30 dicembre 2010

Imparo l'Italiano e sono cittadino.


Il Decreto legge ministeriale del 4 giungo 2010 che disciplina i test per gli immigrati per verificare la conoscenza della lingua italiana è un provvedimento gravemente discriminatorio. Dall’anno prossimo per chi non superasse la prova al terzo anno di residenza è prevista l’espulsione. Il Provvedimento impone la conoscenza della lingua italiana senza predisporre risorse e servizi pubblici adeguati per soddisfare il bisogno di istruzione di molte persone.

Il Partito Democratico contrapporrà iniziative pubbliche e politiche di denuncia e proposta a partire dalla campagna di sensibilizzazione nazionale e dalla Proposta di legge presentata alla Camera.

''La lingua italiana deve essere veicolo di integrazione e non motivo di discriminazione''. "Vogliamo evitare di diventare l'unico paese dell'Unione europea che prevede, come motivo di possibile espulsione, la non conoscenza della lingua, che deve essere elemento di unione e non di discriminazione".
Livia Turco

LA NOSTRA PROPOSTA

PERMESSO DI SOGGIORNO:
Frequentando gli appositi corsi, qualora il cittadino straniero acquisisca una conoscenza della lingua e della cultura italiana certificata a livello A2 entro 3 anni dal suo ingresso in Italia, può ottenere come incentivo l'abbreviazione dei tempi per il rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo anticipandolo a 3 anni rispetto ai 5 previsti.
PERMESSI ORARI DAL LAVORO:
Al momento della stipula del contratto di soggiorno per motivi di lavoro, il datore di lavoro deve riconoscere fino a 3 ore settimanali per la partecipazione ai corsi di apprendimento della lingua italiana.

CORSI NEI PAESI DI PROVENIENZA:
Organizzazione di corsi di lingua e cultura italiana nei paese da cui provengono gli stranieri

SESSIONI GRATUITE DI FORMAZIONE CIVICA:
Attraverso l'aiuto ed il contributo dei mediatori culturali, organizzazione di sessioni gratuite di formazione civica e di informazione sulla vita civile in Italia.

FINANZIAMENTO DEI CORSI:
Stanziamento di 30 milioni annui nell'apposito Fondo Nazionale per l'inserimento e l'integrazione dei migranti, finanziato con modalità innovative attraverso risorse pubbliche con il concorso di quelle private

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