3 ottobre 2014

La newsletter di Lucrezia Ricchiuti




   Jobs Act. L'impellente bisogno di dare una scossa all'economia, di aprire prospettive occupazionali, di rilanciare la domanda interna hanno indotto il Governo ad agire su due fronti, quello europeo e quello del mercato del lavoro interno.

Sul primo versante, Matteo Renzi ha sostenuto e sostiene con forza un'impostazione di allentamento delle politiche rigoristiche e una maggiore attenzione all'economia reale, alle necessità di investimenti. In una parola: meno vincoli di bilancio e più sviluppo, posizione ora assunta anche dalla Francia. Su questo, da militante del PD e da parlamentare, sono con lui e il Governo.

Sul secondo versante, invece, sono in totale dissenso. Ristabilire l'uguaglianza tra i lavoratori parificando al ribasso il livello delle tutele è sbagliato. La nostra Costituzione ha già fatto la scelta - dopo sacrifici fatti di lotte, guerre e sangue - che il lavoro e' la base del nostro ordinamento (articoli 1 e 4). Se parificazione deve essere - e deve - occorre estendere le tutele a coloro che non le hanno, non ridurle a chi ancora ce l'ha.
Bisogna ridurre le tipologie contrattuali, prosciugando il lago delle forme di precariato, eliminare le dimissioni in bianco, spostare la tassazione dal lavoro alla rendita e rendere fiscalmente più conveniente il lavoro a tempo indeterminato rispetto alle altre tipologie.
L'art. 18 della legge n. 300 del 1970 - poi - non è a rigore una regola del mercato del lavoro. E' la sanzione per la violazione delle norme sul lavoro. Se una persona viene ingiustamente licenziata deve essere reintegrata. Altrimenti e' inutile dire quali siano le regole, giacché esse potrebbero essere impunemente violate. Per fare un esempio: che senso ha dire quali siano le regole della proprietà dei beni se poi si depenalizza il furto? Se il ladro non fosse costretto a restituire la refurtiva o se la potesse tenere pagando una modesta cifra in danaro, in che paese saremmo? Per questi motivi in Senato ho presentato emendamenti volti a sventare l'ipotesi dell'abolizione dell'art. 18, a ridurre il numero delle tipologie contrattuali, ad aumentare i livelli di paga minima oraria per le prestazioni saltuarie e non coperte da un contratto collettivo nazionale.


Ecco il testo completo - che stiamo discutendo in Aula al Senato - del disegno di legge  n. 1428 Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino dei rapporti di lavoro e di sostegno alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Questi gli emendamenti che ho presentato - come prima firmataria - al testo
4.227 - 4.228 - 4.237 - 4.246 - 4.275 - 4.287 - 4.289 - 4.294 - 4.300 - 4.314 - 4.325

E infine, dire che l'art. 18 riguarda poche persone e' una bugia. Forse il contenzioso sull'art. 18 riguarda poche migliaia ma questo e' il segno che la norma serve e che l'effetto deterrente viene conseguito. Se fosse vero che riguarda poche persone, perché darsi tanta pena per abrogarlo?
Il 29 settembre sono intervenuta a Radio Popolare proprio per dire queste cose.

  Giustizia. Continua un assurdo balletto di posizioni. C'è una parte del governo (Ministero dell'economia e, in parte, quello della Giustizia) che ha capito il nodo cruciale del nesso tra corruzione e crimine organizzato, da un lato, e fiacchezza economica del paese, dall'altro. Ma ce n'è un'altra che invece non afferra o finge. Paradigmatica la vicenda dell'auto-riciclaggio e del rientro volontario dei capitali. Sembrava tutto pronto, invece pare che ora vi siano riserve del Nuovo Centro Destra, per bocca di un sottosegretario alla Giustizia alle cui ragioni sarebbe sensibile qualche altro ministro. Ne sono amareggiata ma sono convinta che i deputati più avveduti insisteranno e porteranno a casa il provvedimento. Poi resta il problema della riforma della prescrizione dei reati. E’ un’urgenza e non mi stancherò di ripeterlo. Su questi aspetti mi sono soffermata la sera del 28 settembre a Desio, nell’ambito di Prospettive democratiche - la ‘3 giorni’ di dibattiti organizzati dal PD locale - durante un’interessante incontro con Anna Canepa, magistrato antimafia, e con l’avv. Tiziana Ornaghi di Milano.
 
 Lombardia. Purtroppo la Giunta Maroni continua a umiliare, prima ancora che la gente per bene e i sinceri democratici, il buon senso. L’aver deciso di mettere il servizio di fecondazione assistita eterologa a totale carico dei pazienti è uno sfregio al diritto alla salute, all’uguaglianza e al senso del ridicolo. I nostri concittadini che non se lo possono permettere dovranno andare appena qualche chilometro più in là, in Emilia – dove il servizio è gratuito – o in Toscana - dove è stato deciso un modesto ticket.
Buone notizie invece dal comune di Milano. Primo in Italia, si dota di una procedura, suggerita da Transparency International, per favorire le segnalazioni dei dipendenti pubblici e denunciare e prevenire corruzione, concussione e altri reati contro la pubblica amministrazione. L'Amministrazione comunale ha presentato in commissione antimafia, che ha promosso il Whistleblowing, la piattaforma informatica su cui poggerà la procedura e ha comunicato la costituzione dell'Organismo di Garanzia che raccoglierà le segnalazioni. Ne fanno parte tre persone di indiscutibile prestigio: Roberto Montà, sindaco di Grugliasco, presidente di Avviso Pubblico, Virginio Carnevali presidente di Transparency Italia e Mariangela Zaccaria, vice segretario generale del comune di Milano.
 
 Appuntamenti. Sabato 4 ottobre alle ore 17.00 sarò a Bologna alla Sala M. Biagi, Baraccano - via Santo Stefano 119 - per partecipare all'incontro organizzato da Libertà e Giustizia "Le riforme costituzionali ed elettorali al tempo del governo Renzi".

Il 30 ottobre, alle ore 17.00, nella Sala Zuccari del Senato, si terrà il convegno Emergenza corruzione: analisi e prospettive future che ho organizzato insieme all’Associazione Res Magnae.
Interverranno certamente Maria Carmela Lanzetta (Ministro per gli Affari regionali), Raffaele Cantone (Presidente Autorità Nazionale Anticorruzione), Rossella Orlandi (direttrice Agenzia delle entrate) e il procuratore aggiunto Francesco Greco. Vi aspetto.

Seguitemi anche su Facebook. Un caro saluto e a presto,
 
Lucrezia

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