Dalla nutella al vino, dai taxi ai pranzi. L'inchiesta e le norme
Nelle giornate di mercoledì e giovedì, anticipati dai giornali, sono stati notificati a ventinove consiglieri di opposizione altrettanti avvisi di garanzia, di cui ventidue accompagnati dalla richiesta di fornire spiegazioni su alcune spese specifiche. La Procura della Repubblica di Milano, nell'ambito dell'inchiesta sugli ex assessori Davide Boni, Franco Nicoli Cristiani e Massimo Buscemi, ha dapprima esteso la propria indagine sull'utilizzo delle risorse dei gruppi politici regionali ai gruppi di Pdl e Lega. Dopo aver inviato a questi ben sessantadue avvisi di garanzia, ha richiesto formalmente anche la documentazione relativa alle spese dal 2008 ad oggi dei gruppi di opposizione: Pd, Idv, Sel, Udc, Pensionati e gruppo misto. Le spese su cui la magistratura chiede notizie sono ormai in parte note: per i giornali la più emblematica è quella di un barattolo di nutella, ma la lista è abbastanza lunga e passa per pranzi, corse in taxi, notti in albergo e francobolli, che sono le spese maggiormente contestate ai consiglieri. Si è parlato di bollette di casa e di bottiglie di vino, ma, come vedremo, non è tutto come è stato scritto.
Vediamo nel dettaglio: i consiglieri si possono far rimborsare qualsiasi cosa?
No, la legge regionale 34 del 1972 stabilisce che ai gruppi consiliari sia garantita una dotazione prestabilita per "assicurare l'espletamento del mandato consiliare", utilizzabile "anche per le spese di formazione, aggiornamento, consulenze esterne occasionali, documentazione, rappresentanza, divulgazione e accesso e utilizzo delle nuove tecnologie". I regolamenti relativi alla legge aggiungono che questo vale per i gruppi in quanto tali e per i singoli consiglieri regionali. I gruppi hanno l'obbligo di rendicontare le spese, di garantire che siano inerenti all'espletamento del mandato consiliare e di conservare tutta la documentazione per cinque anni.
È lecito farsi pagare la nutella?
Al consigliere Spreafico è stata contestata una spesa di due euro e settanta centesimi indicata come "nutella". Quella che secondo i giornali sarebbe un barattolo della famosa crema, secondo l'interessato, che ha parlato con un giornalista del Corriere della Sera, sarebbe invece una piadina farcita di nutella consumata al bar da una persona con la quale il consigliere aveva partecipato ad un incontro pubblico. Farsi rimborsare un barattolo di nutella, se non illecito, sarebbe senza dubbio inopportuno. Farsi rimborsare un pranzo per sé e per i commensali, durante una trasferta o nell'ambito di un incontro attinente al proprio ruolo, ovviamente nei limiti dell'opportunità, è ritenuta spesa di rappresentanza. Vale anche per i taxi, i trasporti e i pernottamenti che il consigliere effettua per ragioni legate al mandato.
Il PD, il Pdl e la Lega si sono comportati nello stesso modo? I politici sono davvero tutti uguali?
Alcuni consiglieri della Lega, con dichiarazioni rese alla stampa, hanno affermato di avere a disposizione mille e cinquecento euro a testa al mese per le proprie spese. Il Pd nei cinque anni di vita in Regione Lombardia, per i cosiddetti rimborsi ai consiglieri ha speso meno nel 2% del proprio bilancio. In questi tre anni di legislatura ha speso in tutto per quella voce settantaduemila euro, che ripartiti per ventuno consiglieri fa una media di cento euro al mese per ognuno. Se il Pd avesse tenuto la media della Lega, anziché settantaduemila euro ne avrebbe spesi circa un milione. Tutti i commentatori hanno riconosciuto che le cifre contestate ai consiglieri di minoranza sono decisamente inferiori a quelle dei colleghi di maggioranza. Il che sembra poter spiegare da sé che i consiglieri del Pd non hanno fatto un uso spropositato e anomalo dei rimborsi. Il Pd, seppure gli avvisi di garanzia sono arrivati a meno di un mese dal voto regionale e nazionale, non ha gridato allo scandalo e alla giustizia ad orologeria ma ha subito offerto piena collaborazione alla magistratura.
Dopo questo scandalo sarà tutto come prima?
Se qualcuno ha sbagliato ovviamente ne risponderà. Il Pd è sempre molto rigoroso nelle questioni che riguardano la giustizia e lo sarà anche in questo caso. La normativa relativa alle dotazioni dei gruppi andrà certamente rivista per limitare la possibilità di abusi.
I casi specifici:
Le bollette
Al consigliere Prina è stato contestato di aver messo a rimborso bollette del telefono e della corrente elettrica per utenze che alcuni giornali hanno identificato come quelle di casa. Prina ha spiegato che in realtà si tratta delle utenze dell'ufficio di rappresentanza aperto nella sua città, Corbetta, in uno stabile lontano tre chilometri dalla sua abitazione.
Il vino
Al capogruppo Luca Gaffuri è stata contestata la spesa per due bottiglie di vino e sei di acqua minerale per circa trecento euro. In realtà lo scontrino era di un pranzo per diciannove persone - consiglieri, collaboratori e rappresentanti del mondo economico - durante la visita a Cremona, nell'ambito del "tour delle province". Erroneamente la spesa complessiva, di circa sedici euro a commensale, è stata riferita alle sole ultime due voci, quelle delle bevande.
I francobolli
È stato contestato l'acquisto di francobolli. I consiglieri hanno effettuato numerose spedizioni di inviti a convegni, di pubblicazioni relative agli stessi convegni e di atti della Regione agli amministratori locali e ai rappresentanti di associazioni di categoria o del terzo settore. L'organizzazione di convegni è espressamente menzionata nel regolamento che disciplina le spese per la comunicazione.
Molti consiglieri in carica hanno ritenuto di dare personalmente notizia dell'avviso di garanzia e di spiegare che cosa veniva loro contestato. Ecco le comunicazioni diAlessandro Alfieri, Agostino Alloni, Giuseppe Civati, Franco Mirabelli, Fabrizio Santantonio, Sara Valmaggi, Giuseppe Villani. Allo stesso modo sono intervenuti anche ex consiglieri.
fonte Newsletter PD Consiglio Regione Lombardia.
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