24 novembre 2012

Intervista a Gianenrico Passoni. Ex Assessore al Bilancio del Comune di Sulbiate - Giunta Sindaco Marina Giorgi.

Teorema...la quadratura del Circolo intervista Gianenrico Passoni.




Gianenrico Passoni è un carissimo amico della Redazione. Però, per dare una parvenza professionale al nostro modesto blog e nel rispetto di chi leggerà questo documento, ci rivolgeremo all’intervistato rigorosamente con il Lei. Lo abbiamo scelto e lo intervistiamo a pochi giorni dell’evento Primarie 2012, perché senza quest’uomo, forse, le prime Primarie, quelle che elessero Romano Prodi per lo schieramento del centrosinistra a candidato premier, che si svolsero il 16/10/2005, senza la sua volontà e determinazione, in questo paese non si sarebbero mai celebrate.

Breve personale chiosa di uno dei redattori (Attenzione non è importante, potete passare oltre – è solo un breve lampo della memoria dell’intervistatore affinché, in futuro, non si perda del tutto e ne lasci una  traccia anche in questo luogo):
Dico solo che conobbi, l’allora per me sconosciuto Gianenrico Passoni, in quella lontana estate, agosto del 2005.Lo andai a cercare, perché invitato, attraversando un tratto di Valdichiana, (incantata campagna toscana che parte dalla Collina di Cortona   e si estende fino a Siena). Anche lui per caso, quell’anno trascorreva le ferie in quei luoghi. Ci andai in bicicletta, partendo da Brolio f.ne di Castiglion Fiorentino. Ero in ferie.
Gianenrico alloggiava in una residenza in quel di Lucignano, piccolo gioiello medievale della provincia di Arezzo.Per me, fu uno degli incontri più significativi della mia vita. Immaginavo di andare a trovare un bizzarro ammalato sulbiatese,  un po’ originale, uno di quelli che aveva Amministrato con Comune Aperto. Incontrai  un guerriero, che niente e nessuno, nonostante tutto, avrebbe mai potuto piegare o fermare”. 


Intervista a  
Gianenrico Passoni.  
   
Breve presentazione.

Sulbitese doc, anni 44, laureato alla Cattolica di Milano in Economia e Commercio. Convinto elettore del centrosinistra. Giornalista. Attualmente si occupa di aspetti legali di una multinazionale americana ubicata a Arcore. Per diversi anni responsabile del “Mezzaghero” , l’informatore Comunale  di Mezzago. Tra i cittadini di Sulbiate che costituirono nel 1998 la lista
Civica Comune Aperto che sorprendentemente vinse le elezioni il 13 giugno 1999 e  che governò il paese con il Sindaco Marina Giorgi, con la quale rivestì il ruolo di  Assessore al Bilancio della nostra Comunità.  Tra i fondatori del Partito Democratico locale e tra i primissimi militanti del Circolo PD di Sulbiate che si riunivano a casa sua quando ancora non avevano un luogo diverso in cui potersi incontrare.

Buongiorno dott. Passoni, per prima cosa vorremmo sapere quanto tempo occupa oggi la politica nella sua vita e se sente ancora la stessa passione di allora.
Se è cambiata, potrebbe spiegarci come e perché?
Un impegno diretto sicuramente no, per mille motivi e, non ultimo, anche perché, ovviamente, la mia malattia, frattanto, è camminata con me. Più di questo io sottolineerei  una cosa: premesso che non voglio essere il sostenitore di chi fa il detrattore della politica,  quello che mi ha sempre ispirato, spinto a interessarmi in qualche modo di politica è una concezione alta della stessa.
Mi ricordo che il mio professore di Diritto Pubblico in Cattolica, Enzo Balboni, parlava di politica come unica disciplina, scienza che si occupa della vita della polis, della città, allora se questa, come credo, è la politica, a livello nazionale sicuramente faccio fatica a capire sempre i termini del dibattito politico che a volte mi sembra sterile e un po’ vuoto di espressioni pregnanti, per così dire. 

Perché, a suo parere i giovani sono così refrattari alla politica e perché dovrebbero invece avvicinarsi e impegnarsi in prima persona?
Le rispondo con un appello ai giovani che mi ricordo di aver scritto tra gli ultimi numeri di ViviSulbiate, di cui sono stato caporedattore durante il periodo dell’Amministrazione Giorgi premettendo che è una fatica impegnarsi in politica. Avevo scritto che non importa tanto la scelta di campo che si andava a fare, quanto farla questa scelta e, ”scendere in campo”, per mutuare un’espressione tristemente famosa.

Che ne dice di raccontarci un po’ di Comune Aperto (anche per chi è residente da poco e non può conoscere la storia della Comunità) e del perché quest’esperienza recente di politica locale, ancora oggi, è usata dall’attuale Lista Civica di maggioranza Sulbiate Insieme, spesso, con grande disprezzo,  quasi come se non esistesse insulto peggiore e o argomento migliore utile a provocare e delegittimare gli avversari agli occhi dei cittadini?

Parlo innanzitutto per me stesso,  poi auspico di parlare a nome almeno di quella parte della Comunità che in  Comune Aperto non vede così, come dire, i “sorci neri”, come qualcuno, o qualche parte, sembrerebbe vedere. 

Io dico che di errori credo ne siano stati fatti tanti, però sfido chiunque che amministra a non fare errori. L’esperienza di Comune Aperto credo sia stata positiva per questo paese, per la sua politica  e anche perché,  per una volta sola, direi ahimè, con C.A. il segno politico di questo paese è stato cambiato. 

C.A. è stato un gruppo di cittadini di Sulbiate, una decina o poco più, accomunati dallo stesso disegno politico: il tentativo, riuscito, di dare a questa Comunità un’amministrazione  che non fosse, come sempre è stato, il proseguimento di quelle precedenti e di quelle successive.

C.A. è stato un punto di rottura. 

Questo punto di rottura, nonostante sia passato parecchio tempo alcuni continuano a non riconoscerlo e altri ancora oggi, lo considerano il male estremo di questo paese. 
Onestamente non capisco il perché.
Per alcuni Marina Giorgi non è mai stato un Sindaco di Sulbiate. 

Come se ci fosse stato non solo un buco nella continuità amministrativa ma nello svolgersi della continuità storica di questo paese, una sospensione spazio temporale che appare ancora più delegittimante del dire che non sia mai esistita. 

Lo so che sembra patologico ma purtroppo è stato, ed è ancora così.

A chi si riferisce esattamente? Può fare nomi e congnomi?
Preferisco non fare nomi e cognomi non per paura ma, perché gradirei non venissero più a “rompere” ancora, anche perché, mi creda…a quel tempo si sfogarono abbastanza, ed oggi, per me, sarebbe una battaglia che mi priverebbe di troppa energia che invece, desidero dedicare ad altri obiettivi. 

Preferisco che restino, come dire,“innominati”…chissà  mai che un giorno anche loro si possano redimere.
Vorrei fosse chiaro, e questo mi raccomando lo scriva, sono contento e orgoglioso di essere stato espressione  di Comune Aperto.

A suo giudizio esiste veramente, come da alcuni viene asserito, una continuità politica tra il gruppo di Comune Aperto di allora e l’attuale Circolo PD?

Assolutamente no! Dov’è la continuità, dove sono le persone che si sono riciclate nel circolo PD, come mi pare di avere sentito dire? 

Io sono tesserato PD ma non partecipo alla vita del Circolo quindi… anche se con questo non voglio dire di essere ancora Comune Aperto. 

L’altra persona è Mariuccia Comi (Consigliere di maggioranza durante l’Amministrazione Giorgi) che però, mi risulta , adesso partecipi molto meno per i suoi impegni. Quindi non solo non c’è continuità politica ma non ci sono neppure le persone.


Secondo lei perché, le due Civiche di minoranza, Sulbiate Democratica e Solidale guidata da Fassina, e Facciamoci in quattro per Sulbiate di Mattavelli Daniela, apertamente contrarie alla proposta politica del Sindaco Andrea Crespi invece assolutamente fedele e sostenitore di quella  precedente dell’ex Sindaco, sfiduciato dal Consiglio Comunale, non sono riusciti a trovare una sintesi, un accordo che molto probabilmente avrebbe loro consentito di vincere?

Semplificando: non so quanto abbia pesato guardare l’interesse di bottega del proprio orticello di partito piuttosto che vedere che cosa servisse veramente a questo Paese. A questo paese serve cambiare area politica. 

Se guardo il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, è giusto segnalare un aspetto di coerenza non comune nella politica attuale certamente del PD locale.

Ma se guardo a Sulbiate per il rinnovamento e per il cambiamento d’aria cui accennavo prima,... allora alla luce dei risultati, che poi si sono registrati, forse è stata un’occasione persa.

Ha vissuto in prima persona diversi anni d’impegno politico locale, con incarichi di grande responsabilità; qual è stata la sua più grande soddisfazione e quale la più grande sconfitta o delusione?
La più grande soddisfazione è molto concreta e pratica: Comune Aperto ha reso possibile l'utilizzazione della rete del metano con introito in parte fissa ed in parte a metro cubo, a consumo, generando importanti benefici economici per la Comunità. 

La più grande sconfitta, che poi non è giusto chiamarla sconfitta, direi pittosto un rammarico di ordine politico, (forse per questa ragione ancora più grave!): la ragione che provocò tutte le divisioni con i Sulbiatesi, che peraltro sostengono ancora oggi la Lista Civica SI, presi da quello che poi diventò un vero e proprio astio politico contro di noi, paragonabile in alcuni momenti, e mi creda non sto esagerando, ad una cruenta corrida.

Con il senno di poi ho maturato la convinzione di non aver avuto la lucidità, la calma e la ragionevolezza politica, a bocce ferme, soprattutto dopo il Referendum (che peraltro avevamo vinto, perché la partecipazione fu inferiore al 51%),  di riconoscere che una buona parte della cittadinanza si era espressa in ogni modo, in maniera incontrovertibile, a sostegno delle tesi del Comitato Cittadino Referendario … bisognava prenderne atto e ripartire da lì. 

Noi, dopo il Referendum alla questione scuola non riuscimmo più a metterci mano. Poi perdemmo le elezioni. Sullo slancio del Comitato Referendario si costituì una nuova Lista Civica, "Sulbiate Insieme" 1184 SI (il numero di coloro che si espressero a loro favore). 
La Civica 1184 vinse e realizzò la nuova scuola ma solo secondaria e primaria senza realizzare contestualmente anche ciò che serve, oggi immagino ancora con più urgenza di allora, a questo paese: un nido e un asilo. 
Ecco, forse questo è il mio rammarico più grande.

Domenica 25 novembre 2012 primarie del centrosinistra, può dirci per chi voterà? Può scegliere di non esprimersi e fare il diplomatico. Non è tenuto a rispondere ovviamente. D’altra parte a Sulbiate nessuno del Circolo si è pubblicamente espresso. Vuole essere il primo?

Ma io non sono affatto diplomatico. 
Per molti anni non ho mai avuto una tessera di partito e, anche quando l’ho avuta, ho sempre ragionato con la mia testa e mi sono sempre sentito libero per farlo.
Allora dico: mi piace Bersani come soggetto, però il mio timore è che lui sia troppo “buono politicamente” e quindi... inidoneo per far fuori una certa parte dell’entourage a cui  dovrebbe invece “segargli le gambe”.

Insomma, Bersani o Renzi?
Se non voto Bersani, voto Renzi. Non ho ancora deciso, come credo tanti altri tra i democratici.

Progetti futuri?
Progetti futuri politici intende?

No, progetti futuri e basta.
Ma… per  quello che sto vivendo… Non ho aspirazioni né grandi progetti. Per me portare avanti il “day by day”, la normalità dei miei giorni, è faticoso comunque.
Ecco… forse una cosa sì, mi piacerebbe: vivere in un paese che punti un po’ più in alto.

Ma pensa che sia possibile o no? E’ un progetto realizzabile o una chimera?

Se la gente lo vuole sì. Allora tutto è possibile.

E cosa si sente di augurare al suo paese ?
Che prima o poi ,un giorno, possa ritornare se non Comune Aperto, qualcosa di molto, ma molto simile. Perchè vede, una democrazia bloccata e chiusa non è democrazia. La sola salute in una paese governato da una democrazia matura è una naturale alternanza delle diverse proposte politiche in campo. 
Sono certo che ne giorverebbero non solo i gruppi politici che si confrontano nel nostro paese, ma crescerebbe e non poco, tutta la Comunità.

In ogni modo, nel breve, per domani intendo dire,... mi sento di augurare sinceramente a tutti i  cittadini del centrosinistra di Sulbiate:"Buone Primarie a tutti voi".

Grazie Dott. Passoni, è stato molto gentile. Pubblicheremo questa intervista alla vigilia  delle Primarie 2012.

fine dell'intervista

Dopo aver risposto il mio netbook e spento il registratore, proprio quando sono sulla porta della camera da letto e sto per tornare a casa, mi volto verso Gian e con fare scherzoso gli dico:
Senti Gian, ora che l’intervista è terminata  e possiamo tornare a darci del tu liberamente, posso salutarti come un tempo?

Certamente sì!
 
Hasta la victoria comandante Gianchevara.

Hasta siempre!



Chiosa finale di uno dei redattori: salito  in macchina accendo distrattamente la radio. Stanno passando una canzone di Francesco Guccini che non ascoltavo da tempo "Don Chisciotte". Sono rapito dalle sue parole e quando arriva il pezzo finale che ricordo ancora a memoria, mi ritrovo con gli occhi umidi a cantarlo da solo mentre guido come un pazzo a squarcia gola: 

" Mi vuoi dire caro Sancho che dovrei tirarmi in dietro perchè il "male" ed il "potere" hanno un aspetto così tetro? Dovrei anche rinunciare ad un po' di dignità farmi umile e accettare che sia questa la realtà. Il "potere" è l'immondizia della storia degli umani, e anche se siamo soltanto due romantici rottami, sputeremo il cuore in faccia all'ingiustizia giorno e notte: siamo i grandi della Mancha Sancho Panza e Don chisciotte". Per ascoltare  clicca qui.

Sulbiate non è la Mancha.  
Non so se sia mai esistito un cielo destinato ai grandi di questa Comunità. 
Sono certo, qualora ci  fosse, che un posto di tutto riguardo sarà destinato a Lui: 
al dott. GianenricoPassoni. 

Certamente uno tra i più grandi dei questa Comunità.

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pubblicato da Maurizio Sarchielli
Sulbiate, 24 novembre 2012

1 commento:

  1. Gianenrico, complimenti, come al solito garbato, riflessivo e pungente quando serve !

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