Venerdì è stato pubblicamente presentato il PAES (piano d’azione per l’energia sostenibile) di Sulbiate.
Troppo pochi i cittadini presenti. Eppure il PAES sarà un consistente impegno a lungo termine per Sulbiate, impegno che dovrebbe portarci a risparmiare il 20% di energia, produrre il 20% in meno di gas climalteranti e di incrementare la produzione del 20% di energia da fonti rinnovabili.
Il vuoto in sala è stato un brutto segno, ma non poteva essere diversamente. Quale azioni sono state fatte per coinvolgere quelli, cioè noi, che dovrebbero essere gli attori dell’operazione? Nulla!
Le indicazioni del sito ufficiale del patto sottolineano l’importanza della consultazione, all’interno di una comunità, delle associazioni, dei privati, di tutti i cittadini sull’argomento. E’ solo l’unione delle nostre azioni che permetterà il raggiungimento di obbiettivi così ambiziosi ma doverosi.
Nel nostro PAES la tecnologia fotovoltaica è identificata come la principale fornitrice di energia pulita. Il miglioramento della coibentazione degli edifici esistenti e l’elevazione della loro classe energetica è invece lo strumento per risparmi significativi.
Il consumo di energia per ogni settore in Sulbiate per l’anno 2005 preso a riferimento è il seguente:
SETTORE | Mw.h | Percentuale |
Edifici e attrezzature impianti comunali | 1 005 | 2.21% |
Edifici e attrezzature impianti terziari | 2 599 | 5.72% |
Edifici residenziali | 32 178 | 70.86% |
Illuminazione pubblica comunale | 160 | 0.35% |
Trasporti urbani | 9 467 | 20.85% |
TOTALE SEAP | 45 409 |
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Industrie (non ETS) che si è scelto di non considerare | 16 901 |
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TOTALE COMPLESSIVO | 63 310 |
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Il comune può agire sugli stabili di proprietà sia implementando impianti solari fotovoltaici e termici sia migliorando l’isolamento termico dell’involucro. La speranza è che i singoli cittadini, “emulino” l’amministrazione e facciano altrettanto sulle costruzioni di loro proprietà. Azioni collaterali come: l’informazione puntuale e la diffusione di stazioni di ricarica per veicoli a trazione elettrica ecc. saranno di compendio per il target.
Io fermamente condivido il sentire espresso dalla saggezza dei nativi americani che ritenevano la terra e l’ambiente in generale come un prestito dalle future generazioni, prestito da restituire a loro integralmente. Per questa ragione impegni come questi devono essere considerati in modo molto rigoroso e determinato.
Ecco alcune considerazioni personali mi fanno dubitare sulla rigorosità del nostro PAES per le quali una smentita mi farà solo piacere.
· Sommano il consumo di energia del residenziale e dei trasporti (che a Sulbiate sappiamo essere quasi del tutto privati) si ottiene che noi cittadini pesiamo circa il 90 % del consumo. Di conseguenza le azioni per ridurlo dipenderanno dalle nostre decisioni. La riuscita di questo PAES, che dovrà essere approvato a breve in consiglio comunale a causa dei gravissimi ritardi della sua formulazione, dipenderà non dalle opere dell’amministrazione ma dalle nostre.
· La riduzione del 20% il consumo di energia degli edifici comunali (2% del totale) è una azione meritevole ma poco o nulla significativa nell’economia del progetto. La speranza o forse l’illusione sta nel fatto che noi sulbiatesi “emuleremmo” l’operazione. E’ mai possibile basare un piano di questa portata su questi presupposti senza che noi cittadini fossimo consultati preventivamente alla definizione del PAES?
· Il contenuto del PAES a volte fa persino “tenerezza”, è vero che quello diffuso è una bozza ma questa è stata l’unico strumento, purtroppo per pochissimi, su cui riflettere prima della sua presentazione. Non è una critica nei confronti dei lavoratori che lo hanno redatto, ai quali va la mia personale stima da tecnico, ma è una osservazione esclusivamente rivolta a chi li ha costretti a lavorare di fretta e furia per rispettare i tempi in scadenza e di chi, in posti decisionali, ha perso del tempo. Infatti:
o ci sono errori da “copia e incolla”, ci si dimentica che è il documento di Sulbiate e si parla di altri comuni montani bergamaschi
o esistono delle difformità formali, anche se non di sostanza su alcuni dati, esse sono indicative di un lavoro di collage di differenti parti male amalgamate.
· Forse la società civile, se coinvolta per tempo, poteva fare delle proposte, il parco del rio Vallone avrebbe avuto la possibilità di esprimersi, le nostre associazioni qualche cosa da dire magari l’avevano, chissà se il voltafaccia di Pedemontana sulla galleria poteva avere delle ricadute in questa direzione. Interessante sarebbe anche stato conoscere il perché si sono scartate le poche idee contenute nel documento della stessa fondazione Idra : “Promuovere la sostenibilità energetica nei comuni di Bellusco, Mezzago, Sulbiate”.
· Anche le forze politiche dovevano essere coinvolte, un progetto di 10 anni può iniziare con una amministrazione e terminare con un’altra.
Il tempo per una valutazione degli esperti c’era tutto.
Anche se la società civile avesse portato idee poco realizzabili non pratiche o poco tecniche, il processo di discussione avrebbe permesso quel coinvolgimento che attualmente è nullo ma che è comunque indispensabile.
Ma questo significa essere rigorosi e determinati.
Sergio Brioschi
Condivido quanto scritto da Brioschi.
RispondiEliminaAvendo lavorato anche nel Fotovoltaico, credo che una delle poche proposte serie sia quella di un impegno nel Fotovoltaico per l' intero paese con Capofila il Comune in modo di ottenere volumi maggiori e quindi anche sconti sensibili per chi accettera' di partecipare. Purtoppo un gravissimo errore e' stato quello di fare la "nuova" scuola in classe C !! Speriamo in una prossima Amministrazione.
Saluti, Paolo Antoniazzi