SEMPLIFICAZIONE?
Un testo che complica invece di semplificare, quello approvato dal Consiglio martedì scorso. È il paradosso che abbiamo denunciato in aula in occasione della discussione della legge di semplificazione 2016. Per cominciare, quella proposta dalla maggioranza è una legge "omnibus", un provvedimento composito che tocca le materie più disparate, creando confusione. In molti casi, considerato il periodo elettorale, le norme assolvono il compito di fungere da specchietto per le allodole. Come, ad esempio, con gli sconti per il bollo auto o per gli inquilini delle case popolari che accettano la domiciliazione bancaria. Altri provvedimenti, invece, rischiano l'impugnativa del governo perché contravvengono alle leggi nazionali. È il caso della normativa sui centri massaggi dove, d'ora in poi, i titolari dovranno dimostrare di conoscere l'italiano. Insomma, un gran pastrocchio dalla dubbia utilità. Il nostro voto è stato diversificato sui vari articoli, ma il giudizio complessivo è stato negativo e il voto finale contrario.
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180 MILIONI
Con gran sfoggio di tamburi e di grancasse - non bisogna mai dimenticare che lui è un musicista provetto - Maroni ha annunciato in settimana alla stampa che sarà destinata una cifra di 180 milioni agli ospedali lombardi per avviare ben 21 interventi di ristrutturazione. Naturalmente, il presidente si è dimenticato di precisare che si tratta quasi completamente di risorse nazionali e che di suo Regione Lombardia ci mette solo la quota obbligatoria del 5% e cioè 9 milioni e mezzo. La prossima volta che dichiarerà che il governo toglie sempre risorse e non aiuta la sanità lombarda, non credetegli. In Brianza la struttura interessata dal finanziamento è il presidio ospedaliero di Carate Brianza. Inoltre, sono stati ripartiti dallo Stato tra le diverse ASST 40 milioni di euro per interventi finalizzati alla messa in sicurezza delle strutture e degli impianti ospedalieri. A Monza andranno 1.944.191 euro e a Vimercate 787.049 euro.
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FIUMI INQUINATI
La VI Commissione Ambiente ha effettuato un sopralluogo lungo l’asta del fiume Olona, tra le province di Milano e Varese. Al termine, a Fagnano Olona, i commissari hanno incontrato gli amministratori del territorio, i responsabili dei servizi e i cittadini. Sul fiume la situazione è di nuovo calda, perché in questi mesi ci sono stati fenomeni di inquinamento delle acque sia odorigeni che visivi. Su questo e su altri corsi d'acqua lombardi i problemi rimangono sempre gli stessi: fenomeni di inquinamento di carattere industriale, dovuti soprattutto agli scarichi in deroga e depuratori vecchi e obsoleti che necessitano urgentemente di interventi di ammodernamento, costosi ma necessari, perché oltre tutto sono soggetti a pericolo di gravose infrazioni comunitarie che alla fine pagherà sempre il cittadino. La soluzione è data da una Regione che faccia davvero da cabina di regia a tutta la serie di interventi, cosa che finora non ha mai fatto. Serve inoltre il completamento del processo relativo al servizio idrico integrato e il conseguente ammodernamento degli impianti dei depuratori. Va utilizzato lo strumento del contratto di fiume che per l’Olona, il Seveso e il Lambro già esiste e vede riuniti attorno allo stesso tavolo tutti gli interlocutori che hanno a che fare con il corso d’acqua, quindi amministratori, gestore, Provincia, ma va attivato in maniera seria. Infine, bisogna intervenire sugli scarichi in deroga che così non hanno più senso, ma devono essere tutti collettati all’interno di un depuratore consortile. La ricetta è semplice, ma non viene mai applicata! Chissà perché ...
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AMMINISTRATRICI
In giro per la Brianza a respirare il clima elettorale, domenica scorsa a Vimercate, martedì e mercoledì a Varedo, ho incontrato gente appassionata che si impegna a fondo e crede davvero di poter fare la differenza impegnandosi per la propria città. In particolar modo, mi sembra ben assortita, preparata e determinata la rappresentanza femminile del PD in corsa per le prossime elezioni amministrative. Dopo 70 anni, il cammino per una democrazia paritaria completa è ancora in parte da compiere. In Italia sono solo 1055 i Sindaci donna, il 13,19%, mentre le consigliere comunali raggiungono uno stento 28%. In Brianza le amministratrici sono 308. Eppure le donne non possono essere considerate un gruppo minoritario della società e nelle istituzioni dovrebbero essere rappresentate in egual misura. Solo così la democrazia potrà dirsi realmente funzionante. Proprio perché vogliamo un mondo equilibrato anche in politica, sollecito fin da ora i cittadini degli 8 Comuni che andranno al voto il prossimo 5 giugno (Arcore, Desio, Limbiate, Vimercate, Biassono, Varedo, Vedano al Lambro e Verano Brianza) a scegliere donna o a usare la doppia preferenza di genere.
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APPUNTAMENTI
Martedì 24 maggio ore 21 Monza Direzione provinciale
Giovedì 26 maggio ore 17,30 Monza Inaugurazione della nuova Palazzina Accoglienza dell'Ospedale S. Gerardo
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