27 gennaio 2011

Nota del Mattino del 27/01/'11

A cura dell'Ufficio Nazionale Circolo del PD.

1. SOLDI, SESSO E AFFARI: LA POLITICA OFFUSCATA DALLA CRONACA HARD.
MA BERLUSCONI & CO. PUNTANO SULLA STANCHEZZA DEGLI ITALIANI CHE
HANNO ALTRO PER LA TESTA. LA VENDETTA SU FINI.
Altre carte, altre intercettazioni, altre indiscrezioni sulle serata hard del presidente del Consiglio. Mentre gli italiani sono alle prese con la quadratura del bilancio familiare la battaglia all’ultimo sangue ingaggiata da Silvio Berlusconi con la Procura della Repubblica di Milano oscura tutto il resto. Perfino le notizie su sesso, soldi, appalti e favori che riguardano altre vicende, come quelle che in questi giorni vedono i magistrati che stanno indagando sugli appalti multimilionari per il G8 pronti a rinviare a giudizio l’ex responsabile della Protezione Civile,
Guido Bertolaso.
Più dura la storia di Ruby, però, e più Berlusconi e i suoi contano sulla stanchezza degli italiani, che non capiscono più nulla bombardati da intercettazioni, storie, ma anche dalla campagna mediatica battente del premier e dei suoi cortigiani. E’ ciò che è accaduto con Noemi e con le tante altre storie di questo tipo.
A rimetterci è la battaglia politica sugli altri temi, a cominciare dall’incapacità del governo di dare risposte serie ai problemi del paese.
Da oggi poi ricomincia il tormentone dell’attacco a Fini. Il ministro Frattini riferirà in Parlamento sulle nuove informazioni giunte dall’estero sulla casa di Montecarlo dove abita il cognato di Gianfranco Fini. Obiettivo punizione. Se Fini dovesse riuscirne colpito, sarebbe una lezione per tutti gli oppositori.
Disoccupati, cresi aziendali, provvedimenti per il rilancio del paese…Tutto questo fa parte di un altro mondo.

2. BONDI SI SALVA. IL PAESE NO.
Grazie alla prevista assenza di molti parlamentari del Terzo polo, andati a Bruxelles a discutere di come difendere i cristiani nel mondo, e alla malattia di alcuni parlamenti delle altre forze dell’opposizione, compreso il Pd, ieri la mozione di sfiducia contro il ministro Sandro Bondi non è passata. Bondi si è salvato. I beni culturali e archeologici no. Gli effetti dei tagli ai fondi
per la cultura e l’incapacità di proporre iniziative di rilancio da parte del ministro Bondi sono rimasti tutti.

3. FEDERALISMO. BOSSI OFFRE ALLEANZE IN CAMBIO DI UN SI’. MA LA
RIFORMA HA LE GAMBE STORTE E RISCHIA DI FARE GUAI. PD E TERZO
POLO DICONO NO. E INTANTO SPUNTA L’ENNESIMO CONDONO EDILIZIO.
Di fronte alle critiche al progetto di riforma presentato dal governo, Bossi ha lanciato ieri un singolare avvertimento. Chi dice no al federalismo poi non potrà allearsi con la Lega. La risposta è arrivata in diretta dal segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: il progetto del governo è sbagliato. Se si vuole fare la riforma federalismo bisogna riscrivere il decreto con le proposte del Pd, giudicate peraltro unanimemente le migliori e le più serie. Il no del Pd e del Terzo polo è netto. I comuni attendono di vedere le ultime proposte che verranno presentate oggi. Nel dibattito al Senato sul provvedimento chiamato milleproroghe (una specie di Contenitore globale) è intanto rispuntato un vecchio amore del centro destra: il condono edilizio. Lo hanno chiesto una ventina di senatori proponendo una sanatoria con domande da presentare entro il 31 dicembre 2011. E’ la cartina di tornasole su che cosa pensa il centrodestra sulla lotta all’abusivismo e all’evasione.

4. PD. PRIMARIE A NAPOLI. IL SEGRETARIO DICE BASTA. L’ASSEMBLEA NAZIONALE RINVIATA PER NON ROVINARE IL LAVORO PER L’ALTERNATIVA FATTO DA MESI DA TUTTO IL Pd CON LO SCONTRO TRA TIFOSERIE LOCALI.
Zuffa continua a Napoli dopo la chiusura dei seggi per le primarie: Cozzolino, per numero di voti, è primo. Ranieri contesta. E anche gli altri candidati parlano di brogli e di altre irregolarità. Clima da stadio a Napoli e scontro aperto.
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ieri pomeriggio, dopo una giornata di polemiche napoletane e di confronti scomposti, di accuse reciproche e di tentativi di richiamare tutti al senso di responsabilità, ha deciso di dire basta. Ha chiesto la convocazione di un incontro con tutte le forze di centrosinistra che hanno organizzato le primarie a Napoli ed ha chiesto al presidente Rosy Bindi di rinviare la riunione dell’assemblea Nazionale del partito prevista per questo fine settimana a Napoli, in modo da evitare che il caos napoletano (le opposte tifoserie già stavano preparando striscioni e gruppi organizzati per presentarsi all’assemblea davanti alle telecamere) potesse offuscare il lavoro fatto da centinaia di militanti e dirigenti nel preparare la piattaforma programmatica sulla base della quale lanciare la riscossa per l’Italia. “Adesso bisogna fare chiarezza” ha detto in una nota il segretario del Pd. “I problemi che sono emersi a Napoli dopo le primarie non possono condizionare il lavoro che si sta facendo nel Paese per costruire un'alternativa. Ho chiesto alla presidente Rosy Bindi di sospendere l'Assemblea nazionale, concepita anche per il lancio della candidatura a sindaco decisa dalle
primarie, e chiesto un immediato incontro alla coalizione di centrosinistra che ha organizzato le primarie a Napoli per dare una risposta politica convincente ai problemi emersi dalla consultazione, al di là delle determinazioni procedurali della Commissione di garanzia. Ritengo che questo sia il modo più onesto e serio di corrispondere efficacemente alla straordinari volontà di partecipazione che i cittadini di Napoli hanno dimostrato. Dobbiamo infatti rivolgerci tutti alla nostra responsabilità principale: quella di non consentire che la destra fallimentare e impresentabile di Berlusconi e Cosentino possa prendere il governo della più grande città del Mezzogiorno, dalla quale deve invece venire un segnale di riscossa per
il Sud e l'intero Paese". La presidente Rosy Bindi ha già annunciato che l’Assemblea si svolgerà assolutamente entro il mese di febbraio per concludere il lavoro sul programma e lanciare la proposta del Partito democratico al paese.

5. GIORNATA DELLA MEMORIA.
Oggi giornata della memoria. Giornata importante per ricordare ciò che è accaduto, le leggi razziali, l’olocausto. Ma soprattutto per insegnare ai giovani che bisogna impegnarsi e rispondere in prima persona, sempre, che non si può lasciar correre, se si vuole impedire che gli orrori del passato possano tornare a vivere nel presente, come dimostrano le tante manifestazioni di razzismo che ogni giorno si verificano anche in Italia.

6. LA PATRIMONIALE FA DISCUTERE.
Con due articoli in prima pagina Il Foglio, diretto da giuliano Ferrara, attacca frontalmente l’ipotesi di una patrimoniale per abbattere il debito pubblico.
Il primo articolo, firmato dall’economista di centrodestra ed ex ministro delle finanze socialista Francesco Forte si intitola “Matti da patrimoniale”: “Giuliano Amato e Pellegrino Capaldo sono persone autorevoli, ma solo una mattana o fissazione neostatalista può suggerire proposte come le loro, patrimoniali in tutte le salse”.
Il secondo articolo si intitola “Il coro della revanche statalista”: “Da Amato a Veltroni a Capaldo: una patrimoniale come programma per Pd e terzo polo. Il battage dura dal 22 dicembre, strano silenzio del governo. Il business contro. Rumors su un`extra-manovra per marzo”.
Anche Il Corriere della Sea, Il Sole 24 Ore e altri quotidiani riportano diversi commenti sulla proposta di una imposta patrimoniale per ridurre il debito pubblico.

7. OBAMA RILANCIA L’ORGOGLIO USA, L’EGITTO E’ IN FIAMME E A DAVOS I
RICCHI BANCHIERI DISCUTONO LE SORTI DEL MONDO.
Il presidente degli Usa, Barack Obama, sta cercando di dare la carica al proprio paese, di ritrovare l’unità dopo le elezioni vinte dai repubblicani, di prevedere interventi di sostegno alla crescita, pur dovendo tagliare in modo drastico le spese pubbliche (meno quelle per scuola e ricerca). A Davos intanto nell’annuale Forum economico tra grandi banchieri e industriali si discute di un futuro che non sarà tutto rose e fiori, come dimostrano i sommovimenti di questi ultimi mesi in tutti i paesi della sponda Sud del Mediterraneo, provocati da povertà, fame, mancanza di prospettive per i giovani. In questo momento, nonostante tutte le dichiarazioni e le ricette dei più autorevoli esperti sulle sorti progressive dell’economia senza lacci e lacciuoli, c’è infatti una sola certezza: la presenta oggi in copertina The Economist. In tutti i paesi del mondo si è allargata a dismisura la forbice tra ricchi e poveri. Un fenomeno che non ha mai portato a una duratura pace sociale.

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