Il premier italiano Mario Monti a Bruxelles avrebbe preferito un accordo a 27 paesi, ma difende l'esito del vertice: non è stato affatto un fallimento e ci sono forme di Ue anche non a 27. Dalla capitale belga interviene però anche sulla manovra che il suo governo sta varando e che, afferma, in Europa tutti l'hanno apprezzata: non ha ancora esaminato la questione dell'Ici sugli immobili della Chiesa – dichiara – mentre si riserva di vedere con i ministri le proposte per modificare i provvedimenti sulle pensioni. E aggiunge di sapere che ci sono partiti “a disagio”, ma “simpaticamente”, e “a noi importa fare un buon servizio, non è un problema nostro presentarci alle elezioni”.
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Il premier: "Preferivo un accordo a 27": VIDEO
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ICI CHIESA? NON ANCORA ESAMINATA QUESTIONE
Sulla questione dell'Ici per gli immobili della Chiesa, Monti aggiunge: «Sono anche a conoscenza di una procedura Ue sugli aiuti di Stato». Il principio dell'automatismo non si applicherà per il rientro dal debito, ma Mario Monti non sa valutare quanto la Commissione Ue peserà «il risparmio privato italiano» rispetto al «debito pubblico».
MONTI, SU MODIFICHE PENSIONI VEDRO' PROPOSTE
«Non voglio anticipare. Mi riservo di vedere con i miei colleghi l'insieme di misure richieste». Il premier si limita a rispondere così a chi gli chiede se ci sono spazi per una possibile revisione della perequazione degli adeguamenti delle pensioni più basse. «Aspetto di vedere le proposte delle forze della maggioranza e poi faremo le nostre valutazioni che non intendo in alcun modo anticipare».
PARTITI A DISAGIO? SÌ, MA 'SIMPATICAMENTE'
«Mi aspetto forti opposizioni, che del resto ci sono. In parlamento, che è sovrano, sappiamo che ci sono forze politiche che si dicono tutte a disagio, ciascuna delle quali dice che nessuno avrebbe fatto una manovra così», osserva. «Ma i partiti lo dicono – aggiunge - come una forma di simpatica confessione nel senso che si chiedono se era proprio necessario farlo, ben sapendo che nessuno di loro poteva correre il rischio. I partiti mai avrebbero potuto permettersi» di varare «misure così impopolari. A noi, del resto, importava fare un buon servizio e non è un problema nostro presentarci alle elezioni».
BRUXELLES NON È VERTICE DEI FALLIMENTI
«Può darsi che tutto questo non basti, ma non mi sembra un vertice dei fallimenti», commenta durante la conferenza stampa a Bruxelles, rispondendo alla domanda se le decisioni prese durante il vertice siano sufficienti a salvare l'euro. Contrariamente alle previsioni, non ci saranno altri Consigli europei prima di Natale, fa sapere. Piuttosto, sul vertice appena concluso avrebbe preferito un accordo a 27, ma - sottolinea - ci sono forme di Unione Europea non a 27, «come ad esempio Schengen», che «hanno funzionato». «L'Italia avrebbe preferito un accordo a 27. Mi sono dedicato parecchio per una mediazione fra Gran Bretagna ed eurozona, ma questo non è stato possibile».
A GENNAIO A ROMA CON MERKEL E SARKOZY, POI OBAMA
Monti annuncia: a metà gennaio incontrerà a Roma Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, nello stesso mese si troverà a quattr'occhi anche con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
fonte l'Unità.
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