20 novembre 2014

La newsletter n. 3 di Lucrezia Ricchiuti - 19 novembre 2014

 












Commissione 6^ Finanze e Tesoro
Commissione parlamentare d'inchiesta sulle mafie


  Jobs Act. Siamo alle battute finali, purtroppo. La disoccupazione giovanile non accenna a ripiegare; Mario Draghi non sa più che cosa inventarsi per stimolare la massa monetaria in Europa.
E il Governo ci vuole ancora vendere l’idea che l’art. 18 e il sacrosanto principio della reintegra per i licenziamenti illegittimi sia un problema per gli investimenti e la ripresa. Mi sono battuta con tutte le mie forze contro la legge delega sul lavoro. (Il mio intervento in Aula).
Ma non ce l’ho fatta. Avevo vicine migliaia di persone in carne e ossa che mi scrivevano e mi sostenevano ma non i miei colleghi in Senato. Alla fine siamo rimasti in tre e siamo usciti dall’aula. Sono passati già 45 giorni e mi sembra ieri. Davvero un gran peccato. L’Italia fa un passo indietro.
 
  Giustizia. C’è stato un passettino avanti, invece. Piccolo ma c’è stato. La Camera ha approvato la legge sul rientro dei capitali e sull’autoriciclaggio. Il provvedimento è passato nelle Commissioni in Senato e sono intervenuta l’11 novembre. Speriamo che si faccia presto e bene. I soldi del rientro dei capitali ci servono maledettamente e ancor di più ci serve il reato di autoriciclaggio.
 
 Legge di stabilità. Ci sono delle cose buone, altre meno. C’è la conferma degli 80 euro pur se, su questo punto, sarebbe molto più equo prevederlo solo sulla base dell'ISEE, giacchè attualmente gli 80 euro sono percepiti anche da soggetti che vivono in famiglie con redditi sostanziosi. C'è inoltre il bonus bebè, 960 euro al mese per i primi tre anni di vita o - nel caso di adozione - d'inserimento nella famiglia. Anche qui era preferibile una norma più equa, che prendesse in considerazione l'ISEE.
C’è poi il taglio dell’Irap e c’è un piccolo credito d’imposta per le imprese che investono in ricerca e innovazione. E poi c’era l’obiettivo di spendere fino a indebitarsi per il 2,9 del PIL. Su quest’ultimo punto siamo stati richiamati dalla Commissione europea e abbiamo dovuto indietreggiare fino al 2,6 (parlo di circa 4 miliardi di euro, non briciole). Però, su tutto, la legge di stabilità non è ambiziosa: non toglie soldi agli F35, non attacca le rendite, non scardina gli oligopoli (come quelli delle autostrade, cui il decreto Sblocca-Italia regala – o quasi – il rinnovo delle concessioni senza gara).

Insomma, Poletti è liberista sul mercato del lavoro ma il Governo è poco liberale in termini di apertura dei mercati e vera e salutare concorrenza. La legge poi taglia a scuola e università e recede dall’intento di assumere gli ispettori del lavoro. Non va bene.





 Lombardia. La nostra amata regione ha un problema: la Giunta Maroni, che altro non è che la continuazione delle Giunte Formigoni. Non c’è un piano di risorgimento del territorio per far rivivere le energie buone. Siamo sempre a fare i conti con i disastri seminati da 20 anni di centro-destra.
Nelle provincie di Milano e di Monza-Brianza verifichiamo un terribile dissesto idrogeologico, legato al dissennato consumo di suolo, che ci procura le continue esondazioni del Lambro e del Seveso.
Si spera che l’allentamento del patto di stabilità interno concesso ai comuni per le spese di riassetto territoriale e messa in sicurezza degli argini dei corsi d’acqua possa agevolare una soluzione.
A Milano si affaccia il fenomeno delle occupazioni abusive degli alloggi popolari, figlio di un disagio sociale condito da delinquenza ma stretto parente anche di politiche abitative sbagliate e dello strizzare l’occhio sempre e comunque alla rendita fondiaria e ai costruttori.
E poi la ‘ndrangheta. Non scorderò mai Maroni che nel 2009 pretendeva da Fabio Fazio una puntata riparatrice di “Che tempo che fa” perché Saviano aveva osato dire che la Lombardia era infestata dalle locali di ‘ndrangheta. A smentire Maroni ci ha pensato l’indagine “Infinto”, un cui troncone è arrivato alla sentenza definitiva proprio di recente e poi la miriade di altre inchieste che ci hanno rivelato ramificazioni e infiltrazioni venefiche. E’ di questi giorni la batteria di arresti nell’inchiesta “Insubria”, che riguarda le province di Lecco e Como. La mafia in regione c’è, eccome, e dobbiamo saperlo per combatterla senza incertezze.

   Iniziative sul territorio.

Venerdi 21 novembre alle ore 21 sarò alla libreria di via Garibaldi 34 a Desio per presentare il volume “La politica salvata dai bambini” di Fabrizio Vangelisti. Vi aspetto.

Lunedì 24 novembre sarò in prefettura a Milano per le audizioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia.

Seguitemi anche su Facebook. A presto,
Lucrezia
 
 

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