Marzo 2016
Fibrillazione e rassegnazione sono due atteggiamenti
contrastanti che percorrono ciclicamente le diverse anime del centrodestra
regionale.
Da una parte, la necessità di mostrare un'immagine di
coesione, di efficienza, di capacità di far fronte con immediatezza alle
avversità: il caso dell'istituzione dell'Agenzia anti corruzione, sotto questo
aspetto, è emblematico.
Dall'altra, la depressione che deriva dai ripetuti scandali,
dalla constatazione di non saper offrire da mesi alcun provvedimento
significativo, dalla fatica di contrastare un sempre presente rischio di
divisioni nella compagine di governo.
Le vicende della politica nazionale non aiutano, con Salvini
che sposta sempre più il baricentro verso destra e così, a Maroni non resta
altro che rispolverare le solite, trite e rassicuranti parole d'ordine ad uso
stampa: "La Lombardia è un modello. La Lombardia è una realtà solida.
Anzi, solidissima! Milano è un punto fermo".
Ecco, appunto!
ARMA
DI DISTRAZIONE DI MASSA
Come si fa a prendere sul serio e a pretendere che sia
efficace un ente di controllo i cui membri saranno nominati dal controllato e
che dipenda da quest'ultimo per ogni spesa che vorrà affrontare?
Per queste assurdità e per il reale conflitto dell'Agenzia
anti corruzione regionale con l'agenzia nazionale guidata da Raffaele Cantone,
il PD, dopo aver presentato una pregiudiziale di costituzionalità, ha votato,
insieme alle altre forze di opposizione, contro all'inutile istituzione di un
organismo che rappresenta una chiara operazione mediatica.
Un'arma di distrazione di massa, pensata per sviare i
cittadini dai noti e recenti fatti di
corruzione nella sanità lombarda e dai ricorrenti arresti di assessori o
dirigenti regionali: ben sei episodi
solo nell'era Maroni.
Il presidente, che in campagna elettorale aveva promesso
discontinuità con il passato, ha fallito. Semplicemente. Ne prenda atto!
AREE
VASTE
Nella seduta di martedì scorso è stata approvata anche la
legge che trasferisce dalle Province alla Regione le competenze in materia di
agricoltura, foreste, caccia e pesca. Nel frattempo si sono aperte sui
territori le consultazioni sui temi del riordino istituzionale avviato dalla
legge Del Rio. Il primo "tavolo" si è riunito a Monza alla presenza
del sottosegretario Nava.
Il busillis è rappresentato dalla individuazione dell'ente
che andrà a sostituire le province. Nel merito, riunioni si aggiungono a riunioni.
Ma ogni discorso rischia di essere un puro esercizio accademico, se prima non
si definiscono le necessità e le funzioni che a questo ente dovranno essere
attribuite.
DISPERSIONE
SCOLASTICA, QUESTA SCONOSCIUTA
In Lombardia quanti bambini e ragazzi non terminano il loro
percorso scolastico, rientrando nella cosiddetta ‘dispersione’? La stima è di
un 13%, ma i numeri reali la Regione non è in grado di averli.
Siamo rimasti senza parole, giovedì in VII Commissione
Istruzione nel corso di un’audizione con la Direzione generale
dell’assessorato, richiesta proprio per conoscere i numeri del fenomeno.
Non ci sono dati, non ci sono strumenti per capire e
conoscere e non ci sono misure per prevenire: esiste solo qualche modalità
sperimentale, ma nulla di più.
Ci è stato solo detto “che Dote scuola è uno dei cardini su
cui poggiano gli interventi per prevenire la dispersione scolastica". Ma
noi non siamo assolutamente d’accordo: il sostegno allo studio è un
provvedimento che Regione Lombardia prende, ormai da anni, come prassi
consolidata e oltretutto raggiunge solo un numero limitato di studenti, con
tutti i pro e i contro che sappiamo. Quest'anno, oltretutto, la Giunta Maroni
ha deciso di togliere risorse, ma aumentare il limite di reddito delle famiglie
che possono percepire il Buono scuola, quello destinato alle paritarie.
Regione non finanzia adeguatamente nemmeno la formazione
professionale. Perché non parte da qui, visto che rappresenta già uno degli
sbocchi ideali e naturali per chi non intende proseguire gli studi?
ATTESE INFINITE
Sono stati resi pubblici i tempi di prenotazione delle
visite specialistiche in alcuni ospedali lombardi. Ecco qualche esempio: visita
ortopedica fino a 370 giorni, visita oculistica 330 giorni, ecografia
all'addome 200 giorni, mammografia 172 giorni, risonanza alla colonna 270
giorni. Le motivazioni: tagli, organizzazione carente, macchine poco
utilizzate. La conseguenza: se non ci si rivolge alle strutture private, la
partita della prevenzione è persa.
A questi dati si devono aggiungere anche quelli relativi ai
tempi medi di attesa delle ambulanze davanti agli ospedali. I malati restano
parcheggiati almeno mezz'ora sulle barelle prima di entrare al Pronto soccorso.
Ah, l'eccellenza della sanità lombarda!
GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA
Da consigliere impegnata sui temi dell'acqua, non posso
certamente dimenticare la ricorrenza del 22 marzo, giornata mondiale dell'acqua
che quest'anno è dedicata all'argomento "acqua e lavoro". Sommano a
un miliardo e mezzo, infatti, le persone che nel mondo sono occupate in settori
che hanno a che fare con l'acqua.
Anche in Lombardia sono numerosi coloro che lavorano in
questo ambito. Si pensi agli addetti nei consorzi di bonifica, nella
navigazione, nelle società idroelettriche, nel turismo, nell'agricoltura, nei
servizi idrici...
Tutti hanno il diritto di disporre di acqua di qualità e la
Regione ha il compito di operare per raggiungere presto l'obiettivo. Better
water, better jobs!
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