28 luglio 2013

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA N. 30 del 27 luglio 2013

In democrazia c'è sempre un'alternativa
Ritengo doppiamente sbagliato affermare che bisogna sostenere questo governo perchè non c'è alternativa. In primo luogo perchè in democrazia l'alternativa c'è sempre, ed è quella di dare la parola agli elettori. Che non si possa fare a causa del porcellum ormai è una scusa : è evidente che la legge elettorale non sarà cambiata. È l'unica vera assicurazione anti-crisi. Ma soprattutto un governo deve avere legittimazione per le cose buone che fa. Alcune (lo sblocca-debiti in primis) sono state fatte: ora ne servono altre urgenti per sostenere la ripresa. Letta è persona competente e capace: giusto dargli fiducia, ma non è questo il punto. Il dilemma è come pensare di risolvere le emergenze con Alfano al fianco.

Le regole seguono un'idea di partito
La discussione di ieri in Direzione e le divisioni emerse evidenziano una contraddizione di fondo. Ci si divide sulle regole innanzitutto perchè ognuno dei contendenti pensa a quali gli siano più favorevoli. E su questo la vedo dura trovare una mediazione che accontenti tutti. C'è però anche un motivo meno opportunistico: le regole riflettono il modello di partito che si ha in mente. Far votare il segretario da tutti o solo dagli iscritti non è questione riducibile all'essere pro o anti-Renzi. Idem sul fatto se legare o meno i congressi regionali con quello nazionale. Semplificando, significa pensare ad un partito luogo di direzione politica collettiva o semplice comitato elettorale, funzionale al leader di turno o autenticamente federale. Ecco allora la contraddizione: queste scelte le dovrebbe fare, con altre, il congresso. Fatte prima rischiano di condizionare il congresso che le deve sancire. Come se ne esce? A meno di improbabili accordi, usando  le regole esistenti, piacciano o meno.

La settimana in Regione
Il Consiglio Regionale ha affrontato in settimana la propria sessione di bilancio. Sono stati approvati il consuntivo del 2012 e l'assestamento del 2013. Diversamente da quanto accade negli enti locali infatti il bilancio di previsione è stato approvato lo scorso dicembre, ed è oggetto di unico assestamento nel mese di luglio.
Tra gli ordini del giorno approvati spicca quello da noi proposto per cancellare la famigerata "legge Daccò" sulle funzioni non tariffabili in sanità.
Sono state sospese fino al 2017 le sanzioni per la mancata installazione di termo valvole e contabilizzatori di calore negli impianti di riscaldamento.

Consuntivo 2012
È la sintesi della stagione di Formigoni. Consegna conti apparentemente in ordine, ma un bilancio opaco ed ingessato. Le scarse possibilità di manovra sanciscono la sconfitta dei sogni federalisti e l'incapacità della nostra regione di diventarne esempio e guida. L'autonomia finanziaria della nostra Regione è andata sempre più diminuendo, si vive di finanza derivata. Il miglioramento del disavanzo nasconde la minore capacità di fare investimenti. Inoltre la corte dei conti ha sollevato pesanti rilievi sulle modalità di reclutamento del personale nelle società partecipate, sul numero dei dirigenti, sui processi valutativi interni, sulla spesa sanitaria.

Assestamento 2013
Era l'occasione per la giunta Maroni di svoltare rispetto al passato e tenere fede agli impegni. Invece i numeri del l'assestamento confermano i nostri rilievi. Non c'è traccia del miliardo per sbloccare i debiti verso le imprese. Quei soldi arriveranno ai creditori dalle società di factoring, le vere beneficiarie dell'operazione, di grande immagine e dubbia sostanza. Intanto in bilancio, quello dei soldi veri, al sostegno allo sviluppo sono stati tolti due milioni. Il PD ha presentato una propria contro-manovra, con emendamenti per 69 milioni finalizzati a servizi sociali, economia, tutela del territorio, indicando puntualmente le possibili coperture finanziarie. Un mio emendamento per 3 milioni da destinare ai distretti tecnologici è stato respinto, ma l'assessore si è impegnato a trovare copertura in corso d'anno.

Diario della crisi: Agfa Gevaert
Altra multinazionale, stavolta belga, che lascia uno stabilimento nel nostro paese. È quello di Manerbio (BS), dove lavorano 123 persone. La decisione di chiuderlo è stata comunicata alle RSU lo scorso 9 luglio. Essa è motivata dal calo del mercato delle lastre analogiche che, in Europa, l'azienda produce solo a Manerbio. RSU ed organizzazioni sindacali hanno avanzato controproposte, dal ricorso al contratto di solidarietà alla parziale riconversione produttiva. Agfa, con il suo ramo medicale, ha contratti in essere con Regione Lombardia per circa 20 milioni annui.

Appuntamenti
Lunedì 29 alla festa regionale di Cantù dibattito con Aldo Bonomi che presenta il suo nuovo libro Il Capitalismo In-finito. (Ore 18.30).
Venerdì 2 agosto dalle 9.30 al Pirellone seminario nazionale del PD sullo sviluppo economico con Baretta, Dell'Aringa, Mucchetti, Bersani.

Enrico Brambilla


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