12 aprile 2018

“I nostri gruppi all’opposizione per il Paese”

Parlano i neo capigruppo del Pd. Non c’è spazio per una trattativa con M5s, gli elettori hanno detto che la funzione del Pd è opporsi costruttivamente
Eccoli dunque i nuovi capigruppo del Pd:
Graziano Delrio, 58 anni, reggiano, già ministro nei governi Renzi e Gentiloni, e
Andrea Marcucci, 53 anni, lucchese, parlamentare da tre legislature.

Eletti per acclamazione come candidati in grado di esprimere un segno di unità interna. di certo il
presidente dei deputati e quello dei senatori dem hanno di fronte un periodo molto difficile per il Pd, dopo un risultato così negativo.

Presidenti Delrio e Marcucci, quale sarà il ruolo dei gruppo del Pd?
Delrio: “Il Pd deve indubbiamente ripartire e il gruppo alla Camera darà il proprio contributo in termini di idee e di iniziativa. Ho già detto ai colleghi che ci incontreremo per discutere e confrontarci partecipando in questo modo alla riflessione più generale del partito dopo il voto del 4 marzo. Gli elettori ci hanno assegnato il ruolo di minoranza nel Parlamento, e le minoranze hanno una funzione indispensabile per la democrazia. Innanzitutto saremo lì per valutare ed esaminare con rigore le proposte e i provvedimenti della maggioranza, in secondo luogo faremo nostre proposte e porteremo avanti temi e valori in cui crediamo, partendo dal nostro programma e anche dalle tante cose positive che abbiamo fatto al Governo in questi anni”.
Marcucci: “Voglio sottolineare molto che in una democrazia parlamentare l’opposizione è un’attività nobile e fondamentale. Politica si fa anche dall’opposizione. Ha scritto l’altro giorno Pierluigi Castagnetti: ‘Bisogna avere dignità e bisogna avere idee. Se non si ha né l’una né le altre, bisogna semplicemente cambiare mestiere'”.

Voi siete stati eletti per acclamazione. Vi posso chiedere che clima avete avvertito nei vostri gruppi?
Delrio: “C’è molta voglia di iniziare a lavorare e di farlo insieme. Abbiamo avuto molto sostegno dai nostri elettori, che ci hanno mandato auguri e messaggi di buon lavoro e il richiamo ad andare avanti uniti. Il nostro partito vive, come lei ha detto, la fatica dei risultati elettorali che deve sedimentarsi, ed è un partito per l’appunto “democratico” che si confronta e che discute, ma poi converge verso scelte condivise.
Marcucci: “Esatto, in un partito che si chiama Democratico è giusto discutere e confrontarsi, non vedo nulla di strano, anzi: l’importante è arrivare uniti alla soluzione. E’ esattamente ciò che è successo ieri, spero che sia di buon auspicio per il futuro. La nostra unità è un bene non solo per noi”.
Delrio: “D’altra parte è questo il senso di un partito. La nostra stella polare resta sempre l’interesse del Paese, non siamo interessati ad altro che a agire nel Parlamento e nel Paese affinché si crei più lavoro e lavoro dignitoso e si combattano disparità e diseguaglianze che purtroppo ancora esistono”.

Voi immaginate già quali potrebbero essere le prime proposte di legge, le prime battaglie su cui impegnare i parlamentari del Pd?
Delrio: “Proporremo nei prossimi giorni ai gruppi un’agenda su lavoro, famiglia, fiscalità, diritti, alcuni tra i temi centrali del nostro programma, della cui validità e concretezza siamo sempre stati convinti, nella direzione della giustizia sociale, della piena occupazione, delle opportunità per imprese e lavoratori, del sostegno alle famiglie e alle giovani generazioni, così come li pensiamo noi e come li pensano i democratici. Abbiamo poi temi sui quali riprendere una nostra riflessione, che ci hanno sempre caratterizzato, sui quali è necessario essere presenti con l’ascolto e con un dialogo franco con la società. Pensiamo ad esempio al tema dell’educazione, centrale per qualsiasi società, e alle questioni legate alla riforma della scuola, pur ricca di buone misure, come quella sui nidi. Su un fronte così importante dobbiamo recuperare un rapporto e un confronto con il mondo della scuola che per noi è un mondo di riferimento.Pensiamo al tema del lavoro, la base della nostra Repubblica, alle politiche attive per il lavoro, alla necessità di garanzie per chi svolge lavori precari e di continuare con strumenti come il Rei per chi il lavoro non ce l’ha. Su questi temi di sinistra dobbiamo continuare a essere propositivi”.
Marcucci: “Anche io penso che in assoluto il Pd debba impegnarsi a fondo sui temi sociali e della povertà, ad esempio aumentando i fondi a disposizione sul reddito di inclusione. Per storia personale, sono molto attento alle questioni dei diritti civili. Noi su questo non molleremo. Nella scorsa legislatura moltissimo è stato fatto, ma molto ci resta ancora da fare”.

La settimana prossima le consultazioni del presidente Mattarella. Il Pd ha fissato già la propria collocazione all’opposizione: ma ci possono essere spazi nuovi nel caso Lega e M5s avessero difficoltà a formare un governo?
Marcucci: “Io sono convinto che Salvini e Di Maio alla fine troveranno un accordo, quando avranno risolto la primaria collocazione delle poltrone da attribuire. Gli elettori ci hanno mandato all’opposizione ed inoltre il programma giallo-verde è totalmente in antitesi con il nostro. Non vedo alcun spazio di ‘trattativa’ con il Pd”.
Delrio: “La nostra posizione resta ferma, ovviamente ascolteremo con attenzione il presidente. La nostra bussola rimane il documento approvato dalla direzione le scorse settimane. Quella è la “direzione” che il Pd ha scelto unitariamente”.

E comunque che tipo di opposizione farà il Pd in Parlamento?
Marcucci: “Non andremo sui tetti come ha fatto il M5S, staremo in Aula a verificare puntualmente tutti i provvedimenti della nuova maggioranza. Dal Pd verrà un’opposizione seria e responsabile, particolarmente attenta ai conti pubblici. Massima attenzione su questo: perché se le proposte elettorali, cioè le promesse di Lega e grillini, avranno un seguito, i conti del nostro Paese rischierebbero di venire travolti. Visto che l’interesse primario è per il Paese, tutte le volte che giudicheremo positivamente una iniziativa del nuovo governo, saremo pronti a riconoscerlo”.
Delrio: “Il Pd ha grande senso delle istituzioni, la nostra opposizione sarà seria e propositiva, anche con i nostri alleati della coalizione presenti in Parlamento. Daremo il nostro contributo di critica e di proposta, dentro e fuori dal Parlamento, riprendendo un’attività dinamica sui territori”.

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