A cura dell'Ufficio Circoli Nazionale del PD.
1. L’ITALIA CRESCE MENO DI TUTTI. NAPOLITANO: AIUTARE LO SVILUPPO. MA IL GOVERNO DELLA DESTRA E’ PIOMBO SULLE ALI DELL’ITALIA. OBAMA TAGLIA TUTTE LE SPESE, MENO CHE PER SCUOLA E RICERCA.
In occasione dell’annuale riunione del World Economic Forum a Davos, il summit dei banchieri e dei grandi industriali sui temi dell’economia e dello sviluppo del mondo (quest’anno si discute sui prezzi agricoli e sulla strategicità dell’agricoltura per il futuro alimentare del pianeta) il Fondo monetario internazionale ha reso pubbliche le ultime previsioni. Per l’Italia, notizie allarmanti. Tanto da spingere il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a sollecitare un intervento per favorire la crescita (e dunque gli investimenti, la creazione di posti di lavoro…).
La Repubblica: “Dall`osservatorio del Fondo monetario internazionale la ripresa c`è ma è a due velocità. Trainano i paesi emergenti, rallentano le economie dei paesi avanzati. L`Italia va piano, troppo piano, tanto da spingere il Capo dello Stato a intervenire: l`imperativo è «forzare la crescita», questo il succo del messaggio di Giorgio Napolitano, oltre le previsioni per quest`anno e il prossimo. Bisogna «andare più lontano, avere più ambizioni». I pronostici del Fondo parlano di un Pil nazionale in crescita di appena l`1 per cento quest`anno, invariato rispetto a ottobre, ma limato al ribasso nel 2012, fino a quota 1,3 per cento. L`Italia deve vedersela con i12,2 per cento della Germania, che si conferma la locomotiva d`Europa e con 1`1,6 della Francia. L`anno prossimo l`economia crescerà meno di quella tedesca (confermata al 2%), di quella francese (1,8%) e perfino meno della Spagna (1,5%). Secondo il Fondo, i rischi sul debito pubblico nella zona euro potrebbero ampliarsi, la disoccupazione cresce nei paesi avanzati.
Ieri sera, intanto, il presidente degli Usa, Barack Obama, ha rivolto il suo messaggio alla nazione, invitando i repubblicani a lavorare insieme. Ha annunciato drastici tagli alla spesa pubblica: su tutto, comprese le spese militari, tranne che su scuola e ricerca, perché sono il cuore del possibile rilancio.
2. NELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DI NAPOLI DI VENERDI’ E SABATO LE PROPOSTE DEL PD PER LA RISCOSSA DELL’ITALIA. GIA’ PARTITA LA RACCOLTA DELLE FIRME PER LE DIMISSIONI DI BERLUSCONI.
Venerdì e sabato si riunirà a Napoli l’assemblea nazionale del Partito democratico, composta dai mille rappresentanti eletti nelle primarie del 2009. L’assemblea, la terza do quelle di Roma e di Varese, ha l’obiettivo di completare il programma del partito (i temi in discussione questa volta sono: cultura, pubblica amministrazione, salute, famiglie, sicurezza e Mezzogiorno) e di avviare il lavoro di sintesi che porterà alla definizione della piattaforma programmatica del Pd per la riscossa dell’Italia. Sarà su questa piattaforma che il gruppo dirigente, guidato dal segretario, Pier Luigi Bersani, aprirà il confronto con le altre forze politiche dell’opposizione e con le forze sociali nel paese per creare le condizioni politiche che potranno far superare il berlusconismo e guardare oltre.
Già partita invece la campagna per la raccolta di dieci milioni di firme per le dimissioni di Berlusconi. Gazebo, banchetti, iniziativa personale dei militanti ma anche dei singoli cittadini: tutte le iniziative saranno messe in campo per ottenere il risultato. Campagne di mobilitazione
e di comunicazione stanno per partire in tutta Italia. I circoli saranno il fulcro di questa campagna che punta a consegnare una montagna di firme per le dimissioni di Berlusconi entro l’8 marzo, giorno della donna.
Attenzione. Si può firmare anche online nel sito del Pd. E chiunque lo voglia può linkare nel proprio sito la possibilità di far firmare il modulo della richiesta di dimissioni. L’obiettivo è di una diffusione a tappeto delle iniziative per la raccolta delle firme.
3. FEDERALISMO. PER PD, TERZO POLO E COMUNI IL TESTO DEL GOVERNO E’ SOLO UN PASTICCIO CON AUMENTI DI TASSE E TAGLI DEI SERVIZI.
Il ministro Roberto Calderoli ha annunciato un nuovo testo sul federalismo con aperture nei confronti dei comuni. A conti fatti si tratta di testi che prevedono solo pasticci e un sicuro aumento delle tasse per i cittadini, senza alcun miglioramento per l’amministrazione dei municipi. Solo il via libera sulle addizionali Irpef, secondo la Cgia di Mestre, costerebbe da 200 euro in più per chi guadagna fino a 25 mila euro lordi l’anno a oltre 800 euro per chi guadagna di più. I sindaci sono sul piede di guerra. I partiti dell’opposizione pure. “Il progetto del governo tradisce il federalismo e non risolve i problemi” ha detto ieri il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, dopo la riunione della segreteria e un incontro i con parlamentari direttamente interessati al dibattito sul federalismo. “Chi vuole fare davvero il federalismo può farlo solo con noi, ragionando sulle nostre proposte”. Il Terzo polo e l’Idv hanno assunto posizioni analoghe. Il voto sul quarto decreto legislativo per l’attuazione del federalismo (finanza comunale, appunto) si svolgerà il 3 febbraio.
Sul tema delle imposte e del debito pubblico, Pellegrino Capaldo, su Il Corriere della Sera, presenta alcuni calcoli ipotetici su quanto dovrebbe valere un’imposizione straordinaria sul patrimonio immobiliare degli italiani per abbattere significativamente il debito pubblico. Capaldo parla di quote variabili tra il 5 e il 25 per cento del valore dei cespiti posseduti dai privati.
4. OGGI VOTO SU BONDI. PICCOLE FURBIZIE PER SVICOLARE LA SFIDUCIA. E INTANTO RIPARTE LA TRAMA PER LA VENDETTA CONTRO FINI.
Pdl e Lega hanno imposto che si svolgesse oggi il voto sulla mozione di sfiducia al ministro del Beni culturali Sandro Bondi. L’occasione per svicolare la sfiducia è stata offerta da due dati: la contemporanea discussione in sede europea degli impegni per la difesa dei cristiani nel mondo, tema al quale l’Udc ha chiarito da tempo di non voler mancare, e l’assenza per gravi malattie di alcuni parlamentari delle opposizioni, compresi alcuni del Pd. La richiesta di un rinvio non è stata accettata. Oggi si svolgerà il voto e la destra ha già annunciato che presenterà questo passaggio come la dimostrazione che la maggioranza in Parlamento ancora c’è.
Da Pdl e Lega sono ricominciati intanto anche gli affondi contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini, reo, secondo Berlusconi (lo riportano oggi le cronache di molti quotidiani, compresi quelli di destra), di essere il mandante dei magistrati che stanno facendo le indagini sul caso Ruby. Nell’immaginario berlusconiano i magistrati che indagano su uno del centrodestra non sono mai autonomi, ma sempre manovrati. Fino a qualche tempo fa erano comunisti. Adesso sono mandati da Fini. Come dire: dei problemi del paese non se ne interessa nessuno nel centrodestra. Tutto ruota attorno alla sopravvivenza di Berlusconi e alle sue vendette.
5. PRIMARIE. L’ESEMPIO DI BOLOGNA. A NAPOLI AL LAVORO GLI ORGANISMI DI VIGILANZA. SEL PRIMA GIOCA E POI NON CI STA.
Dopo lo svolgimento delle primarie a bologna e Napoli, che hanno visto una straordinaria partecipazione dei cittadini e la vittoria dei candidati del Pd, a Napoli sono nate polemiche sulla validità del risultato per il coinvolgimento di extracomunitari (ma il regolamento delle primarie ne prevede la partecipazione se sono regolarizzati, tanto che altre volte a Napoli hanno votato alle primarie) o per il presunto coinvolgimento di cittadini di centrodestra. Molte polemiche. Molte dichiarazioni. Fino all’invito congiunto del segretario regionale del Pd Enzo Amendola e del responsabile degli enti locali della segreteria nazionale, Davide Zoggia, ha far lavorare con serenità gli organismi preposti al controllo della regolarità del voto. «Lasciamo lavorare con serenità gli organismi competenti e la commissione di garanzia che sono gli unici, per regolamento, a poter valutare i ricorsi. E’ indispensabile quindi fermare polemiche e dichiarazioni e mantenere un clima di rispetto, facendo prevalere il senso di responsabilità nei confronti delle migliaia di cittadini che hanno votato alle primarie per il candidato sindaco di Napoli». «Occorre fare chiarezza il prima possibile su quanto accaduto e per questo chiediamo dì lasciar lavorare gli organismi competenti che saranno in grado di prendere le giuste decisioni».
A Napoli l’Idv si presenterà probabilmente con De Magistris. Ma nasce anche un problema con Sel, che partecipa alle primarie ovunque siano indette. Ma a Rimini, dove le primarie sono già state svolte, sembra non voglia partecipare alla coalizione.
6. SCOPPIA IL NORD AFRICA, MEDIO ORIENTE IN FIBRILLAZIONE. LA SPONDA SUD DEL MEDITERRANEO NON E’ SOLO UN PROBLEMA LOCALE.
Dopo Tunisia e Algeria in Egitto è scoppiata la rivolta contro Mubarak. In Libano proteste nelle strade dei cittadini filoccidentali contro il governo di Hezbollah filo iraniani. Israele e palestinesi di nuovo in fibrillazione. Non sono fatti lontani e che non ci riguardano: la sponda Sud del Mediterraneo è alle porte di casa per l’Italia e per l’Europa, centinaia di imprese italiane sono state delocalizzate in questi paesi, la nostra sicurezza dipende anche dalla pace sociale in quei paesi e dalla solidità della società, senza contare che uno sviluppo più accentuato e il progresso della democrazia sono i veri argini per la migrazione verso l’Europa
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