24 gennaio 2011

Nota del mattino del 24/01/'11

A cura dell'Ufficio Circoli Nazionale PD.

1. BERLUSCONI OSSESSIONATO DA FINI. INDUSTRIA E CHIESA LO ABBANDONANO. CASINI CI RIPROVA: GOVERNO SENZA DI LUI.
“Finalmente arrivano le carte da Santa Lucia sulla casa di Montecarlo”. Silvio Berlusconi viene ormai descritto (Ugo Magri su La Stampa) come un premier ossessionato dal suo avversario personale, Gianfranco Fini: sogna una campagna di stampa sulla casa di Montecarlo per distruggere il presidente della Camera. L’Italia e i suoi problemi non esistono più. Ma è anche questo che lo sta portando al disastro.
Ieri sera Emma Marcegaglia, presidente degli industriali italiani, è stata chiara nel corso della trasmissione di Fabio Fazio: “Da sei mesi il governo è fermo, mentre avremmo bisogno di fare le riforme necessarie per il rilancio dell’Italia”. E dunque: o il governo è in grado di procedere liberando i ministri dall’obbligo di passare il proprio tempo a difendere il premier dalle accuse o si cambi.
Oggi si riuniscono invece i 30 membri del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana. Il Cardinal Bagnasco tornerà a indicare la via della moderazione, della morigeratezza del buon esempio per i politici, condannando così il comportamento del presidente del Consiglio.

2. BONDI, FEDERALISMO E CONTRATTI, LE TRE PROVE DELLA SETTIMANA.
Oggi il ministro Roberto Calderoli incontra di nuovo i rappresentanti dell’Anci (i comuni italiani) per verificare se sarà possibile superare critiche e problemi relativi al quarto decreto legislativo per l’attuazione del federalismo. Il voto nella commissione bicamerale sul testo è slittato al 2 febbraio. Ma tutto indica che sarà difficile in così pochi giorni trovare un accordo. Il Pd considera il testo peggiore perfino di quello presentato all’inizio dal governo: “ tradisce la stessa ispirazione del federalismo”. E non voterà a favore, a meno che Calderoli non apporti cambiamenti profondi secondo le indicazioni del Pd. La stessa posizione hanno Udc e Fli. Oggi e domani i tecnici del Pd e del Terzo polo si sentiranno per concordare, se possibile, una posizione comune sul federalismo, anche perché le pseudo aperture contenute in un articolo di Roberto Maroni su Il Corriere della Sera Mercoledì sono state considerate da tutti non ricevibili: «Se l`Italia oggi è bloccata e non governata la colpa ricade sul governo. E di questa grave situazione la Lega porta una responsabilità enorme», ha detto il coordinatore della segreteria Pd Maurizio Migliavacca. «E’ evidente l`imbarazzo dei leghisti, ma l`unica soluzione credibile che Bossi e i suoi hanno ora davanti è ammettere il fallimento dell`esperienza berlusconiana e lasciare al proprio destino l`attuale governo». Alla Camera si voterà mercoledì sulla mozione di sfiducia
presentata dal Pd contro il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi (fu presentata dopo i tagli alla cultura e dopo i crolli a Pompei). Mozione alla quale si è aggiunta la mozione di Udc e Fli.
Al di là dei lavori parlamentari, questa settimana vi saranno anche altri temi sui quali si gioca il futuro e la qualità della vita degli italiani. Da domani, per esempio, il direttivo e la giunta della Confindustria discuteranno di modello contrattuale, rilanciando l’idea di un accordo sulla rappresentanza sindacale e quella di un contratto nazionale di lavoro meno incombente e di una forte rivalutazione dei contratti aziendali. E’ l’avvio concreto del dopo Mirafiori.

3. PRIMARIE A BOLOGNA E NAPOLI.
Grande affluenza alle primarie per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra a Napoli e a Bologna. A Bologna ha vinto Virginio Merola, candidato del Pd. Lo hanno scelto 16.407 persone pari al 58,35% dei votanti. La candidata Amelia Frascaroli, sostenuta da Sel e anche da Flavia Prodi, ha invece raccolto il 35,99% delle preferenze e l'outsider Benedetto Zacchiroli il 5,5%. L'affluenza alle urne: un vero record con 28.390 votanti.
"L'inverno del nostro scontento è finito, è arrivata la primavera di Bologna. Noi tre ci abbiamo messo molto valore e l'abbiamo trasmesso" ha detto Merola al termine dello spoglio. "Mi aspettavo un 25mila più uno, non così tanto". E ancora: "Abbiamo smentito tutti i tafazzi. I politologi sono più indietro dei bolognesi". Poi, rivolgendosi ai suoi sfidanti, ha aggiunto: "Si ricomincia da tre".
A Napoli il vincitore è stato Andrea Cozzolino, secondo Umberto Ranieri, terzo Andrea Mancuso, sponsorizzato da Sel. Oltre quarantamila i votanti.

4. VENERDI’ E SABATO ASSEMBLEA NAZIONALE DEL PD A NAPOLI PER CONCLUDERE LA PREPARAZIONE DEL PROGRAMMA DI GOVERNO.
Appuntamento decisivo per tutto il Partito Democratico venerdì e sabato a Napoli. L’assemblea nazionale del partito (mille partecipanti eletti direttamente con le primarie del 2009 si riuniscono per la terza volta, dopo gli incontri di Roma e di Varese) concluderà il lungo processo di predisposizione e di decisione sul programma del partito. Sarà l’appuntamento finale di questo percorso. Subito dopo il gruppo dirigente del Pd farà una sintesi delle scelte indicate e predisporrà così il progetto di governo e di riforma repubblicana e di patto per la crescita e il lavoro sulla base del quale il segretario Pier Luigi Bersani aprirà il confronto con le altre forze politiche dell’opposizione e con le forze sociali per preparare l’alternativa al governo della destra.
Alcuni contributi a questa riflessione sono venuti sabato anche dall’assemblea torinese di Modem, la corrente guidata da Walter Veltroni. «Ora il Pd deve essere
unito». Ha detto il vicesegretario Enrico Letta. E in vista dell’appuntamento di Napoli, «L`aver costruito tutti insieme un clima più unitario aiuterà il lancio da parte di Bersani del progetto per l`Italia».
Anche la presidente del Pd, Rosy Bindi, ha sottolineato che è l`appuntamento di Napoli quello a cui guardare: «Ci sono le condizioni perché nelle sedi di partito maturi attorno al segretario un`unità più forte».
E’ la via della concretezza e delle scelte collettive sui contenuti, contro quella del personalismo e dell’affidamento di ogni scelta al leader carismatico. E’ la scelta della democrazia contro quella delle scelte compiute da pochi prescelti e poi presentate al popolo come soluzione miracolosa.

5. A DAVOS DA MERCOLEDI’ IL MONDO DISCUTE DI PREZZI ALIMENTARI E DI FAME NEL MONDO CON IL CLIMA CHE CAMBIA.
A Davos, da mercoledì, l’annuale incontro del World Economic Forum, dove si incontrano i potenti del mondo, si discuterà dell’attuale fortissimo incremento dei prezzi dei prodotti alimentari e della probabile insicurezza alimentare che negli anni a venire potrebbe essere provocata dalla crescita della popolazione, dall’evoluzione degli stili di vita nei paesi in via di sviluppo, dai cambiamenti climatici.
Mentre gli italiani sono impegnati a parlare di ragazze e feste notturne del premier, in altre sedi si guarda al futuro e ci si prepara a eventuali cambiamenti straordinari.

6. TUNISIA, ALGERIA, ALBANIA. LA FIBRILLAZIONE INTORNO ALL’ITALIA.
Povertà, disoccupazione, disuguaglianza: ecco la miscela esplosiva che sta spingendo alla mobilitazione le popolazioni di diversi paesi ai confini dell’Italia: dal Nord Africa (Tunisia, Algeria, lo stesso Egitto dove i contrasti interreligiosi nascondo anche problemi sociali) ai Balcani, in particolare l’Albania.
L’Italia è direttamente interessata da questi sommovimenti, per diverse ragioni: i rapporti strettissimi dal punto di vista storico-politico; la vicinanza; il fatto che anche da noi le disuguaglianze e le tensioni sociali provocate dalle difficoltà economiche stanno crescendo; infine, non va sottovalutato che il processo di delocalizzazione delle imprese ha trasformato questi paesi in veri e propri distretti dell’industria italiana. Un pezzo non irrilevante dell’economia reale italiana potrebbe risultare colpita da questi sommovimenti.
Non è un caso, comunque, se mentre a Tunisi cresce e si impone la rivolta del pane, a Davos banchieri, politici e grandi industriali discutano tra loro di come governare i prossimi problemi alimentari nel mondo. L’acqua, il grano, il riso, il sale…sono queste le materie prime strategiche del futuro. Così come l’agricoltura tornerà inevitabilmente ad essere settore strategico per il futuro.

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