L'Editoriale Presidente, è ora di cambiare
Stiamo per affrontare la fase più delicata dell’emergenza: la riapertura di molte attività. Non sarà un passaggio facile, soprattutto per una regione come la nostra che ha subito le conseguenze più pesanti dell’epidemia. La disinvoltura con cui il presidente Fontana è passato da mesto annunciatore del bollettino quotidiano dei contagiati a fautore della necessità di rompere ogni indugio e riaprire tutto il prima possibile, per poi chiedere al governo di rispondere a problemi che dovrebbe contribuire a risolvere più che a sollevare, è davvero stupefacente. Ma è solo la conferma di una gestione dell’emergenza che ha avuto come unica costante il tentativo di addossare ad altri responsabilità che Fontana avrebbe dovuto prendersi con i suoi assessori. Non possiamo dimenticare quello che è accaduto in Lombardia: una rincorsa dell’epidemia che ha dimostrato l’inadeguatezza politica di chi doveva gestire la crisi. L’emergenza sanitaria è stata superata solo grazie alla generosità degli operatori e alla responsabilità dei cittadini. L’epidemia ha decretato il fallimento del progetto di sanità regionale immaginato da Formigoni, rinnovato da Maroni e confermato da Fontana: la produzione ospedaliera ha cancellato la prevenzione e la medicina di prossimità territoriale, lasciando campo libero al virus che ha preso tutta la velocità possibile sul territorio prima di schiantarsi sugli ospedali. Questi hanno retto, ma a quale prezzo? Ora serve un deciso cambio di passo. La fase 2 non può iniziare senza un forte investimento sulla sanità territoriale. Avevamo chiesto un commissario per la sua gestione, ora chiediamo un deciso cambiamento nella guida dell’assessorato al welfare. Non possiamo continuare come se nulla fosse. Decida Fontana se questo cambiamento debba passare anche dalle dimissioni dell’assessore Gallera (che crediamo inevitabili), ma decida in fretta. La Lombardia ha già sofferto abbastanza.
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Primo Maggio La festa del Lavoro
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NONOSTANTE TUTTO, RIFAREBBERO TUTTO
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Lunedì in Aula ci sarà la mozione di sfiducia a Gallera e a tutta la gestione della sanità |
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Per noi non è andato tutto bene, per noi va cambiato tutto, perché è stato un disastro: 14mila morti, la strategia sbagliata sui tamponi, il personale sanitario non protetto a dovere, le RSA abbandonate e, peggio, invitate ad accogliere i malati Covid, persone malate a casa senza nessuna assistenza da parte della sanità territoriale, nessun controllo sui contatti delle persone malate. Lunedì prossimo, all’inizio della Fase 2, discuteremo in Consiglio regionale una nostra mozione che dice tutto questo, perché non vogliamo che si ripetano gli errori della Fase 1. Fontana, Gallera e tutta la giunta regionale devono ammettere gli errori e devono assumersene le responsabilità. Regione Lombardia deve cambiare radicalmente la sua gestione sanitaria. |
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ORA LUCE SUL DRAMMA LOMBARDO
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Istituita in Regione la Commissione d'inchiesta Covid-19 |
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È stata istituita in Consiglio regionale, su richiesta di tutte le minoranze, una Commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Coronavirus. L’obiettivo è far luce su tutto quanto non ha funzionato in Regione Lombardia. La Commissione consentirà di acquisire tutti i documenti prodotti dalla Regione in queste settimane e di ascoltare dirigenti, primari, funzionari e chiunque abbia avuto un ruolo nella gestione dell’emergenza. |
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SI RIPARTE, MA COME?
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Le proposte del PD per andare incontro alla Fase 2, a cominciare dal trasporto pubblico locale |
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Lunedì, al vaglio dell'aula consiliare, arriverà il progetto di legge della giunta che prevede un indebitamento di 3 miliardi, da parte della Regione Lombardia, per fronteggiare l’impatto economico dell’emergenza Covid. Anche in quell'occasione, il PD proverà a intervenire con molte proposte su diversi fronti. A partire dal problema del trasporto pubblico locale. |
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RSA: A VOLTE RITORNANO
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La giunta lombarda pensa di riservare strutture Rsa ai soli pazienti Covid |
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Con una comunicazione del 23 aprile, Regione Lombardia torna a chiedere alle RSA di accogliere pazienti Covid, chiedendo loro di organizzarsi e identificare strutture interamente dedicate. Ma non erano diventate chiare a tutti le condizioni in cui si trovano le Rsa, enti privati e autonomi e per nulla attrezzati a tale impiego? Increduli i consiglieri dem che sottolineano come ancora oggi non esista una strategia chiara e sicura. |
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NON DIMENTICHIAMOCI DELL'AMIANTO
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Dal Governo 385 milioni di euro per le bonifiche, ora è dovere della Regione stanziare risorse aggiuntive |
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Il 28 aprile, Giornata mondiale delle vittime dell’amianto, un’occasione per ricordare la necessità di uno stanziamento di risorse per le bonifiche da inserire già nel piano post Covid della Regione. In Italia ci sono ancora 40 milioni di tonnellate di materiale tossico che può provocare tumori gravissimi.Il Governo ha già stanziato 385 milioni di euro per le bonifiche. Ora la Regione deve rispondere con un altrettanto adeguato sostegno. |
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