27 luglio 2020

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Prendiamoci cura della Lombardia

Nei prossimi giorni il Consiglio regionale discuterà il primo bilancio post Covid-19.
Ci saremmo aspettati un cambio di passo, ma la Giunta pare aver deciso di far finta di nulla. A Roma e a Bruxelles, seppure con fatiche e ritardi, si è arrivati a decisioni importanti: i bilanci nazionale ed europeo sono stati completamente reindirizzati alla luce dell’emergenza pandemica.
In Lombardia nulla di tutto questo. Il presidente Fontana, letteralmente sparito dai radar della comunicazione dopo tre mesi di sovraesposizione mediatica, si limita a rivendicare di aver lanciato un Piano Marshall per la Lombardia mettendo a disposizione 3 miliardi di euro per opere pubbliche.
Già, ma quali? E a che scopo? Per rilanciare un sistema produttivo lombardo all'insegna del cemento e dell’asfalto? Sarebbe questo il modello di sviluppo che potrà condurci fuori dall'emergenza Covid-19?
Alla base del Piano Marshall c’era una visione che l’allora segretario di stato statunitense sintetizzava così, in un discorso del giugno 1947 ad Harvard: “Il suo fine dovrebbe essere la rinascita nel mondo di una economia funzionante che permetta l’affermarsi di condizioni politiche e sociali in cui possano esistere libere istituzioni. (…) Il rimedio consiste nel rompere il circolo vizioso e nel ripristinare la fiducia degli europei nel futuro economico dei loro paesi e dell’Europa tutta”. Al centro di tutto c’erano le istituzioni e la possibilità di creare fiducia nei cittadini.
In questi mesi la fiducia dei lombardi nelle istituzioni regionali è sprofondata sotto i colpi di una crisi non gestita adeguatamente. L’attuale amministrazione, arroccata in difesa di se stessa e refrattaria a qualsiasi confronto, anche nella Commissione d’inchiesta su Covid-19 che ancora tiene bloccata, ha esaurito la sua credibilità nei confronti dei cittadini.
Le proposte del PD all'assestamento di bilancio sono tutte indirizzate alla cura dei lombardi e della Lombardia, che si sono sentiti troppo soli in questi mesi, a livello sanitario, economico e sociale.
E’ a loro che dobbiamo essere grati se abbiamo superato i mesi più bui della crisi ed è a loro che dobbiamo pensare.

Come hanno gestito l'emergenza Covid Fontana e Gallera? Che cosa dobbiamo cambiare nella sanità lombarda? Vota anche TU su Pdlatua

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UN ASSESTAMENTO... MOVIMENTATO

Dal Pd più di mille emendamenti per sbloccare la commissione d’inchiesta
La lotta al coronavirus, i piani straordinari per azzerare le code negli ospedali, il supporto agli asili nido, il trasporto pubblico, il sostegno del lavoro e dell’impresa. Ecco quali saranno i temi che quest'anno il gruppo regionale del Partito democratico metterà sul piatto dell'assestamento di bilancio che sarà discusso in aula consiliare lunedì 27 e martedì 28 luglio. Questa volta però la posta in gioco è molto più alta: con più di mille emendamenti i consiglieri dem chiedono con forza l’attivazione della commissione d’inchiesta sul Covid-19 che la maggioranza tiene tutt'ora bloccata. Soltanto comprendendo fino in fondo quello che è accaduto, possiamo prenderci veramente cura della Lombardia.
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FILM COMMISSION: ORA IL RILANCIO

Mentre si complica la vicenda dell’immobile di Cormano, il Pd chiede un’audizione con il nuovo presidente per conoscere i progetti futuri
Si complica la situazione della vicenda Lombardia Film Commission. Tra le ipotesi degli inquirenti vi è quella per cui i soldi per l’immobile di Cormano siano stati una sorta di “regalo” agli indagati. Intanto, si scopre che uno dei commercialisti è ancora a libro paga dell’ente. E il gruppo regionale del Pd pensa al dopo e chiede ufficialmente che il nuovo presidente venga audito quanto prima dalla commissione Cultura per spiegare come intende rilanciare la Film Commission.
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LA REGIONE FA CASSA CON LE DONAZIONI

Regione Lombardia non spende i fondi raccolti per l’emergenza Covid e chiede allo Stato risorse per l’ospedale in Fiera
Ammontano a poco meno di 205 milioni di euro le donazioni dei cittadini agli ospedali e alle ATS, 53 milioni sono stati donati al conto della Regione, 25 milioni sono stati destinati, per scelta degli stessi donatori, all'ospedale della Fiera ma non utilizzati perché ritenuti non necessari. E ciononostante, la Regione chiede al governo 7 milioni di euro per l’acquisto dei macchinari destinati allo stesso ospedale. Ma non è finita qui. Con un passaggio nell'assestamento al bilancio, che si voterà la prossima settimana, la giunta lombarda avoca a sé la gestione delle donazioni che non entreranno nel bilancio regionale. Ad oggi non esiste un regolamento che definisca le modalità di spesa e di rendicontazione delle donazioni liberali. La denuncia del gruppo del Pd che ha raccolto la documentazione.
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ALLARME POVERTÀ

Il Pd chiede a Regione Lombardia di programmare da subito un piano di distribuzione del cibo
In autunno 4 milioni di italiani si ritroveranno senza cibo e di questi circa 400 mila saranno lombardi. L'allarme lanciato da Coldiretti è di qualche giorno fa, ma a Palazzo Pirelli la questione era già emersa almeno un mese prima, quando, su richiesta del PD, erano state ascoltate in commissione Agricoltura le organizzazioni professionali e le associazioni delle cooperative, in merito agli effetti dell’emergenza Covid rispetto alla filiera agricola. È proprio da quelle audizioni che nasce la proposta del Pd: Regione Lombardia deve intervenire immediatamente coinvolgendo quelle stesse associazioni e il terzo settore, per pianificare un vero e proprio programma di distribuzione del cibo.
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MASCHERINE O PANNOLINI? SICURAMENTE UNO SCANDALO

Acquistati per 8 milioni di euro, 18 milioni di dispositivi di protezione mai utilizzati
Sono state acquistate lo scorso marzo, in piena emergenza sanitaria, da Regione Lombardia per 8 milioni di euro, ben 18 milioni di mascherine prodotte da una nota azienda di pannolini. I dispositivi sono stati rifiutati da medici e infermieri di tutti gli ospedali lombardi perché inefficaci e non sono mai stati distribuiti ai cittadini. Questi oggetti bizzarri ora giacciono abbandonati in un magazzino.
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A CACCIA... DI GUAI

Come previsto dal Pd, il Governo ha impugnato le ultime norme venatorie di Regione Lombardia
Era stato contestato a lungo, quel famoso articolo 8 della legge ordinamentale votata lo scorso maggio in consiglio regionale. La norma introduceva diverse modifiche alla disciplina dell'attività venatoria, forzando notevolmente l'ambito di competenza strettamente regionale e diffondendo confusione e sconcerto perfino tra gli stessi cacciatori. La maggioranza non volle sentir ragioni e così, proprio come avevamo previsto, è arrivato lo stop dal Consiglio dei ministri. Quella norme sono illegittime.
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