11 febbraio 2014

Intervista a Diana De Marchi, candidata alle primarie regionali del PD

dal sito affaritaliani.it

De Marchi (Pd) ad Affari: "Sfido Alfieri perché è la continuità"

 di Fabio Massa
"Sto raccogliendo le firme, lancio la sfida ad Alessandro Alfieri". Diana De Marchi, consigliere provinciale, civatiana doc, ad Affaritaliani.it annuncia la propria candidatura alle primarie per la segreteria regionale, per le quali è favoritissimo l'attuale capogruppo in Regione Lombardia. "Alfieri rappresenta la continuità. E' stato il vice di Martina, e adesso rappresenta un'alleanza tra renziani e cuperliani che è una vera contraddizione, visto quel che sta succedendo a Roma"... L'INTERVISTA DI AFFARITALIANI.IT
Diana De Marchi, ha deciso di scendere in campo per la segreteria regionale?
Sì. Sto raccogliendo le frime perché ho deciso di candidarmi. Ho intenzione di correre. Però lo vorrei dire chiaro e forte. La mia candidatura non è personale, ma è il frutto di un ragionamento della base, della gente comune che fa fatica ad arrivare a fine mese.
E' una candidatura "civatiana"?
Alle Primarie ho sostenuto Civati, ma non mi rivolgo solo ai civatiani né sono solo i civatiani che mi sostengono.
E chi la sostiene?
Guardi, io penso che la mia sia la candidatura del cambiamento. A partire dal fatto che è una candidatura al femminile. La mia è la candidatura dell'alternativa. Lo dico chiaro: Alessandro Alfieri non è la discontinuità. E' stato il vice di Maurizio Martina, e ancora oggi l'alleanza è in vigore. Io voglio essere la candidata del cambiamento vero, visto che fino ad oggi non abbiamo visto né grandi proposte né obiettivi chiari.
Ma sarà una candidatura di bandiera?
Sarà una candidatura vera. Anche perché la possibilità di garantire un confronto è importante per il Pd. Solo così riusciremo a coprire quell'area di sfiducia che ormai c'è tra elettori e politica. Inoltre io incarno un tipo particolare di politica, quella che parte da un circolo di periferia e arriva al consiglio provinciale. Quella che ha una professione e lavora. Io vivo le difficoltà di tutti, delle famiglie normali, della base. Ecco perché posso parlare con loro, perché io non vivo di politica.
Torniamo alle alleanze. Lei sostiene che ci sia un asse renzian-cuperliano a Milano.
Esatto. Pare proprio essere così. Sarà difficile da capire per la base. Qui c'è una contraddizione pazzesca: a Roma succede quel che succede e invece a Milano sono tutti d'accordo. L'alleanza sancisce la volontà di mantenere il potere, più che altro. Io invece voglio lavorare perché il Pd Lombardo non sia un gioco di alleanze.
Punta forte sulla discontinuità.
Guardi, io non c'ero quando la Regione è arrivata a questo punto. Io non ho portato la Regione a questo. Quando potevamo, visto gli scandali di Bossi e Belsito, non abbiamo avuto la forza di intaccare le loro posizioni. E' stato un fallimento.

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