7 novembre 2017

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA


Sabato 04 Novembre 2017

Il candidato
La Direzione regionale del PD all’unanimità ha indicato Giorgio Gori quale candidato alla presidenza di Regione Lombardia. Attorno a lui si intende costruire un’alleanza di centrosinistra, la più larga possibile. Niente primarie quindi, e considerato il fatto che avremmo rischiato di farle la settimana di Natale senza una vera contesa a me pare una scelta di buon senso. Questo rischia ora di divenire il pretesto per lo strappo da parte di Art.1-MDP, ma i continui rinvii (era stata invano loro proposta la data limite del 3 dicembre per le primarie) in realtà sottendono nodi politici irrisolvibili, anche col ricorso ai gazebo. Tutti attendono l’esito del voto siciliano ed i suoi possibili contraccolpi. La probabile coincidenza poi di voto regionale e nazionale non aiuta: sarà un Giro di Lombardia costellato di molte salite impegnative. Servirà un Gori alla Nibali per vincere.

La settimana in Regione
La settimana trascorsa è stata monopolizzata dalla predisposizione della Risoluzione per avviare la trattativa col Governo sulle maggiori forme di autonomia oggetto del referendum del 22 ottobre scorso. Il lavoro è stato principalmente svolto dalla conferenza dei capigruppo, salvo poi il passaggio nelle diverse commissioni. Si è dovuto comprimere in pochi giorni un lavoro che si sarebbe dovuto impostare ben diversamente: del resto l’appuntamento con l’Emilia-Romagna al Ministero era stato già programmato per giovedì 9 e la Lombardia per aggregarsi a quel carro ha dovuto correre. Si conferma comunque l’inutilità del referendum visto che alla fine Maroni deve accodarsi a Bonaccini, che nel frattempo ha usato meglio soldi e fatica e si presenta al tavolo con un dossier più ricco ed argomentato e quindi con maggiori chances di successo.

La Risoluzione
Abbiamo sempre sostenuto di ritenere inutile il referendum ma necessaria l’autonomia: da qui il nostro contributo fattivo alla stesura di un documento che avvii la trattativa su giusti binari. È necessario però continuare a ricordare che a causa del tempo perso in passato e vista l’imminente fine della legislatura ci si dovrà fermare ad una stazione ancora molto lontana dalla meta. Gli elementi positivi di questa risoluzione (il testo, ancora emendabile, è presente sul mio sito) stanno principalmente nell’aver abbandonato ogni velleitarismo e ricondotto il percorso nel pieno quadro costituzionale. Niente forzature alla Zaia, che forte di un risultato ben diverso di quello di Maroni, continua a chiedere i 9/10 delle tasse pagate dai veneti.

I contenuti
Nella proposta lombarda non si fa cenno nè alla specialità nè al residuo fiscale nè a capitoli non disponibili quali ordine pubblico ed immigrazione. Queste erano le condizioni da noi poste per stare al tavolo e possiamo rivendicarne il merito. Abbiamo invece fatto inserire l’impegno ad applicare l’autonomia anche nei confronti degli enti locali ed ordinato le troppe materie in sei aree tematiche con all’interno un ordine di priorità. Abbiamo fatto togliere la richiesta di un albo regionale degli insegnanti e trasformato la richiesta di competenza esclusiva in tema di istruzione, lavoro, ricerca in competenza rafforzata, nell’ottica di un regionalismo cooperativo che non pretende di sostituirsi in toto allo Stato ma ne integra e migliora le capacità. Infine, deve trattarsi di una proposta aperta, sulla quale avviare quel confronto che non c’è stato tempo ora di fare con istituzioni e parti sociali.

Come i treni a vapore...
Di stazione in stazione: in Lombardia ce ne sono 417, per le quali transitano circa 712 mila viaggiatori al giorno. Il prossimo 16 novembre cercheremo di incontrarne un buon numero, con l’iniziativa organizzata dal gruppo PD per denunciare le carenze del trasporto ferroviario lombardo. Che emergono anche da un documento ufficiale, approvato dalla giunta:la Relazione sullo stato della rete ferroviaria e sul servizio ferroviario regionale, (delibera 7301 del 30 ottobre 2017). Ciò che emerge con chiarezza è che gli obiettivi definiti nel contratto di servizio non sono stati raggiunti, sia in tema di puntualità che di soppressioni di corse. Per non parlare della qualità del servizio. Tutto ciò in attesa che arrivino i nuovi treni promessi.

Appuntamenti
Domenica 5 novembre alle 10.00 sono a Milano ad una iniziativa della Rete dei giovani amministratori su “Sognare e costruire la città”, presso l’auditorium Stefano Cerri, con Gori, Bussolati, Benifei, Di Simine, Caterina Sarfatti.
Martedì 7 alle 21 Direzione provinciale PD Monza e Brianza.
Giovedì 9 alle 18 su Radiolombardia.
Sabato 11 alle 9.30 a Nova Milanese al tavolo Lavoro, impresa, sviluppo economico di “Brianze: progetti futuri per le terre e la gente al di qua ed al di là del Lambro”.

Enrico Brambilla

www.enricobrambilla.it

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