6 giugno 2025

Referendum dell’8 e 9 Giugno 2025: 5 Sì per un’Italia migliore


L’8 e 9 giugno voteremo per abrogare cinque norme sbagliate che puniscono lavoratori, lavoratrici e chi vorrebbe la cittadinanza italiana dopo anni di lavoro, integrazione e tasse pagate.

I 5 quesiti che troveremo sulle schede, sono referendum abrogativi, ovvero che puntano ad abrogare, ossia eliminare, una legge, o una parte di essa. Si vota sì per abrogare la legge, ovvero cambiarla, e no per lasciarla com’è. Il Partito Democratico è in campo per 5 Sì, vediamo perché.


Quesito numero 1 – STOP AI LICENZIAMENTI ILLEGGITIMI

Il al referendum rende più forte il diritto a non essere licenziati senza un valido motivo, nelle imprese con più di 15 dipendenti, ampliando i casi in cui si ha diritto a essere reintegrati sul posto di lavoro.

Il al referendum abolisce infatti le norme che hanno ridotto, per le lavoratrici e i lavoratori di queste imprese, assunti dopo il 7 marzo 2015, la possibilità di potere essere reintegrati nel proprio posto di lavoro quando hanno subito un licenziamento illegittimo, sono stati cioè licenziati senza un valido motivo economico o disciplinare.

 


Quesito numero 2 – PIÙ TUTELE NELLE PICCOE IMPRESE

Il al referendum rende più forte il diritto a non essere licenziati senza un valido motivo, nelle imprese fino a 15 dipendenti, rendendo possibile un indennizzo più alto.

Il al referendum abolisce infatti il limite massimo, pari a 6 mesi di retribuzione, dell’indennizzo cui hanno diritto le lavoratrici e i lavoratori di queste imprese, quando hanno subito un licenziamento illegittimo: sono stati cioè licenziati senza un valido motivo economico o disciplinare.

Con il al referendum l’ammontare dell’indennizzo è stabilito dal giudice, senza un tetto massimo.

 
Quesito numero 3 – FERMIAMO IL LAVORO PRECARIO

Il al referendum mette uno stop all’abuso dei contratti a termine che, nel marzo del 2025, occupavano 2 milioni e 700 mila persone.

Il contratto a tempo indeterminato è il contratto centrale nel nostro ordinamento. Assumere a termine dà flessibilità alle imprese ma crea incertezza e precarietà nella vita delle persone. Bisogna quindi che l’assunzione temporanea sia motivata da ragioni valide (organizzative, produttive ecc.).

Il  SÌ al referendum abolisce la possibilità di fare contratti inferiori ai 12 mesi senza fornire alcuna motivazione, e, per i contratti di durata fra i 12 e i 24 mesi, la possibilità che le causali siano definite dalla contrattazione aziendale o personale fra datore di lavoro e lavoratore, che non hanno ovviamente lo stesso potere.

Con il al referendum il contratto a termine diventa possibile solo se risponde a una delle motivazioni individuate dalla contrattazione collettiva nazionale, siglata dai sindacati comparativamente più rappresentativi. 


Quesito numero 4 – PIÙ SICUREZZA SUL LAVORO

Il al referendum amplia la responsabilità in solido (ovvero di dovere corrispondere all’infortunato il risarcimento deciso dal giudice) dell’impresa appaltante nel caso di incidenti sul lavoro negli appalti e subappalti.

Il al referendum abolisce infatti la norma che limita la responsabilità solidale del committente e si assicura che chi lavora negli appalti, in caso di infortunio, abbia un risarcimento certo e integrale, anche nel caso in cui l’appaltatore non paga.

Con il al referendum si favorisce quindi un controllo complessivo del  Committente  sulla scelta di appaltatori idonei, limitando la frammentazione eccessiva del  ciclo  produttivo che accresce il livello di rischio sul lavoro 


Quesito numero 5 – RICONOSCIAMO LE FIGLIE E I FIGLI D’ITALIA

Il al referendum segna il primo passo per migliorare la legge del 1992, che in Italia regola l’acquisizione della cittadinanza italiana. Nello specifico interviene su uno dei requisiti necessari per presentare la domanda di cittadinanza, dimezzando, da 10 a 5, gli anni di residenza continuativa in Italia necessari. Tutti gli altri requisiti (reddito stabile, conoscenza della lingua, non aver commesso reati, aver pagato le tasse) restano invariati.

Un quesito tanto semplice quanto impattante sulla vita di oltre due milioni di persone che potrebbero accedere allo status di cittadini e cittadine dopo tanti anni di lavoro, studio e residenza ininterrotta in Italia.

Basta complicità. Il 7 giugno a Roma in piazza per Gaza

“Tutte e tutti a Roma sabato 7 giugno. Una grande manifestazione nazionale per fermare il massacro del popolo palestinese.

Una piattaforma chiara, inscritta nella mozione parlamentare che unitariamente abbiamo presentato in Parlamento.

Facciamo appello tutte e tutti coloro che sentono come insopportabile quello che sta succedendo, mobilitiamoci insieme per fermare il massacro e i crimini del governo Netanyahu a Gaza”.

Così l’appello di Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein.

Gaza è ripiombata nel silenzio e nell’indifferenza e questo le nostre forze politiche non lo possono permettere. Per questo è così importante avere scritto insieme una mozione che vuole suscitare un dibattito in Parlamento, dove manca da troppo questo tema, ma pure nel Paese.

5 giugno 2025

VOTIAMO E FACCIAMO VOTARE CINQUE VOLTE SI’!

Perché sì, domenica e lunedì ci attendono i Referendum, sicché anche quella dell’8 giugno sarà una giornata impegnativa (domenica le urne sono aperte dalle 7 alle 23, lunedì 9 dalle 7 alle 15). D’altra parte, sono state davvero tantissime le iniziative pubbliche con cui abbiamo fatto di tutto - e ancora stiamo facendolo - per spiegare le ragioni dei 5 Sì che il Partito Democratico propone con convinzione di votare, dicendo comunque a gran voce che occorre andarci, a votare! 

Difatti lascia a bocca aperta l’arzigogolo con cui la Presidente del Consiglio ha parlato di recarsi al seggio senza però ritirare le schede, il che equivale a non andare perché se quando si votano 5 referendum si rifiutano 5 schede, l’effetto è identico a quello di essere andati in spiaggia. Mai avrei pensato di doverlo dire ma... meglio Ignazio La Russa che almeno ha invitato chiaramente all’obbrobrio del non voto e così facendo ha se non altro avuto il fegato (perché sì, ci vuole proprio un bel coraggio a parlare in quel modo da Presidente del Senato, seconda carica dello Stato!) di dirlo chiaro e di non nascondersi codardamente tra le parole come i ragazzini si nascondono dietro le frasche, vero Giorgia Meloni?

25 agosto 2024

FESTA DE L'UNITÀ DEL VIMERCATESE





Con la partecipazione dei Circoli PD di

    • AGRATE BRIANZA
    • AICURZIO
    • ARCORE
    • BELLUSCO
    • CARNATE
    • CAVENAGO DI BRIANZA
    • CONCOREZZO
    • MEZZAGO
    • ORNAGO
    • SULBIATE
    • VIMERCATE

21 agosto 2024

SABATO 24 AGOSTO VIENI A FIRMARE!

Il Circolo PD di Sulbiate ti invita al banchetto di raccolta firme, potrai sostenere le campagne:

  • Referendum abrogativo: Contro l'autonomia differenziata. Una firma per l'Italia unita, libera, giusta! 
  • Proposta di legge di iniziativa popolare per istituire il salario minimo in Italia

Se credi anche tu che sia importante che l'Italia resti unita e non venga spaccata in tante patrie aumentando i divari tra nord e sud ed aumentando le disuguaglianze sociali;

Se credi anche tu sia tempo che tutti i lavoratori italiani abbiano un salario minimo sotto il quale non si possa scendere per non essere sfruttati; 


Allora vieni a firmare al nostro banchetto che si terrà SABATO 24 AGOSTO dalle 08.30 alle 12.30 della mattina, ci troverai all'angolo tra via Madre Laura e via Donatori, vicino al municipio. Se non riesci a passare, hai domande o segnalazioni, contattaci a questa mail: partitodemocraticosulbiate@gmail.com


Trovi maggiori informazioni:

- sulla proposta di referendum abrogativo contro l'autonomia differenziata al sito: https://referendumautonomiadifferenziata.com/il-referendum/

- sulla legge di iniziativa popolare sul salario minimo al sito: https://firme.salariominimosubito.it/


Il Partito Democratico ha bisogno anche di te e delle tue idee, puoi portare il tuo contributo e le tue proposte! Unisciti al nostro circolo con la campagna di tesseramento 2024. Al banchetto se vorrai potrai anche tesserarti al PD.

Ti aspettiamo