Il Sindaco Moratti dichiara che pur manifestando la disponibilità a lavorare con Regione Lombardia l’acqua di Milano rimarrà pubblica. La dichiarazione è stata resa ai giornali mentre nelle stesse ore era in corso davanti al Pirellone il presidio del comitato italiano per l’acqua bene pubblico, e ha confermato la posizione del suo Consiglio Comunale già espressa lo scorso aprile.
Peraltro, è giusto ricordare che la gestione dell’acqua a Milano è all’avanguardia e le tariffe sono tra le più basse in Europa.
Al presidio organizzato dal comitato e diffuso grazie alla rete che noi avevamo segnalato in un precedente post si sono presentate circa un migliaio di persone. Tra i partecipanti i consiglieri del PD, di Rifondazione, di Sinistra e Libertà, rappresentati del popolo viola, i grillini e la CGIL.
Tutte le altre regioni sono ferme in attesa delle decisioni sul referendum e il ricorso alla Corte Costituzionale. Solo Formigoni ha tentato questa accelerazione che a quanto pare sembra incontrare non solo l’ostacolo dei comitati referendari, del sindaco Moratti ma anche alcune perplessità espresse apertamente da alcuni leghisti.
Hanno dichiarato i consiglieri Arianna Cavicchioli e Fabrizio Santonino: "L'assessoreRaimondi si è accorto che la bozza di progetto di legge non piaceva all'Anci e all'Unione delle Province, perciò invece della bozza presenterà alla giunta una comunicazione con le linee guida della legge". Il blitz Formigoniano da consumarsi all'ombra delle ferie non ha sortito alcun deprecabile effetto.
A Sulbiate la maggioranza sta lavorando ad una mozione da presentare al prossimo Consiglio Comunale, che auspichiamo possa essere approvata all'unanimità, in favore dell'Acqua bene pubblico.
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