20 gennaio 2018

10 tesi per l'educazione digitale

Assistiamo oggi all’esplosione della dimensione
comunicativa della Rete, ma siamo ancora alla ricerca di strumenti e modelli per un’esplicitazione delle sue potenzialità partecipative nel campo educativo.
Nel ricorso ai nuovi strumenti offerti dalla Rete prevale il “network comunicativo”, che risponde al bisogno di restare in contatto con i propri conoscenti attraverso una continua serie di piccoli messaggi, recanti l’espressione immediata di pensieri e la condivisione di emozioni. Per la ricerca, per l’educazione e per ogni aspetto della vita sociale, abbiamo bisogno invece di approdare ad un “network cooperativo”, a spazi d’interazione che con la loro stessa struttura comunichino cooperazione al risultato: una struttura che superi il presente emozionale e conquisti un tempo esteso dove trovino spazio anche la narrazione e la riflessione.

La sfida è però anche un’altra, perché ogni innovazione educativa è insieme innovazione sociale. La sfida della Rete «è un’occasione per ripensare le connessioni io-mondo, io-altri».
Guidato da queste premesse, Francesco Cortimiglia, formatore e ricercatore dell'OPPI (Organizzazione per la preparazione professionale degli insegnanti), propone, nel suo articolo sul numero di gennaio di Aggiornamenti Sociali, dieci tesi per l'educazione digitale. Tesi fortemente caratterizzate dalla necessità di ricondurre il rapporto tra tecnologia e didattica alla comprensione del rapporto insegnamento-apprendimento.
I dieci "titoli" delle tesi, a ciascuna delle quali l'articolo dedica un approfondimento, sono i seguenti: la natura relazionale della didattica;
la tecnologia digitale a servizio della didattica;
la responsabilità dello studente in un’aula virtuale;
un aiuto all’espressione dell’allievo; il ruolo della scuola;
il passaggio a un apprendimento per ricerca;
l’individuazione dei contenuti epistemologici e culturali;
il rilievo cognitivo e socio-relazionale della competenza digitale;
l’apporto dell’aula virtuale all’apprendimento;
i vantaggi della combinazione di reticolarità e sequenzialità nell’aula virtuale.
Aggiornamenti Sociali - 17 gennaio 2018

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