, chi ha paura di accettare un disturbo. Rispetto a quanto fatto fin ora il Ssn deve fare di piu', associando alla terapia farmacologica una piu' adeguata terapia psicologica. Poco tempo fa e' stata approvata una mozione all'unanimita' ma che e' inutile se non cambia radicalmente il modus operandi del Ssn e le cronache lo dimostrano. La depressione, soprattutto post partum, e' l'origine della maggior parte degli infanticidi in Italia che dal 1970 ad oggi sono oltre 400, 12 all'anno. Bilanci preoccupanti che non possono lasciare indifferente il nostro Ssn. Il governo ha il dovere di individuare tutti gli strumenti utili affinche' simili casi di efferata violenza non avvengano mai piu'".



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