Delrio: «Ora la riforma della legge elettorale»
«Decisioni come quella sul finanziamento pubblico il premier le prende solo dopo essersi confrontato con la sua maggioranza»
L'intervista a Graziano Delrio di Simone Collini, l'Unità
Il ministro per gli Affari regionali Graziano Delrio
guarda con ottimismo ai prossimi mesi. E alla domanda se non tema che
l`elezione di Renzi alla guida del Pd possa provocare fibrillazioni
all'interno della maggioranza scuote decisamente la testa: «L`evento di
domenica è una buona notizia per tutti. Il nuovo segretario del Pd ha le
idee molto chiare, saprà scrivere una buona agenda insieme agli altri
partiti della coalizione».
Partiamo dal
decreto sul finanziamento pubblico: perché ricorrere a un simile
strumento, ministro Delrio, quando c`è un testo già approvato alla
Camera che doveva soltanto ricevere il via libera del Senato per
diventare legge?
«Abbiamo voluto dare un
segnale di accelerazione perché l`impegno che avevamo assunto prevedeva
l`approvazione definitiva entro l`anno».
Il
capogruppo di Fi Renato Brunetta dice che si tratta di «un vero attacco
al ruolo del Parlamento», ma anche nel Pd c`è chi, come Orfini,
sostiene che «una decisione sul funzionamento della democrazia non la
può prendere il governo per decreto»
«Abbiamo
rispettato la fase di discussione, che non è stata né inibita né
sospesa e che ora potrà proseguire in Parlamento nella conversione del
decreto. Di fronte al rallentamento dei tempi nel passaggio al Senato
abbiamo preferito agire per avere un effetto in tempi più rapidi. La
nostra decisione non va vista in termini di umiliazione del Parlamento,
ma di collaborazione più stretta per raggiungere gli obiettivi condivisi
da tutti».
E cosa risponde a chi nota che l`abolizione non è subito operativa?
«Che
come tutte le riforme anche questa entra in campo in modo graduale, ma i
principi che la sorreggono sono di un cambiamento radicale».
C`è
chi sostiene che Letta abbia voluto bruciare la "sorpresine` che su
questa materia Renzi aveva annunciato per la sua formale elezione a
segretario Pd: lei che al congresso ha sostenuto il sindaco di Firenze
cosa ne pensa?
"Che non è affatto questo
il motivo per cui il Consiglio dei ministri ha varato il decreto e che
decisioni di questo tipo il presidente del Consiglio le prende dopo
essersi confrontato con i segretari delle forze di maggioranza"
Cioè l`avrebbe concordata col vicepremier Alfano e con Renzi?
«Lo do per acquisito».
Non
crede che un simile confronto sarebbe utile anche sulla legge
elettorale, visto che l`accelerazione impressa da Renzi rischia di
scontentare il Nuovo centrodestra e provocare lacerazioni nella
maggioranza?
«Il confronto è sempre utile,
l`importante è che si diano rapidamente le risposte utili a recuperare
con i cittadini un rapporto di fiducia e credibilità. Nessuno vuole
costruire nuove maggioranze sulla legge elettorale, ma tutti devono
capire che questa materia è patrimonio di tutte le forze politiche. Se
il Porcellum è nato male è perché è stato fatto da una parte contro
l`altra. Adesso il dialogo parte dalla maggioranza, ma si deve allargare
a tutti i partiti. Dopo la sentenza della Corte costituzionale, le
Camere hanno l`opportunità di far vedere che le riforme si possono fare
senza perdere tempo, e mostrare tutta la differenza con chi sa soltanto
gridare nelle piazze».
Ce l`ha con i cosiddetti Forconi?
«Chi
chiede più lavoro e più sostegno va ascoltato e vanno date le risposte
necessarie per alleviare le sofferenze, ma non si possono giustificare
in alcun modo azioni intimidatorie o violente, anche perché colpiscono
in maniera molto più forte le persone più deboli. Non noi ministri, ma i
poliziotti, i commercianti, i passanti».
Tornando alla legge elettorale, ci potrebbe essere il via libera della Camera prima delle europee?
«Della Camera e del Senato. Una nuova legge va approvata entro maggio in entrambi i rami del Parlamento».
Cosa la rende così ottimista?
"Il
fatto che ci sono tutte le condizioni per trovare un`intesa. Alfano ha
aperto al doppio turno e segnali importanti sono arrivati anche da
Scelta civica. Ci sono tre principi da rispettare, e cioè che sia chiara
la maggioranza che andrà a governare, restituire ai cittadini la scelta
dei parlamentari, una soglia per ottenere il premio di maggioranza.
Tutti li condividono e se le attuali posizioni non vengono irrigidite
per motivi di altra natura, l`approvazione potrà esserci prima delle
europee».
C`è però chi sostiene che la
legge elettorale debba muoversi contemporaneamente alle riforme
istituzionali, che però richiedono tempi più lunghi.
«No,
la legge elettorale deve avere un percorso parallelo, sintonizzato,
coerente con le riforme istituzionali, ma non ci può essere
contemporaneità perché altrimenti neanche per il 2015 avremo un nuovo
sistema di voto».
II governo durerà fino a quella data? Esclude urne anticipate in primavera?
«Il
voto anticipato è un`ipotesi che non esiste. Si verifica soltanto se la
maggioranza non c`è più. Cioè se le forze che sostengono l`esecutivo
ritengono che l`azione di governo, che è più forte se fa le riforme e si
indebolisce se non le fa, non sia incisiva».
E cosa deve fare ora il nuovo segretario del Pd per aiutare il governo?
«Quello
che già sta facendo, dire le cose in maniera chiara, dare una spinta
per le riforme, scrivere una buona agenda insieme agli altri partiti
della coalizione».
Renzi veramente insiste sulla golden share del Pd...
«E vero, ma siamo in una coalizione. Le proposte del Pd contano molto ma l`agenda va scritta tutti insieme».
Non teme annacquamenti?
«Il nuovo segretario ha le idee molto chiare, proseguiremo bene. L`avvenimento di domenica è una buona notizia per tutti».
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