L'OUTLET DI SULBIATE ERA GIA' CONCESSO?
Il 10 giugno il Consiglio Comunale è chiamato a discutere la richiesta dell'opposizione di revocare la delibera di Giunta 39 del 19.4.11 che esprime ad un operatore locale indirizzi e vincoli per poter presentare la richiesta di Piano integrato in variante al PGT finalizzato ad ottenere una "grande superficie di vendita" in sostituzione dei 40.000 metri quadrati di "industria, terziario e commercio", collocati su aree verdi "cementificate" nel PRG/2004 studiato ed approvato dai fondatori del gruppo di opposizione "Progetto Territorio" che oggi ha la faccia tosta di presentarsi ai sulbiatesi come paladino del verde e della tutela del territorio.
Ricordiamo che l'opposizione e tutti i circoli del PD dei Comuni confinanti hanno "montato la panna" della protesta cieca e strumentale raccontando che la delibera di Giunta 39 era una scellerata decisione di concedere un OUTLET espropriando la popolazione e il Consiglio Comunale dei loro diritti di scelta. Con una studiata campagna mediatica locale sono stati comunicati allarmanti scenari di svendita del territorio già decisi dalla giunta sulbiatese con questa delibera.
Ora con un colpo di teatro studiato da qualche stratega della politica locale, viene richiesto l'annullamento della DG39 pensando di mettere in difficoltà l'amministrazione pubblica sulbiatese.
Ebbene, l'annullamento può essere fatto senza alcun problema perchè la DG39 ha già esaurito la sua funzione di esprimere vincoli e condizioni e l'operatore può presentare a giorni un Piano Integrato già "vincolato" secondo le preliminari e non esaustive richieste della nostra Giunta.
COME TUTTI FINGEVANO DI NON SAPERE la delibera non concedeva nulla e la discussione nel merito si deve fare e si potrà fare con cognizione di causa solo sui dati concreti del Piano Integrato.
La richiesta di annullamento dimostra a tutti e definitivamente:
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che è vero che la DG39 non era una decisione di concedere l'outlet ma un elenco di condizioni essenziali per valutare la proposta seriamente, pubblicamente e senza preconcetti;
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che coloro che hanno "montato la panna" lo hanno fatto senza capire nè conoscere il merito del problema e ingannando se stessi e i loro interlocutori;
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come sia possibile annegare in un bicchiere d'acqua quando si strumentalizza una battaglia di principio basata su preconcetti generici e rinunciando a svolgere le proprie funzioni e responsabilità di Amministratori Pubblici fino a costringere un assessore a rinunciare al proprio mandato amministrativo locale;
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che anche questa delibera ha le stesse caratteristiche della "presa d'atto" che ebbe quella dell'aprile 2009 che alla fine decadde senza alcun effetto concreto non essendosi verificate le condizioni comunali, provinciali e regionali per proseguire l'iter richiesto dall'operatore.
Per completare il panorama delle strumentalizzazioni politiche avvenute nel periodo di vigenza della DG39 pubblichiamo una risposta che abbiamo dato agli amministratori di Bellusco che hanno ritenuto di convocare con urgenza un Consiglio Comunale per contrastare la DG39 della giunta di Sulbiate che secondo loro già concedeva l'outlet. E' sintomatico annotare le leggende locali decennali che rappresentano le scelte sulbiatesi come prevaricatrici rispetto ai Comuni confinanti, quando in realtà i comportamenti di tutti i pubblici amministratori di qualunque colore sono sovrapponibili perchè orientati e vincolati da normative che non favoriscono razionali e coordinate scelte sovraterritoriali. E' quello che nel nostro piccolo abbiamo fatto e che vorremmo continuare a fare nel caso delle invasioni nell'area vimercatese delle grandi infrastrutture viarie che Sulbiate ed i suoi residenti - in misura molto più invasiva degli altri Comuni vicini - devono subire e vogliono governare in ottica di una "MASSIMA RIDUZIONE DEL DANNO".
Con buona pace dei luoghi comuni e delle cornacchie della politica urlata e demagogica.
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