20 maggio 2012

L'ANALISI DEL VOTO CON LA VITTORIA DI STUCCHI-CRESPI CONFERMATA LA TRADIZIONE COMUNE-CHIESA-SUORE DI MARIA BAMBINA QUEL FILO CHE IL PAESE NON VUOLE SPEZZARE. Commento all'articolo di W. Bonalumi di Gigi Fassina.

Non è stata una campagna elettorale ma il tentativo di confermare un'egemonia che altri volevano sostituire
Articolo pubblicato il 15/05/2012  Walter Bonalumi
Giornale di Vimercate

Ringrazio il direttore per le sue considerazioni: credo sempre utili per chi vuol capire la realtà e lasciarsi interrogare da essa.
Considerazioni che vengono fatte da chi la storia del paese la osserva da anni e quindi degne di nota.
Faccio alcune osservazioni che spero utili alla comprensione della realtà.
La prima è che la scelta fatta dal PD di attendere il 27 dicembre 2011 è stata frutto di una analisi articolata, attenta e sofferta.
Le modalità di governo attuate dalla Lista Civica SI non facevano crescere il paese: queste modalità erano espresse in modo molto marcato da Maurizio Stucchi e quindi condizione per porre nuove basi per il futuro, era non avere Maurizio come candidato Sindaco.
Non è stato un attacco alla persona ma al ruolo che questa ha giocato e avrebbe potuto giocare per il futuro.
Lui questo non l’ha mai capito e anche l’articolo di commento al GdiVimercate lo continua a dimostrare: la Lista SI non è in grado, e lui in primis, di distinguere il ruolo politico dalla sfera personale.
E quindi la contrarietà ad una idea diviene immediatamente insulto alla persona.

Necessitano di una “crescita” che lo stesso direttore sottolinea.
Gli uomini del PD ci hanno provato dall’interno, ma sono stati espulsi.
I suoi stessi collaboratori (Cavenago, Mattavelli, Brioschi) sono diventati ex-amici.

E’ per questo motivo che riteniamo il risultato elettorale una occasione persa da Sulbiate: ha vinto lo spirito di conservazione, il rifiuto del nuovo, coloro che sono rimasti “scandalizzati” perché un “bravo ragazzo del paese”, onesto e tanto volonteroso, è stato mandato a casa, senza avere la capacità di chiedersi il perchè.
Ha comunque vinto, purtroppo, il 36% (era il 20%) di chi si è astenuto: e questa repentina crescita, ci deve far riflettere.
Certo una giustificazione è la situazione nazionale, la crisi dei partiti, ecc. ma non basta.

E qui un’altra considerazione: non ho mai pensato che l’ex-Sindaco fosse una persona poco affidabile o disonesta o ladro.
L’ho anche ripetuto in pubblico che ero pronto a metterci la mano sul fuoco: il problema era e resta politico. E la maggioranza del paese ( il 61% rappresentato dalle opposizioni) non può voltar pagina, come il voto ha espresso.
E qui dissento col direttore perché se da un lato ci sono analogie con la precedente esperienza di Comune Aperto, ora la situazione è profondamente diversa.
Il Sindaco e 5 Consiglieri rappresentano il 39% dei votanti mentre i due Consiglieri di minoranza ne rappresentano il 52% e il 9% dei votanti (Lega Nord) è fuori dal Consiglio Comunale.
Il che significa che tutte le volte che i due consiglieri di opposizione si troveranno d’accordo e voteranno contro per gli stessi motivi, a Sulbiate verrà presa una decisione contraria al volere della maggioranza dei residenti!
Non entro quindi nelle considerazioni riguardo il calo dal 66% delle precedenti elezioni all’attuale 39%: ora esiste un forte e serio problema di rappresentanza.
Qualcuno obietterà che ci si poteva pensare prima e unire le forze per mandare a casa la Lista Civica SI.
Da un certo punto di vista (i numeri) si può concludere che sia stato un errore proporre 4 liste: ha creato anche disorientamento in molti.
Continuo a credere invece che sia stato giusto così: avremmo avuto il “listone”, una maggioranza anomala che avrebbe governato per un po’ (fin quanto teneva l’anti-Stucchi) e poi sarebbe entrata in conflitto.
La scelta fatta invece ha permesso di portare chiarezza.
Quella delle tre Liste che avesse vinto, battendo la Lista SI, l’avrebbe fatto con un consenso significativo: il lavoro fatto non ha portato i risultati attesi.
E in questo credo che il direttore metta bene in risalto come sia difficile far emergere la voglia di cambiamento.

Se i Consiglieri di maggioranza non sapranno incamminarsi su una strada diversa cercando nuove modalità di rapportarsi con la minoranza ( e purtroppo il blog della Lista SI non testimonia per ora questo cambiamento) allora il titolo della famosa lettera dei 5 ex-amministratori di Agosto 2011 si è avverato: e sarà notte fonda!
Non è detto però che si debba attendere 5 anni…. prima di vedere l’alba.

Luigi Fassina

5 commenti:

  1. Fassina tu sei minoranza perche hai idee minoritarie. Pretendere di governare con numeri minoritari di fatto instaura un regime. Rassegnati la notte ce l'hai tu nella testa.

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  2. Quando per scelte poco chiare verrà fatto l'Outlet, quando per scelte di qualche politico d'alto borgo verrà fatta la presunta scuola nella filanda con i nostro denaro e fallirà miseramente, quando non avremo una nuova scuola materna perchè non avremo più soldi e allora sarà il momento di chiedere conto a chi ha "messo la faccia" e non ha messo il "cervello"!

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    1. già nell'articolo predice che l'Andrea Crespi non dura 5 anni, ora una sequenza di anatemi per i sulbiatesi... a quando fassina con occhialetti neri e patente di jettatore a mò di Totò nel famosissimo film ???

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    2. se chi temeva l'outlet avesse avuto "cervello" e un minimo di senso politico, invece di dimettersi avrebbe dovuto scegliere di restare in consiglio comunale e fino al 2014 era certo di avere 9 voti a 8. Oggi invece il teorico outlet (che non c'è) potrebbe essere approvato e il suicidio dei dimissionari non conta più nulla.
      I politici che promuovono la ex-filanda sono nell'ordine gli assessori provinciali Gigi Ponti (PD) dal 2007 al 2009 e Enrico Elli (LEGA) dal 2009 a oggi. Il progetto è valido per il territorio, i giovani, il lavoro la cultura e l'economia locale, indipendentemente dai suoi sponsor politici e dal loro collocamento. E' possibile anche il suo fallimento come ogni umana avventura, ma noi abbiamo imparato che se ti affidano dei talenti (800.000€) la scelta di sotterrarli è quella che non siamo chiamati a fare.
      La miseria è da ricercare in chi non ha il coraggio di fare scelte.
      M. Stucchi

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