11 febbraio 2019

SettegiorniPD in Regione Lombardia

La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale C'è poco da ridere

Ci manca poco che dichiariamo guerra alla Francia, ma tutto procede per il meglio. Tanto che ormai siamo alla “Lombardia ideale”, una nuova iniziativa politica, evoluzione della poco fortunata lista Fontana, con l’ambizione di trascinare consensi verso l’orbita della Lega, sempre più concentrata sulla leadership centripeta e muscolare di Salvini. E’ l’inizio ufficiale della campagna elettorale: sovranismo per le europee e civismo per le amministrative, secondo una logica da asso pigliatutto.
Scopriamo, intanto, che da Roma potrebbero non arrivare 52 milioni per il trasporto pubblico lombardo, ma state tranquilli, anzi, armatevi di arco e frecce per scacciare la vera minaccia del 2019: i cinghiali.
Se non fosse tutto tremendamente serio e preoccupante (cinghiali compresi), ci sarebbe da farsi una bella risata collettiva. Ma con questi chiari di luna, anche in Lombardia, c’è davvero poco da ridere.

Lunedì 11 a Palazzo Pirelli torna la Locomotiva

9 febbraio 2019

Pier Carlo Padoan fa il punto sulla situazione Italiana

Scritto da Redazione PD di Monza 

Vi proponiamo la recente analisi del quadro economico-politico Italiano dell'ex ministro Pier Carlo Padoan.

Oggi si è interrotto un periodo di crescita che durava da 14 trimestri in un contesto di progressivo miglioramento dei conti pubblici e di inizio di riduzione del debito
L’economia italiana è entrata in recessione tecnica (due trimestri successivi di crescita negativa). Le cause sono sia esterne che interne. Tra le prime il peggioramento del quadro europeo e globale, a sua volta deteriorato in buona parte per l’acuirsi di conflitti geopolitici (USA - Cina in primis) e incertezze europee (Brexit, Elezioni del Parlamento Europeo). Ma ci sono anche cause interne.
In particolare il brusco peggioramento del quadro prodotto dalla formazione di una maggioranza giallo-verde. 


5 febbraio 2019

Presa Diretta ha smascherato il ddl Pillon

Una grande prova di servizio pubblico quello della puntata intitolata Dio, Patria e Famiglia, che ha mostrato chiaramente l’intenzione del governo di ristabilire un nuovo Medioevo per donne e bambini. 

di CRISTINA OBBER - LetteraDonna

No divorzio, no aborto, no diritti civili alle persone omosessuali. Questo il disegno che si cela dietro il ddl Pillon, attualmente in discussione al Senato, presentato astutamente come un provvedimento volto a equilibrare l’affido condiviso in caso di separazioni ma che nasconde invece, riga dopo riga, molto altro.

Un disegno scritto, come svela l’inchiesta, anche da membri dell’associazione Padri separati, che rivendicano il diritto di vedere i figli anche se genitori violenti, che non vogliono assumersi responsabilità economiche che tengano conto che spesso le ex mogli per prendersi cura dei figli hanno scelto professioni meno impegnative e meno remunerate.

Che negano quanto emerge dai dati Istat, ovvero che pur essendoci dei padri in difficoltà economiche, dopo le separazioni la povertà investe maggiormente le donne. L’inchiesta dà voce a padri in difficoltà ma anche alle donne che in nome dell’alienazione parentale, cardine del disegno di legge Pillon, si sono viste togliere i figli che non volevano frequentare il padre violento, cosa che accade sempre più spesso nei nostri tribunali per la superficialità con cui la teoria della Pas (Parental Alienation Syndrome) viene applicata anche se disconosciuta dalla scienza a livello internazionale e che il del 735 vorrebbe rendere legge.
Il concetto di “alienazione parentale”, con il provvedimento Pillon entra per la prima volta nel nostro ordinamento e impone  al giudice di intervenire  quando un figlio non vuole vedere il padre o la madre.

3 febbraio 2019

Perché i migranti non prendono l’aereo per arrivare in Europa?

Ecco i motivi per cui è impossibile farlo
verso l’Europa

Perchè? Una domanda questa che potrebbe sembrare sciocca ma che invece non è assolutamente banale, tanto che nasconde al suo interno tutta una serie di contraddizioni.

Il caso della nave Diciotti, carica di profughi eritrei in fuga da un regime dittatoriale, ha provocato un nuovo casus belli in seno all’Unione Europea con i paesi continentali che continuano a lasciare da soli quelli mediterranei nel gestire gli sbarchi.

1 febbraio 2019

L'ITALIA CHE RESISTE

Sabato 2 febbraio, alle ore 14,00 
si terrà in tutta Italia una mobilitazione spontanea di Cittadini, Associazioni e Partiti per dar vita ad una catena umana che circonderà gli edifici di tutti i Comuni Italiani.
Il Partito Democratico di Sulbiate ha deciso di aderire e invita tutti i propri iscritti e simpatizzanti a intervenire portando un simbolo del salvataggio in mare e un pensiero.

30 gennaio 2019

È stato finalmente pubblicato in GU il decreto legge sul Reddito di Cittadinanza. Una sintesi

Il Reddito di Cittadinanza verrà «suddiviso per ogni singolo componente maggiorenne»
di Sara De Carli

Il decreto legge sul Reddito di Cittadinanza è finalmente arrivato in Gazzetta ufficiale, con un testo con qualche differenze dalle bozze che circolavano come “definitive” anche all’indomani del Consiglio dei Ministri che lo ha approvato, il 17 gennaio scorso. È in vigore da oggi.
Le note salienti. Il Reddito di Cittadinanza è istituito a decorrere dal mese di aprile 2019. Può essere richiesto dopo il quinto giorno di ciascun mese (quindi per la prima volta dal 6 aprile, che è un sabato). Entro 30 giorni da oggi invece l’INPS renderà disponibile il modulo di domanda (prima quindi dei 60 giorni che il Parlamento ha per emendare il testo, ma d’altronde tutto l’articolo 1 parla di straordinaria necessità e urgenza). A decorrere dal 1° marzo 2019, il vecchio Reddito di inclusione non può essere più richiesto. Il RdC costituisce livello essenziale delle prestazioni nei limiti delle risorse disponibili.

27 gennaio 2019

C'è posta per Salvini. La lettera di Guido Pietrogrande

24 Gennaio 2019
Pubblichiamo la lettera che Guido Pietrogrande, un nostro segretario di circolo di Monza, ha scritto e che intende spedire al Ministero dell'Interno.

Al signor Ministro degli Interni
Piazza del Viminale, 1 - Roma 00184

Le scrivo questa lettera aperta dopo aver letto dei fatti che stanno avvenendo al CARA di Castelnuovo, e in particolare di un suo commento a giustificazione della decisione di chiudere il centro, in cui ha affermato di ritenere di agire “come un buon padre di famiglia”, per far risparmiare i soldi degli italiani.
Sono padre da poche settimane, e questo riferimento mi ha sconvolto.
Lei parla del destino di più di 500 persone come se stesse parlando della sostituzione delle lampadine a incandescenza con dei nuovi LED a risparmio energetico.
Il CARA ospita persone, PERSONE!