1 dicembre 2011

La nota del mattino del 1 dicembre 2011.

1. IN DIECI GIORNI SI GIOCA IL FUTURO DELL’ITALIA, DELL’EURO E DELL’EUROPA.
Oggi il presidente francese Nicolas Sarkozy pronuncerà un discorso che si preannuncia pesante sulla sorte dell’Europa e sulle iniziative da prendere per salvare l’euro. Domani parlerà al parlamento tedesco Angela Merkl, cancelliere tedesco. Lunedì 5 il Consiglio dei ministri italiano, sotto gli occhi di tutto il mondo, deciderà il pacchetto di misure per garantire il pareggio di bilancio nel 2013 e rilanciare l’economia. Mercoledì 7 il parlamento greco dovrà approvare il bilancio 2012. Giovedì 8 e venerdì 9 a Francoforte si svolge l’assemblea annuale della Banca centrale europea e, a Bruxelles, la riunione dei 27 capi di Stato e di governo dell’Europa, ultimo appuntamento per lanciare il rafforzamento del fondo salva-Stati o altre iniziative volte a salvare l’Euro. Saranno giorni di fuoco e solo l’intervento delle banche centrali più importanti del mondo, deciso ieri per garantire che le banche avessero la liquidità necessaria ad operare ha permesso che almeno per un giorno le borse ieri abbiano ripreso fiato.
Da La Stampa. Articolo di Marco Zatterin. “Da Guareschi a John Reed. Dopo aver riesumato Don Camillo e Peppone per invocare la pax tecnica italiana, 0lli Rehn si ispira allo scrittore americano per dare un titolo alle prossime ore dell`Europa. «I dieci giorni che-scuoteranno l`euro», li chiama il commissario Ue all`economia, gli stessi che il premier Mario Monti definisce «effettivamente fondamentali». Una prova dura per un`Unione snervata dalla crisi che fatica a costruire intese. Il finlandese è preoccupato. La scelta, ribadisce, è «fra una integrazione più profonda e la graduale disintegrazione di un patto messo in piedi in oltre mezzo secolo». Il traguardo è fissato per il pomeriggio (si spera) di venerdì 9 dicembre, quando arriveranno le conclusioni del vertice dei capi di Stato e di governo dell`Unione. Sarà il capolinea del tracollo o il nuovo inizio, come sembrano metterla tutti, non ultimo il ministro delle Finanze polacco e guida di turno dell`Ue, Jacef Rostowsky, per il quale oltre il fallimento dell`intervento sull`Eurozona c`è solo la catastrofe. Tutti sono al lavoro. L`8 sera i leader affronteranno il pacchetto Barroso/Van Rompuy e «l`Unione fiscale» in cantiere fra la cancelleria tedesca e Sarkozy vuole gli eurobond La Merkel più rigore e punizioni automatiche. Il premier Monti: l`Italia è d`accordo, anche se non sarà semplice l`Eliseo. Testi che, per il momento, sono ancora da modellare. Oggi a Tolone Sarkozy metterà il primo piede avanti con un discorso pesante sul futuro dell`Europa economica. Parigi è favorevole alle misure di lungo termine, al coordinamento rafforzato con le sanzioni automatiche, o quasi, che Berlino vuole mettere nei Trattati riformati. Come altri, Italia e Polonia compresa, ritiene però che queste siano decisioni da lungo periodo che poco intaccano la crisi che si esplicita in queste ore. Vorrebbe gli Eurobond. E un fondo salva-Stati flessibile abbastanza da poter intervenire alla bersagliera per puntellare i Paesi a rischio di tracollo. L`approccio tedesco è un inno alla blindatura. Angela Merkel desidera un`Unione Fiscale scolpita nei Trattati, con sanzioni decise e controlli serrati e puntuali. L`idea di un aumento di solidarietà che vada oltre quanto già previsto per il temporaneo Efsf non le garba. Lo spread fra i suoi proclami politici e la capacità di azione cresce. Domani la cancelliera si esprimerà al Bundestag. Confrontando le sue parole con quelle di Sarkozy, forse si potrà avere un`idea più chiara di quel che resterà nel momento in cui tre dei dieci giorni saranno belli che andati. La doppia riunione Eurogruppo/Ecofin di Bruxelles è stata una prova di disaccordo. Argomento di turno, il ruolo dell`Efsf rafforzato e quello che il Fmi dovrebbe avere, certo in compagnia del fondo salva-Stati, per sostenere le capitali eventuali vittime di tsunami. Il tedesco Schaeuble si è segnalato per l`apertura nei confronti di un`iniezione di dote al Fmi, con prestiti bilaterali o nuovo capitale. I belgi: per Francoforte deve decidere solo Francoforte. La Spagna trova normale che il Fondo sia più coinvolto. Gli olandesi hanno detto che «nulla può prendere il posto di riforme e rigore di bilancio». Molti vorrebbero che la Bce facesse da traghetto a colpi di acquisto di titoli usati. La novità è che dopo anni si sente l`Italia parlare di
integrazione europea. Monti assicura di essere pronto a esaminare modifiche dei Trattati, «anche se non è semplice». Gli piacciono le sanzioni automatiche, «perché possono essere cieche, ma eque, visto che impediscono al Consiglio di avere un occhio di riguardo per i grandi». Ammette poi di «non poter dire che ci sia chiarezza» sull`Efsf, sebbene veda «passi avanti». L`enigma, ha deciso l`Ecofin, si risolverà con la definizione della possibilità di moltiplicarne i fondi (3-5 volte) e valutarne la capacità di garanzia o acquisto conto terzi (20-30 per cento). Qui arriva una frase del neoviceministro Grilli. «I dettagli tecnici ci saranno fra poco, poi decideremo». Cosa? Più fonti rivelano che Roma ragioni sul chiedere un aiutino all`Europa. L`ex dg del Tesoro non lo ha detto. O, almeno, non voleva dirlo”.
Da Il Messaggero. Articolo di Rossella Lama. “Mossa congiunta delle sei maggiori banche centrali del mondo per allontanare il rischio di una chiusura dei rubinetti del credito all`economia. Federal Reserve, Bce, e le banche centrali di Canada, Gran Bretagna, Giappone e Svizzera hanno annunciato di aver tagliato di mezzo punto percentuale, da 100 a 50 punti base, il tasso di interesse sulle operazioni di swap in dollari. Diminuirà così il costo al quale le banche centrali si scambieranno dollari, di cui in Europa in questo momento c`è una` grande penuria. E il sistema creditizio europeo potrà rifornirsi più a buon mercato di biglietti verdi presso la Bce, e rispondere alle richieste di valuta della clientela senza rischi di credit crunch. Questo annuncio significa l`avvio di un coordinamento internazionale per affrontare la crisi dell`euro. Un aiuto fornito dal resto del mondo al Vecchio continente perché abbia il tempo di superare, nell`interesse di tutti, la crisi che sta attraversando. Così le Borse hanno letto la decisione di ieri, e prima ancora di vedere l`efficacia della misura si sono messe a correre. Milano ha fatto un balzo del 4,38%, Francoforte ha sfiorato il +5%, Parigi è cresciuta del 4,22% e Londra del 3,16. Wall Street non è stata da meno….”.

2. POCHI GIORNI AL CONSIGLIO DEI MINISTRI DI LUNEDI’. TUTTI LANCIANO GLI ULTIMI ALTOLA’. ALLA FINE BISOGNERA’ DECIDERE SULLA BASE DEL BILANCIAMENTO TRA RIGORE, EQUITA’, SPINTA ALLA CRESCITA.
Continuano a filtrare indiscrezioni sulla manovra pesantissima che il governo deve approvare lunedì prossimo. Il presidente del Consiglio Mario Monti ha detto ieri che il mondo aspetta dall’Italia interventi efficaci e urgenti.
La consistenza dei provvedimenti in preparazione, di cui nulla si conosce nei particolari, sta naturalmente suscitando preoccupazioni e prese di posizione nei partiti, tra i sindacati. Ma bisognerà attendere le misure vere per parlare e riflettere con cognizione di causa.
In questo contesto vanno collocate e comprese le dichiarazioni della Cgil (non toccare quota 40) , le preoccupazioni sulle indiscrezioni che riguardano le pensioni del Pd, gli avvertimenti di Berlusconi sulla patrimoniale, il fuoco di sbarramento della destra contro il ritorno dell’Ici sui beni immobili di maggior valore.
In questi giorni non è escluso che vi siano contatti informali tra Monti e i leader dei partiti. L’importante alla fine sarà la qualità dei provvedimenti, l’equilibrio tra rigore ed equità (devono pagare anche coloro che non hanno pagato fin qui) e sostegno alla crescita economica, senza la quale l’Italia rischia di restare bloccata dalla recessione e dalle ripercussioni del rallentamento dell’economia. Ieri l’Istat ha già certificato un aumento forte della disoccupazione.

3. FINITO IL GOVERNO BERLUSCONI, SKY ABBANDONA L’ASTA GRATUITA PER ACQUISIRE CANALI DIGITALI. IL BEAUTY CONTEST DEVE SALTARE.
Fino a quando era in piedi il governo Berlusconi con tutti gli affari personali legati al presidente del Consiglio, affari dei quali potevano beneficiare anche altri gruppi interessati, il cosiddetto beauty contest andava benissimo: tutti partecipavano tranquillamente all’asta gratuita per acquisire nuove frequenze digitali (Mediaset, Rai, Telecom, Sky). Finito il governo Berlusconi e con la prospettiva di essere chiamati a sborsare moneta per quelle stesse frequenze (come propone il Pd e forse si appresta a decidere anche il governo Monti), Sky ha deciso di mollare.
Da La Repubblica. Articolo di Ettore Livini. “I tempi sono «troppo lunghi». Le regole «discutibili» e destinate a favorire operatori già presenti sul mercato (leggi Rai e Mediaset). E così Sky Italia si sfila dalla gara per l` assegnazione delle frequenze del digitale terrestre.
«La decisione è incondizionata e con effetto immediato», ha specificato Santa Giulia, auspicando che «questa sofferta decisione possa favorire una riflessione tra tutti gli operatori e il nuovo governo per ridefinire il sistema tv italiano». Un messaggio raccolto a stretto giro di posta da chi vorrebbe trasformare l`asta gratuita per le frequenze tv varata dal governo Berlusconi in vendita a pagamento, ipotesi certo non sgradita al nuovo esecutivo a caccia di liquidità. «Il ritiro di Sky è la prova che si trattava di un`operazione discussa. Sono 10 gli editori che si sono candidati ad avere le frequenze Il ministero ha escluso Tivuitalia e D Box. Ora Sky esce dalla partita”.

4. ZINGARETTI GETTA LA SFIDA: SI CANDIDERA’ COME SINDACO DI ROMA.
Nicola Zingaretti: «Se sono le primarie a scegliere il sindaco, allora io ci sarò e farò la mia parte». E così ieri, fin dal mattino, le agenzie di stampa non fanno altro che battere i commenti. Di soddisfazione di alcuni esponenti di Pd, Sel e Idv. Molto critici per buona parte del centrodestra. A metà pomeriggio torna a parlare Zingaretti: «Le primarie per il candidato sindaco del centrosinistra inizieranno nell`autunno 2012: in quell`occasione verranno ufficializzate le candidature, ma io credo sia giusto essere chiari e trasparenti da subito nel rapporto con l`elettorato e con i cittadini. L`ho già dichiarato e lo ribadisco con grande serenità: a quell`appuntamento intendo impegnarmi in prima persona».

5. EGITTO VINCONO I FRATELLI MUSULMANI. TENSIONI IRAN GRAN BRETAGNA DOPO L’ASSALTO ALLA AMBASCIATA BRITANNICA.
I Fratelli Musulmani hanno vinto le prime elezioni del dopo Mubarak in Egitto. Lo afferma la stessa confraternita, in un comunicato: «Il nostro partito della Libertà e della giustizia (Plj) è in testa seguito da al Nour (i saldai); terzo il Blocco egiziano». Vero: nei nove governatorati dove si è votato lunedì i Fratelli, secondo i primi dati, sono al 50%, i salafiti sfiorano il 20%. Oggi i risultati. Londra intanto ha deciso di chiudere l`ambasciata di Teheran, dopo l’attacco ai suoi diplomatici dei giorni scorsi. Richiamati da Teheran anche i diplomatici di Germania e Francia. L`Italia sta valutando un’analoga misura.

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