1 aprile 2020

Coronavirus creato in laboratorio? Ecco perché non può essere vero

In effetti il servizio mandato in onda dal Tg3 Leonardo nel 16 novembre 2015 fa saltare sulla sedia: “scienziati cinesi creano un super virus polmonare da pipistrelli e topi, ma serve solo per motivi di studio”. Tutti vedendolo hanno pensato a virus del covid-19, le coincidenze sono tante. Il video ha cominciato a girare in rete, sulle chat di gruppo, ed è finito sui telegiornali. Ma l’ipotesi che il nuovo coronavirus sia un esperimento da laboratorio finito male è smentito dagli scienziati. La composizione del covid-19, infatti, è incompatibile con un prodotto da laboratorio. Vediamo con parole semplici perché.

E uscito due giorni fa uno studio sistematico delle sequenze genetiche di SARS-CoV-2 (Andersen KG et al. Nature Medicine 2020) che dimostra senza ombra di dubbio che il virus ha una origine naturale e zoonotica (da animali, ed in particolare pipistrelli e pangolini), per cui la storia del virus ‘creato’ in laboratorio si conferma una bufala colossale. Attenzione, quindi, a non fare collegamenti da spy story. Siano gli scienziati a dire l’ultima”. La rivista Nature spiega: “Ci risulta che questa storia viene usata per far circolare teorie infondate che il nuovo coronavirus che causa Covid-19 sia stato ingegnerizzato.

La spiegazione sulla rivista Nature. Una ricerca pubblicata sulla stessa rivista Nature, coordinata da Kristian G. Andersen, sulla probabile origine del SARS-CoV-2 (questo il nome corretto del virus del Covid-19). “Le nostre analisi mostrano chiaramente che SARS-CoV-2 non è un costrutto di laboratorio o un virus appositamente manipolato” scrivono gli scienziati, che “se fosse stata eseguita la manipolazione genetica, sarebbe probabilmente stato usato uno dei numerosi sistemi genetici inversi disponibili per i betacoronavirus. Tuttavia, i dati genetici mostrano inconfutabilmente che SARS-CoV-2 non deriva da nessuna spina dorsale di virus precedentemente utilizzata”. In altre parole, se fosse stato prodotto il laboratorio, sarebbe facile rilevare la “firma” dell’uomo tramite parti di virus già utilizzati e innestati in provetta. Invece, l’analisi del Covid rivela una struttura tipica di un virus che ha subito piccole mutazioni in sequenza evolvendosi.

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