16 settembre 2010

Al via la scuola voluta dalla Gelmini: IL PIU' GRANDE LICENZIAMENTO DI MASSA.

“Sarà una riforma storica”. Questo è stato il pensiero del ministro Gelmini all'apertura del nuovo anno scolastico. E sicuramente sarà “storica” perché, mai prima d'ora, si era assistito al più grande licenziamento di massa della storia. Talmente epocale, che il ministro eviterà di partecipare a qualunque inaugurazione e non per falsa modestia ma semplicemente per evitare i fischi. Il vero traguardo che la Gelmini è riuscita ha raggiungere è stato quello di mettere tutto il mondo scolastico contro di lei, dal corpo docente, agli studenti e i genitori. Questa, dunque, è la pessima risposta del governo Berlusconi al bisogno di concorrenza e di sapere come principale fonte di sviluppo anti-crisi. Questa la ricetta per allontanarci dall'Europa e dalle sfide per la crescita.

Finalmente alle tre famose “I” del programma di Berlusconi (Informatica, Internet, Impresa) se ne aggiunta la quarta: ignoranza! Una politica di tagli e di bilanci (?) può davvero considerarsi storica? Una riforma che licenzia migliaia di persone, lasciandole senza speranze, può considerarsi storica? Una riforma che elimina le eccellenze come la scuola primaria è davvero così storica? Di storico c'è il fallimento di questa riforma e l'arroganza con cui è stata portata avanti, sia nel merito, sia nella forma.


Bersani intervistato dal TG1 ha letto la "lista della spesa" consegnata il primo giorno di scuola a tutti i bambini di una scuola elentare di Roma. (video)



LE NOSTRE PROPOSTE
Investire nella scuola dell’infanzia per tutti i bambini e le bambine del Paese.
Valorizzare la scuola primaria che il Governo ha distrutto, in particolare, i modelli
educativi del tempo pieno e del modulo a 30 ore con le compresenze.
Innovare la scuola media e superiore partendo dalle buone pratiche didattiche
sperimentate dalle scuole autonome.
Combattere la dispersione scolastica e l’abbandono.
Alzare i livelli di apprendimento degli studenti.
Alle superiori, istituire un biennio unitario e un triennio di indirizzo, per consentire
ai ragazzi di compiere scelte più consapevoli per il proprio futuro.
Scuole aperte tutto il giorno e tutto l’anno, per far diventare la scuola il cuore
pulsante di interi quartieri e di intere comunità locali.

PER REALIZZARE UNA SCUOLA COME QUESTA, DOBBIAMO:
Rinnovare l’edilizia scolastica, soprattutto nel Mezzogiorno, utilizzando i Fondi per
le Aree Sottoutilizzate.
Introdurre un nuovo modello di governo della scuola per dare più forza all’autonomia
scolastica e alla capacità di programmazione delle autonomie locali, più rappresentanza
agli organi collegiali democraticamente eletti.
Investire sulla formazione degli insegnanti.
Istituire un sistema di valutazione che aiuti le scuole a crescere e migliorare i livelli
di apprendimento degli studenti e sappia valorizzare, non punire, i diversi percorsi di
carriera degli insegnanti.

CON I TAGLI ALLA SCUOLA IL GOVERNO BERLUSCONI UCCIDE IL FUTURO DEL PAESE, IL GOVERNO BERLUSCONI TOGLIE 8 MILIARDI DI EURO ALLA SCUOLA IN TRE ANNI.
LASCIA A CASA 132.000 INSEGNANTI E DIPENDENTI DELLA SCUOLA PUBBLICA.
CON LA CRISI ECONOMICA, INVECE DI SOSTENERE IL LAVORO, IL GOVERNO COMPIE IL PIÙ GRANDE LICENZIAMENTO DI MASSA DELLA STORIA ITALIANA.

LE CONSEGUENZE IMMEDIATE
Classi sovraffollate (fino a 33 alunni) in violazione di ogni norma di sicurezza.
Migliaia di bambini e bambine senza scuola dell’infanzia.
Studenti con disabilità senza sostegno.
Tempo pieno con le compresenze, riconosciuto in Europa come eccellente, eliminato.
Meno ore di lezione per ogni ordine di scuola: dalla primaria al termine dell’obbligo i
nostri ragazzi avranno frequentato l’equivalente di due anni di scuola in meno.
Alle superiori, taglio indifferenziato delle sperimentazioni.
Meno laboratori e insegnanti tecnico pratici.
Senza collaboratori scolastici, bambini in stato d'abbandono fuori dall'aula.
Abbassamento, di fatto, dell’obbligo d’istruzione a 15 anni come in Grecia, Cipro e
Portogallo.

LE CONSEGUENZE FUTURE
Aumento della dispersione e dell’abbandono scolastico.
Incremento dei divari sociali e delle disuguaglianze.
Meno conoscenza per tutti, Paese più povero e meno competitivo.

IL GOVERNO TAGLIA 8 MILIARDI ALLA SCUOLA E SPRECA RISORSE.
GOVERNARE IN UN MODO DIVERSO, SI PU0’:
- 175 MILIONI DI EURO è l’evasione fiscale di Mondadori, sanata dalla legge ad aziendam;
- 20 MILIONI DI EURO per istituire la Mini Naia
- 12 MILIARDI DI EURO per l’acquisto di 131 cacciabombardieri;
- 168 MILIONI DI EURO per i vaccini influenzali inutilizzati per la HN1
- 10 MILIARDI DI EURO sottratti al Fisco in due anni, avendo eliminato e solo ora in parte reintrodotto, le misure del Governo Prodi per la lotta all’evasione fiscale

Nessun commento:

Posta un commento