31 agosto 2011

Riforma della legge elettorale. Basta porcellum. E' demenziale.

Per poter dire basta al Parlamento di nominati dalle segreterie e non di politici, conosciuti, scelti, ed eletti direttamente dai cittadini, una delle strade che si possono ancora percorrere, con buone possibilità di successo, è quella del Referendum che intende ripristinare il Mattarellum.

Da tempo la questione agita le acque all'interno del Partito. Il PD a fine luglio ha presentato la sua proposta di riforma della legge elettorale: sistema misto maggioritario-proporzionale a doppio turno e parità di genere.

Per il Referendum occorrono 500.000 firme entro la fine di settembre.

Le accellerazioni di questi ultimi giorni hanno portato Bersani a rilasciare la seguente dichiarazione:"Il nostro compito è lavorare in Parlamento. Ai Partiti non compete promuovere Referendum. Noi dobbiamo batterci perchè si apra subito la discussione sulla nostra proposta di nuova legge elettorale. Poi, certo, se da parte del centrodestra alla fine ci fosse una totale chiusura, il Referendum può essere l'ultimo strumento per superare il Porcellum, perchè non possiamo tornare a votare con questa legge elettorale".

L' home page del sito del comitato promotore.
Per accede al sito clicca sull'immagine.



Giovedì Bersani incontrerà i big del Partito.

Intanto c'è il via libera per la raccolta delle firme nelle feste del PD a patto che non compaiano bandiere.


Per il comitato Promotore pro-Mattarellum oltre a Parisi si sono già impegnati a firmare Romano Prodi e Walter Veltroni.
Anche Dario Franceschini ha annunciato l'intenzione di firmare perchè: "alla fine potrebbe costituire il solo strumento per superare il Porcellum". Ragionamento condiviso dalla stessa Anna Finocchiaro.
Ieri su Europa Pier Luigi Castagnetti:"Non basta più autorizzare i banchetti, dobbiamo mobilitare la base del Partito".

Insomma il Porcellum è una legge elettorale demenziale.
Se l' "estrema ratio" per liberarcene deve essere il Referendum,
Referendum sia.


Da questo punto di vista Civati ha le idee decisamente chiare. Ecco di seguito il suo post del 29 agosto: "Settembre, andiamo, è tempo di firmare".

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