La vita in Filanda era dura.
Chi di voi ha letto la prima puntata e le parole del testo della canzone con cui ci siamo lasciati dovrebbe averlo già intuito. A causa dei pochi e poveri prodotti offerti della terra, le famiglie dei contadini integravano per sbarcare il lunario con il lavoro della gelsibachicultura e quello in filanda.
Vecchia Filanda di Sulbiate (MB) |
Questo per diverse ragioni: l'abilità manuale delle donne, il carattere più mite, il costo di mano d'opera più contenuto, e la facilità di reclutamento.
Mentre gli uomini erano impegnati nei campi, furono le donne, molte le bambine, a produrre il prezioso filato.
In filanda l'ambiente era umido, malsano nauseante, perchè i bozzoli erano tenuti in bacinelle d'acqua calda. La giornata lavorativa era lunghissima. Durava quanto durava la luce del giorno.
Il repertorio dei canti delle filandere è molto ricco, probabilmente perchè alle donne per alleviare la fatica, non restava che il canto. Cantavano senza perdere di vista le fasi del lavoro. Pena il rischio di essere punite o multate.
Preziosa e commovente è la loro testimonianza.
Non lasciatevi suggestionare dall'atmosfera poetica e romantica.
Sono canzoni struggenti e bellissime che raccontano meglio di tante altre cose la vita, le speranze, le gioie, i problemi, le preocuppazioni, l'infelicità delle donne e delle bambine di quegli anni.
Dalla rete abbiamo selezionato questi tre esempi. Buon ascolto.
"Povre filandere" da "Filande filandine e filandere" canzoni lombarde di filanda.
Intepretato la La Colombera. Osio sopra Bergamo.
"Alla mattin bonora" interpretato da "La Colombera" Osio sopra (BG).
"Mamma mia mi sun stufa". Interpretato da Anna Casalino.
... continua.
Per leggere la puntata precedente cliccare il link:
Sulbiate: il filo, la filanda, la matassa. - 1 -
pubblicato da M. Sarchielli.
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