20 gennaio 2011

La nota del mattino del 20 gennaio 2011,

Le principali notizie politiche del giorno a cura dell'ufficio Nazionale Circoli PD.

1. OBIETTIVO PANTANO. BERLUSCONI MOSTRA LA SUA FACCIA FEROCE PER NON RISPONDERE AI MAGISTRATI (E NEMMENO AI GIORNALISTI). INDUSTRIA, FINANZA E CHIESA PRENDONO LE DISTANZE.
Per il secondo giorno consecutivo il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ieri ha spedito a tutti i telegiornali un messaggio video preconfezionato, formalmente preparato per parlare ai cosiddetti promotori della libertà. La durezza del messaggio (questi magistrati sono eversori, non gli risponderò, dovevano coinvolgere il tribunale dei ministri), la sfrontatezza (niente sesso, nessuna violazione, sono tutte calunnie per ribaltare un governo che ha vinto le elezioni) e l’assenza di qualsiasi intenzione di avere un confronto con interlocutori capaci di fare almeno qualche domanda dimostrano qual è l’obiettivo del premier: intimidire la magistratura e i testimoni, prendere tempo, ingarbugliare tutto sollevando problemi tecnico-giudirici per sviare l’attenzione su temi astrusi per l’opinione pubblica. E far passare tempo, fino a quando, grazie alla sua offensiva mediatica (ad Arcore sono stati convocati e catechizzati ieri l’altro tutti i direttori delle testate televisive e cartacee che fanno capo alla famiglia), come ha scritto oggi Libero nel titolo di testa, “Il paese perdonerà Silvio”.
Obiettivo pantano. Pugni sul tavolo e lacrime (quelle di Ruby nella penosa trasmissione allestita da Alfonso Signorini, direttore di Chi, giornale Mondadori, di proprietà della famiglia Berlusconi, e conduttore di Canale 5, sempre di proprietà della famiglia Berlusconi, riprese e rilanciate da tutti i direttori Rai). Per ingarbugliare tutto.
Berlusconi ed i suoi avvocati sanno benissimo, infatti, che impegnare la giunta per le autorizzazioni a procedere e l’intera Camera dei deputati in una discussione sulla necessità di attivare o meno il tribunale dei ministri, o coinvolgere la Cassazione o addirittura la Corte Costituzionale in un giudizio sul contrasto tra poteri dello Stato, non servirebbe a fermare il procedimento di Milano. Ma solo a prendere tempo ed a confondere la pubblica opinione. Martedì prossimo il relatore di maggioranza nella giunta parlamentare, Antonio Leone (Pdl), chiederà di respingere la richiesta della magistratura di perquisire la sede del rag. Spinelli (colui che secondo i magistrati ha consegnato alle ragazze le buste piene di contanti) e che risulta formalmente sede della segreteria politica di Berlusconi. Il voto sarà palese. Ma ci vorrà tempo. Il presidente della giunta Castagnetti ha annunciato un fitto calendario per la discussione, ragione per la quale il voto finale avverrà ai primi di febbraio. A quel punto la richiesta dì autorizzazione alla perquisizione passerà all`esame dell`aula
(probabilmente tra il 9 e 16 febbraio). Ma allora la perquisizione che importanza avrebbe più per l’indagine? Senza contare che la Procura di Milano non sarebbe tenuta a fermarsi. Potrebbe bloccarla la Cassazione, se gli avvocati di Berlusconi solleveranno un conflitto di giurisdizione e vinceranno la causa (un mese di tempo). Oppure può fermarla la Corte costituzionale, se il premier deciderà di sollevare il conflitto di attribuzioni (mesi). Ma fino a sentenza contraria, la Procura di Milano potrebbe andare avanti. Insomma, Berlusconi ha deciso di insistere sull`incompetenza anche per amplificare il messaggio politico.
Di fronte alla possibilità di tenere il paese nel pantano, bloccato per settimane in un momento cruciale, e umiliato sul fronte internazionale, i quotidiani che fanno riferimento o hanno nel proprio assetto proprietario la grande industria, la grande finanza e la Chiesa hanno cominciato lasciar intravedere il timore per le sorti del paese e una presa di distanza. Dura la Stampa (100 per cento Fiat) in prima pagina: “E` arrivato il momento che anche Berlusconi, dopo quasi vent`anni, possa distinguere la sorte della sua fortuna di imprenditore, di politico, persino di uomo di grande successo mediatico e di sicuro carisma personale, da quella del suo Paese. Lui, nonostante una notevole considerazione di sé, non si può paragonare a Sansone e gli italiani non possono fare la fine dei filistei”. Il Corriere della sera (primo azionista Mediobanca, secondo Fiat), in prima pagina ha invocato una censura esplicita del Vaticano quale argine al premier. I Quotidiani che direttamente fanno riferimento alla Chiesta hanno fatto capire che è stato superato il segno.

2. L’ONORE DELLE DONNE. LA COSTITUZIONE VIOLATA. SENZA IL CORAGGIO E LA FERMEZZA DEL PD NON SI SALVA IL PAESE. IL VOTO SUL FEDERALISMO E LA MOZIONE SU BONDI I PROSSIMI BANCHI DI PROVA.
Il Partito democratico ha organizzato ieri a Roma e in altre città italiane manifestazioni di protesta delle donne. L’iniziativa è stata presa dalle donne della segreteria nazionale del Pd che hanno lanciato un appello e avviato una raccolta di firme. L’immagine delle donne che emerge dalle intercettazioni in mano ai magistrati è uno sfregio all’impegno quotidiano di tutte le donne. Quella del Pd è stata l’unica iniziativa politica concreta su questo tema.
Tutte le opposizioni hanno chiesto a Berlusconi di dimettersi. Mentre Casini, Fini e Rutelli e Lombardo, cioè i rappresentanti del Polo della Nazione, hanno chiesto al premier di fare un passo indietro indicando lui stesso un altro leader del centrodestra da mandare a palazzo Chigi, altrimenti si vada al voto, il Pd ha lanciato un’offensiva più conseguente al fallimento del governo della destra nell’affrontare i problemi del paese, un fallimento tragicamente aggravato dal comportamento e dall’esempio disonorevole per lo stile di vita del presidente del Consiglio. “Berlusconi ha violato la costituzione, che pretende disciplina e onore da chi ha cariche pubbliche” ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, sottolineando che Berlusconi deve dimettersi. E
che se per il suo fallimento si dovesse andare ad elezioni anticipate, che il Pd non solo non teme ma pensa di poter affrontare in modo vincente, questo accadrebbe per responsabilità diretta del centrodestra e della sua incapacità a governare il paese. La destra ha fallito. Drammaticamente. Sarebbe un problema per il paese se si riproponesse un governo dello stesso tipo, incapace di affrontare la sfida che ci attende.
La barra dritta del Pd, la sua responsabilità e la sua forza sono il pilastro in questo momento che impedisce a Berlusconi di piegare il paese. Sono le fondamenta per la sua salvezza. L’intervista del presidente Rosy Bindi pubblicata oggi da La Stampa rende esplicita questa funzione. «Berlusconi ha passato ogni limite. Un presidente del Consiglio che attacca, e ripetutamente, un ordinamento dello Stato compie un atto eversivo. Straccia la Costituzione proprio lui che, come dice giustamente Bersani, è venuto meno all`onore e alla dignità che il suo ruolo richiede. Piena solidarietà a tutta la magistratura e a tutta la Procura di Milano. E intendiamoci, i magistrati non hanno bisogno di essere difesi perché non hanno sbagliato,e vanno ringraziati per il lavoro che svolgono». Berlusconi – chiede La Stampa - sostiene che la magistratura ha inventato tutto, al solo scopo di farlo fuori. E che va «punita». Bindi: «Ma stiamo scherzando? Il problema è chi ci fa conoscere le cose che accadono, o chi quelle cose le commette? Berlusconi è accusato di prostituzione minorile, e c`è una mole di intercettazioni e testimonianze che rendono fondata questa accusa. Non è in grado di dimostrarne l`infondatezza, tanto che invece di chiarire, in Parlamento e davanti ai pm, registra messaggi televisivi. Sa cosa capisco io da questo? Che non va né in Parlamento né dai magistrati perché sa che le menzogne che va dicendo in tv verrebbero sonoramente smentite. Quella che va difesa è la democrazia. Ma ci rendiamo conto che Berlusconi non solo cerca di legittimarsi nel suo comportamento immorale, ma usa tutti gli strumenti immaginabili per rovesciare la democrazia italiana?». E` il premier in carica, presidente Bindi. Ed è particolarmente abile nell`usare gli strumenti di comunicazione, scrive La Stampa. «Berlusconi ha trasferito in tv il Parlamento, e adesso pensa di poter trasferire in video anche i tribunali. Ma quella italiana non è una videocrazia, è una democrazia. E quelli italiani sono cittadini, non telespettatori». Ma intanto gli italiani hanno appreso dal video di Berlusconi – domanda La Stampa - che i magistrati sono «eversori», e grazie alla intervista di Signorini a Ruby su Canale 5 anche che mai il presidente dei Consiglio avrebbe compiuto atti sessuali con lei, minorenne. «Berlusconi si affida alle tv perché ha paura. Quel videomessaggio in cui crede di beffarsi di tutti è una prova di colpevolezza.
Un presidente del Consiglio si presenterebbe in Parlamento a spiegare, e davanti ai magistrati che lo indagano a difendersi. Perché non lo fa? Perché davanti a chi ha in mano le carte che provano la sua immoralità non potrebbe raccontare le proprie menzogne.
Vada a dirle ai giudici, quelle cose che ha detto in tv. Ieri sera Berlusconi ha dato prova della propria disperazione. Adesso occorre un sussulto di tutti, non può continuare l`assuefazione alla sua immoralità». E la giovane Ruby che da Signorini smentisce tutte le intercettazioni della Procura? Bindi: «E` accaduto in una televisione di proprietà di Berlusconi, a Canale 5, giusto? Se ha detto il falso, visto quel che è uscito fuori dagli atti dell`indagine di Milano, ne risponderà. Ma ripeto, qui è in questione la democrazia.
In tutto il mondo, un premier si dimette spontaneamente per molto, molto meno di quella gravissima accusa. E si sottopone al giudizio della legge». Berlusconi ha già detto che non si dimette. E voi dei Pd non volete le elezioni? «Parlamento e presidente della Repubblica sono sovrani, e per me è ancora valida la proposta di un governo di solidarietà nazionale. Ma se ci vogliono elezioni per liberarci da Berlusconi, faremo le elezioni. Se si va a votare, noi siamo pronti. E vinceremo».
In Parlamento ci saranno presto appuntamenti decisivi che metteranno in ogni caso alla prova la tenuta della maggioranza. Il 26 si voterà sul quarto decreto legislativo di attuazione del federalismo. La proposta del governo finora non ha convinto il Pd, ma neanche Udc e Fli. Vi saranno poi la discussione e il voto sulla mozione di sfiducia presentata dal Pd contro il ministro Sandro Bondi e la mozione presentata da Fli contro la mancanza di pluralismo alla Rai.

3. LA REALTA’ FUORI DALLE TELECAMERE. MENTRE BERLUSCONI INVADE IL VIDEO E LE SUE GIRLS PIANGONO IN TV, FEDERMECCANICA, CON L’APPOGGIO DEL GOVERNO, PROPONE DI CANCELLARE I CONTRATTI NAZIONALI. E IL MINISTRO ROMANI INVENTA CAVILLI PER IMPEDIRE CHE SKY FACCIA CONCORRENZA A MEDIASET.
Mentre l’opinione pubblica era distolta dai problemi generali per occuparsi dei problemi personali di Berlusconi, ieri il direttore generale della Federmeccanica, l’associazione imprenditoriale delle aziende metalmeccaniche che fa parte della Confindustria, Roberto Santarelli, ha proposto di passare direttamente al contratto aziendale, superando così il contratto nazionale di lavoro. Tiziano Treu, Cesare Damiano, Stefano Fassina hanno dichiarato che questa iniziativa porterebbe alla dissoluzione del contratto nazionale, che oggi garantisce condizioni minime sostenibili soprattutto nelle migliaia di piccole e medie aziende. Cgil, Cisl e Uil, questa volta concordi, hanno respinto questa iniziativa. Che la Confindustria ha assunto come una propria iniziativa e che il ministro Maurizio Sacconi ha già benedetto. La sfida è aperta. Dario di Vico, Corriere della Sera: “L`impressione è che i dirigenti di Cgil-Cisl-Uil si cullino nell`illusione che ci sia ancora spazio per due livelli contrattuali”.
Massimo Mucchetti su il Corriere della sera ha spiegato bene oggi che cosa sta facendo intanto il ministro per lo Sviluppo economico Paolo Romani: “Strano governo
quello di Roma. Rivende sul mercato della politica gli accordi Fiat come fonte di attrazione di un investimento estero, pur avendo la Fiat sede a Torino, e, al tempo stesso, trema all`idea che Sky, multinazionale americana, possa costruire la quarta tv commerciale italiana insidiando, assieme a La7, il duopolio Rai-Mediaset. Ad aprire la porta alla tv di Murdoch è stata la Commissione europea, che l`ha autorizzata a partecipare alla gara per le frequenze del digitale terrestre con un anno di anticipo sul termine della sospensione decretata, come rimedio antitrust, all`indomani dell`acquisto di Telepiù e Stream, i «genitori» di Sky Italia. L`autorizzazione era subordinata alla destinazione del multiplex alla tv generalista e non all`ulteriore espansione della tv a pagamento trasmessa via satellite. Ma proprio questo dà fastidio a Rai e Mediaset, che nella pay tv ha già un nuovo pascolo. L`argomento finora addotto per opporre resistenza è la mancanza di reciprocità tra Italia e Usa. Negli Usa, infatti, le tv non possono essere controllate da soggetti esteri. Per l`Europa e per l`Autorità italiana delle comunicazioni, tuttavia, Sky è assimilabile a una società europea, con relativi i diritti, perché ha uno stabile insediamento nel vecchio continente: per la precisione a Milano, dove ha il quartier generale europeo, e a Roma. Il ministro Paolo Romani, rispondendo ieri al deputato Benedetto Della Vedova, ha assicurato che non ci saranno altre lungaggini. Ma il giorno prima aveva presentato un nuovo ricorso al Consiglio di Stato sulla questione della reciprocità. Eppure le frequenze radio sono da anni assegnate anche a società di telecomunicazioni a capitale russo-egiziano (Wind) e cinese (H3G, che ha già una tv per cellulari). L`uso televisivo cambia forse la natura delle frequenze? Sky ha quasi 4 mila dipendenti, il doppio delle gestioni precedenti, altrettanti collaboratori e un indotto di 7 mila persone: una Mirafiori del video, cui la vita viene complicata non dalla Fiom, ma dal governo che proclama l`apertura verso le imprese”.

4. CINA E USA PRENDONO LE MISURE AL MONDO, MENTRE L’EUROPA DIVISA CONTA SEMPRE DI MENO.
Numerosi articoli su tutti i quotidiani raccontano oggi l’incontro tra il presidente Usa, Barack Obama, e il premier cinese Hu Jintao. Molte sono le interpretazioni e le notizie, a cominciare dai 45 miliardi di dollari che i cinesi si sono impegnati a investire in Usa. Ma la realtà è sempre la stessa: i due giganti si stanno contendendo la leadership del mondo, mentre l’Europa, ancora forte ma divisa, conta sempre di meno.

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