13 ottobre 2011
La nota del mattino del 13 ottobre 2011.
1. DIECI MINUTI E VIA. OGGI BERLUSCONI CALA LA MASCHERA E PARLA DA SOLO IN PARLAMENTO PER OTTENERE OSSIGENO FINO A NATALE. POI PENSA CHE POTRA’ ANDARE AL VOTO E DECIDERE LUI CHI CANDIDARE. MA RIESCE NELL’INTENTO GLI ITALIANI, SENZA UN GOVERNO DEGNO DI QUESTO NOME, RISCHIANO DI PAGARE AMARAMENTE LA CRISI.
Questa mattina Silvio Berlusconi leggerà un discorsetto di dieci minuti appena. Una sbrigativa formalità. Incurante dei richiami del capo dello Stato alla credibilità del governo e degli appelli alla concretezza e immediatezza degli interventi lanciati dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi (tra pochi giorni presidente della Banca centrale europea), il presidente del Consiglio oggi tenterà di guadagnare un po’ di tempo. Tra accordi, rassicurazioni e trattative nel centrodestra, Berlusconi sta tentando di arrivare almeno a Natale, per andare al voto in sella al governo e scegliere i fedelissimi da candidare (nominare) con l’attuale legge elettorale, avendo anche il tempo in queste settimane di approvare la prescrizione breve e salvarsi dalla condanna per corruzione nel processo Mills, prevista per novembre.
Da Il Corriere della Sera. Dall’articolo di Marco Galluzzo. “Non avete capito che se cade il governo in questo momento si dissolve il centrodestra”. Ai ministri che coltivano dubbi, ai deputati che minacciano di formare un gruppo autonomo, a tutti coloro che lo invitano a rivedere l’agenda dell’esecutivo e perfino a forzare la mano con Tremonti, Berlusconi ieri ha opposto questo ragionamento…(…). Altro concetto che il premier esterna in queste ore a chi lo va a trovare è un’esplicita richiesta di sostegno incondizionato e a tempo: «Aiutatemi ad arrivare fino a Natale», ha ripetuto anche ieri ad alcuni suoi ospiti, nella convinzione che se il governo arriverà a vedere l`anno prossimo sarà lui, assieme a Bossi, a decidere le sorti della legislatura. O quantomeno ad avere maggiore voce in capitolo di quanta ne avrebbe in presenza di una crisi politica prima della fine dell`anno”.
Dal richiamo di prima de La Repubblica. “La salvezza e il rilancio del l`economia possono venire solo dagli italiani. Sarebbe una tragica illusione pensare che interventi risolutori possano giungere da fuori”.Con queste parole il governatore di Bankitalia Mario Draghi ha invitato il governo ad “agire subito” per uscire dalla crisi: “La manovra non basta”.
Da l’Unità. Articolo di Claudia Fusani. “In fuga dai processi. In fuga dalle regole della democrazia. La carriera politica di Berlusconi, pur nella decadenza di questo lento e rovinoso tramonto, è una continua conferma di illegalità ed egoismi. Tra qualche giorno, entro la fine di ottobre, diventerà legge dello Stato la norma ammazza-Mills. Una leggina incubata per mesi che salverà il premier da quella che sembra una condanna certa, seppur solo in primo grado - a febbraio 2012 arriverà la prescrizione naturale - per aver corrotto un testimone di giustizia, l`avvocato inglese David Mills. Mesi e anni di cortine fumogene, tattiche dilatorie, lodi e disegni di leggi, conflitti davanti alla Consulta: gli onorevoli avvocati del premier le hanno inventate di tutte e di più pur di garantire l`unica loro mission in questi lunghi diciassette anni di incarichi
parlamentari: fare in modo che Berlusconi non arrivasse mai a sentenza. Anche nelle ultime settimane il gran parlare sulle intercettazioni, queste sì rinviate, è stato il pretesto per sviare il dibattito dal vero obiettivo: far diventare legge entro ottobre la prescrizione breve in modo da impedire la sentenza Mills (prevista a novembre). Farsi beffe dei processi così come il governo si sta facendo beffa dei regolamenti della democrazia: è il marchio della casa. Solo che la prescrizione breve, come le venti leggi ad personam di questi anni, significa negare giustizia a un milione di processi, da Parmalat ad Antonveneta, dal crack Cirio alla scalata Bnl. Vuol dire negare giustizia ai morti per amianto,nelle stragi ferroviarie, per incidenti stradali e sui luoghi di lavoro…(….)”.
2. BOSSI E’ D’ACCORDO CON BERLUSCONI. FINO A NATALE. COSI ‘ SARA’ ANCORA LUI A DECIDERE CHI CANDIDARE E CHI NO NELLA LEGA.
La sorte del leader della Lega, Umberto Bossi, è indissolubilmente legata a quella di Silvio Berlusconi. Anche Bossi vuole arrivare fino a Natale in sella, per andare ad elezioni potendo scegliere lui chi nominare in Parlamento con la vecchia legge elettorale: così potrà difendere se stesso e i suoi fedeli dagli oppositori.
3. I RIBELLI DEL CENTRODESTRA PER ORA NON HANNO IL CORAGGIO DI STACCARE LA SPINA (O NON POSSONO PER ALTRI MOTIVI).
Sussurri e grida tanti. Fatti zero. Al dunque i ribelli del centrodestra non sembrano avere il coraggio di staccare la spina ( oppure non possono per altre ragioni). Anche questa volta, hanno detto fino a ieri sera, voteranno la fiducia, chiedendo a Berlusconi di fare poi un passo indietro e lasciare il posto a Gianni Letta.
4. LE OPPOSIZIONI PER LA PRIMA VOLTA TUTTE UNITE. UN SEGNALE AL PAESE: L’ALTERNATIVA ESISTE.
Per la prima volta tutte le opposizioni (tranne i radicali) oggi lasceranno che Berlusconi legga da solo in aula il suo discorso. E’ un segnale al paese che un’alternativa esiste. Domani parteciperanno al voto con un no a Berlusconi e al suo incredibile governo.
L’ipotesi di non partecipare al voto che tanta eco ha avuto sulla stampa è stata solo una delle ipotesi fatte nella mattinata di ieri, subito messa da parte con tutti i gruppi dell’opposizione d’accordo. Ma l’idea, subito battezzata dalle agenzie Aventino, era così attraente dal punto di vista della comunicazione da spingere diversi cronisti e commentari a ricamarci sopra scritti e ragionamenti. In realtà, l’ipotesi appena è stata fatta è stata scartata. Da tutti.
5. CHI SONO I SINDACI PIU’ APPREZZATI? FASSINO IN TESTA.
Monitor città, che ogni anno misura il gradimenti dei sindaci da parte dei cittadini, ha incoronato oggi Piero Fassino come il sindaco più apprezzato d’Italia. Sui primi 48 sindaci, 31 sono di centrosinistra e 17 del centrodestra; 19 del Nord, 12 del Centro, e 17 del Sud. Otto dei primi dieci sindaci in classifica sono del Pd.
6. CON BERSANI A FIRENZE COMINCIA VENERDI’ WEEK END MOBILITAZIONE STRAORDINARIA
Con l’intervento del segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, venerdì sera al palazzo dei congressi di Firenze, prenderà il via la fase di mobilitazione straordinaria organizzata dal Partito democratico per questo fine settimana, in vista della grande manifestazione nazionale indetta per sabato 5 novembre in piazza San Giovanni, a Roma.
Venerdì 14, sabato 15 e domenica 16 ottobre in tutte le città italiane il Pd organizzerà banchetti, gazebo e iniziative pubbliche contro il governo Berlusconi e per presentare al paese le proposte alternative messe a punto dal partito per avviare la ricostruzione democratica, sociale ed economica necessaria a dare all’Italia un futuro migliore.
L’iniziativa di mobilitazione delle “mille piazze” del Pd, che coinvolgerà parlamentari e dirigenti del partito in tutta l’Italia, servirà anche a preparare la grande manifestazione che il partito ha indetto per sabato 5 novembre a Roma per sostenere il progetto di governo alternativo sulla base del quale il Pd avvierà il confronto con le altre forze sociali e politiche.
Venerdì sera a Firenze Bersani interverrà alle ore 21 presso il palazzo dei congressi, in piazza Adua1, alla manifestazione regionale indetta con lo slogan “Un grande paese merita un futuro migliore”. All’iniziativa parteciperanno il segretario regionale del Pd, Andrea Manciulli, il segretario del Pd Metropolitano di Firenze Patrizio Mecacci e il responsabile regionale Organizzazione, Enrico Casini
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