Si legge che il voto greco “non basta ai mercati” e ci si ingegna di
capire che cosa basti, ai mercati: la consegna immediata di tutte le
ragazze vergini? La testa del Battista su un piatto d’argento? La
donazione di ogni bene pubblico e privato al circolo ricreativo dei
banchieri? L’uso obbligatorio del papillon? Ma poi, soprattutto:chi
diavolo sono, questi misteriosi “mercati”? Hanno fisionomia giuridica,
un portavoce, un responsabile, un legale rappresentante, qualche nome o
cognome al quale, all’occorrenza, presentare reclamo? Qualcuno ha mai
votato per loro? Se sbagliano, si dimettono?
Quando e dove è stato
deciso che il loro giudizio (il famoso “giudizio dei mercati”) conta più
del giudizio dell’intera classe politica mondiale? Perfino i più
esecrabili dittatori ci mettono la propria faccia, e a volte finiscono
la carriera appesi a un lampione. Perché i mercati no? Se contano tanto
(tanto da affamare i popoli, volendo, e tanto da salvarli, sempre
volendo) perché sono l’unico potere, in tutto l’Occidente, che non si
espone mai, non parla nei telegiornali, non viene intervistato,
fotografato, incalzato? Perché siamo tutti
ai piedi di un’entità metafisica che per giunta non dispensa alcun
genere di risarcimento spirituale, anche scadente?
Da La Repubblica del 19/06/2012.
Nessun commento:
Posta un commento