La scelta di restringere la partecipazione a chi ha votato alle primarie del 25 novembre è un compromesso accettabile. Ma prevedere
che la campagna elettorale si svolga in una sola settimana, in un
periodo di vacanza, mette la competizione nelle mani di chi controlla
l'organizzazione del partito. Se poi una ulteriore quota di
candidature sicure fosse amministrata direttamente dalla segreteria
saremmo di fronte all'esatto contrario di una selezione aperta e
democratica.
Se
proprio non si vuole chiedere di modificare i termini per la
presentazione delle candidature e tenere le primarie il 12 o il 13
gennaio, si devono almeno tenere il 5 o il 6 gennaio
(tutti gli adempimenti formali per ratificare il risultato delle
primarie e presentare le liste si possono tranquillamente svolgere nella
settimana dal 7 al 14 gennaio). Secondo noi l'unico candidato che non
ha bisogno di passare per le primarie è il segretario, che le ha già
affrontate. Si può eventualmente pensare a qualche eccezione per alcuni
capilista scelti tra personalità eminenti esterne al PD, ma per tutti
gli altri deve valere la stessa regola.Sarà inoltre importante verificare nel dettaglio le regole del gioco. Quelle che abbiamo proposto sono chiare, semplici ed efficaci. Pare siano state in parte recepite, ma non è certo. Crediamo sia quindi importante continuare a raccogliere sottoscrizioni fino a lunedì, quando si riunirà la Direzione Nazionale del PD.
Giuseppe Civati e Salvatore Vassallo via Change.org
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