23 dicembre 2017

Il Senato si dà nuove regole

Leggi più veloci e stop ai cambi di casacca.
Approvata a larga maggioranza la riforma del regolamento interno: niente più gruppi di "transfughi". E l'astensione non vale più come voto contrario

di MONICA RUBINO

ROMA - Sul punto di essere abolito, se fosse passato il referendum costituzionale dello scorso anno, il Senato si riscatta autoriformandosi e dandosi nuove regole a quasi 30 anni dall'ultima grande riforma (risalente al 1988). Ieri infatti l'aula ha approvato, quasi all'unanimità, il nuovo regolamento di Palazzo Madama che mette uno stop ai cambi di casacca dei parlamentari, stabilisce maggiore trasparenza dei lavori e non fa più valere il voto di astensione come contrario.

"Riforma straordinaria", condivisa da tutti i partiti e ottenuta "senza forzature", esulta il presidente del Senato Pietro Grasso su Facebook. E in aula aggiunge: "Ai senatori della XVIII legislatura lasceremo un Senato che potrà funzionare ancora meglio". Esprime soddisfazione anche il presidente emerito Giorgio Napolitano, che afferma nel suo messaggio di rallegramenti inviato al relatore Roberto Calderoli (Lega): "Si è compiuto una specie di miracolo".

Vediamo allora punto per punto tutte le novità della riforma interna.

• LIMITE A NASCITA DI NUOVI GRUPPI E A CAMBI DI CASACCA
Ogni gruppo parlamentare, pur mantenendo la soglia minima di dieci senatori, deve rappresentare un partito o movimento politico, anche frutto dell'aggregazione di più sigle, che abbia presentato alle elezioni per il Senato propri candidati con lo stesso contrassegno. Nuovi gruppi, dunque, potranno essere costituiti, anche in corso di legislatura, solo se corrispondono a partiti o movimenti politici che si siano presentati alle elezioni uniti o collegati. In pratica con le nuove regole non sarebbero potuti nascere i gruppi del Nuovo centrodestra di Alfano, quelli di Ala di Verdini e anche Mdp di Bersani. In futuro chi vorrà praticare una scissione o dovrà entrare in un gruppo già esistente o finire nel Misto. Per disincentivare al massimo i cambi di casacca si introduce un'altra norma: decadenza automatica dall'incarico di vicepresidente o segretario nel caso in cui si lasci il gruppo in nome del quale si è stati eletti. A meno che non sia stato il gruppo a decidere di sciogliersi.


• L'ASTENSIONE NON VALE PIU' COME VOTO CONTRARIO
Il voto di astensione si uniforma a quello della Camera e non sarà più considerato voto contrario. Pertanto si condiserano presenti solo i senatori che esprimono voto favorevole o contrario. L'astensione varrà solo ai fini della verifica del numero legale.

• ITER DELLE LEGGI PIU' RAPIDO
I ddl si assegneranno di regola in sede deliberante o redigente, salvo eccezioni come testi costituzionali, decreti e riforme elettorali. Nel caso in cui un ddl venga assegnato in referente, la Capigruppo dovrà fissare un termine per la conclusione dell'esame e la Bilancio avrà 15 giorni di tempo per esprimere il parere su disposizioni che implichino nuove entrate o spese.

• SALTA LA PAUSA PRANZO "LUNGA"
Cambia la programmazione dei lavori, con l'introduzione di sedute uniche anziché suddivise in antimeridiane e pomeridiane, cosa che consentiva ai senatori di fare lunghe pause pranzo e riprendere i lavori alle 16.30.

• INTERVENTI SPRINT
Si tagliano tutti i tempi: non più 20 minuti, ma 10, che il presidente potrà ampliare a 30 solo a un oratore per gruppo.

• MINORANZE LINGUISTICHE
 Solo per loro sarà possibile avere gruppi di 5 senatori.

• SENATORI A VITA
I senatori di diritto e i senatori a vita, nella autonomia della loro legittimazione, possono non entrare a far parte di alcun gruppo.

• SALTA NORMA ALLATTAMENTO IN AULA
Proposta dal M5S viene respinta la possibilità di far entrare neonati in Aula per allattarli: "Sarebbe un privilegio che non hanno le altre donne che lavorano", ha detto Francesco Nitto Palma di Forza Italia.

• DDL DI INIZIATIVA POPOLARE
L'esame in commissione si deve concludere entro 3 mesi dall'assegnazione. Decorso tale termine il testo è iscritto d'ufficio nel calendario dei lavori d'Aula.

• VOTO SEGRETO
Si introduce una disciplina analoga a quella della Camera per le votazioni che riguardano materie inerenti rapporti civili ed etico-sociali. Il testo, per essere sottoposto a scrutinio segreto, dovrà contenere norme che incidono su queste. Non ci sarà inoltre più il voto segreto per le decisioni in materia di tutela delle minoranze linguistiche

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