Gianfranco Schiavone, vicepresidente Asgi, in un'intervista a Redattore sociale commenta i nuovi bandi della Prefettura di Milano per l'accoglienza ai richiedenti asilo. “La filosofia? Non devono muoversi, non hanno bisogno di parlare”. Cosa cambia? “Impossibile l’accoglienza diffusa, è diventato il servizio più economico di tutto il settore socio-assistenziale con 21 euro a persona”
MILANO - “Il messaggio politico che si vuole mandare è chiaro: con i migranti non c'è nemmeno bisogno di parlare”. Usa questa sintesi Gianfranco Schiavone, vice presidente dell'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione (Asgi), per definire i contenuti e le voci economiche dei nuovi bandi di Milano e area metropolitana e di altre città che si sono mosse mettendo a gara i centri per l'accoglienza degli stranieri.
La Prefettura milanese è stata fra le prime, tra le grandi città, a pubblicare le gare per gli enti che vogliono gestire centri per richiedenti asilo nel 2019 e 2020: 2.900 posti complessivi, di cui 750 in appartamenti, 500 posti in strutture collettive fino a 50 posti, altri 1.650 per centri collettivi da 51 a 300 posti, a cui si aggiunge il Centro di accoglienza straordinaria “Caserma Mancini” di via Corelli 176. C'è tempo fino a metà marzo per rispondere all'appello della Prefettura, che ha scritto le gare basandosi sul nuovo capitolato della Direzione centrale del ministero dell'Interno. Lo ha fatto tagliando e sforbiciando soldi per le varie voci dell'accoglienza fino a scendere a una media di 21,35 euro per persona – più pocket money da 2,5 euro – per i centri da 50 posti di capienza. La filosofia che ci sta dietro? “Rendere impraticabile l'accoglienza diffusa e impossibile un minimo di qualità”, risponde Schiavone.
19 febbraio 2019
18 febbraio 2019
SettegiorniPD in Regione Lombardia
La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia
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15 febbraio 2019
14 febbraio 2019
Primarie PD 2019 - I nomi dei tre candidati
Scritto da Redazione del PD di Monza
Nicola Zingaretti al 47,38% (88.918 voti),
Maurizio Martina al 36,10%(67.749),
Roberto Giachetti all’11,13% (20.887).
Sono questi i candidati alla segreteria del Pd che ufficialmente, accedono alle primarie del 3 marzo dopo che presidente della Commissione Congresso, Gianni Dal Moro, ha letto i risultati ufficiali dei congressi di circolo alla convenzione nazionale dem all’Hotel Ergife a Roma.
Non accedono alle primarie Francesco Boccia che ha ottenuto il 4,02%(7.537 voti), Maria Saladino lo 0,7% (1.315) e Dario Corallo lo 0,67% (1.226).
Le schede bianche e nulle sono state 1429. Si sono tenuti 5693 congressi che hanno coinvolto circa 6500 circoli. Il numero di iscritti aventi diritto al voto è stato di 374.786. I votanti sono stati 189.101, corrispondente al 50,46 degli aventi diritto.
Con la proclamazione dei candidati, si apre la seconda fase del Congresso PD che porterà alle primarie del 3 marzo.
Nicola Zingaretti al 47,38% (88.918 voti),
Maurizio Martina al 36,10%(67.749),
Roberto Giachetti all’11,13% (20.887).
Sono questi i candidati alla segreteria del Pd che ufficialmente, accedono alle primarie del 3 marzo dopo che presidente della Commissione Congresso, Gianni Dal Moro, ha letto i risultati ufficiali dei congressi di circolo alla convenzione nazionale dem all’Hotel Ergife a Roma.
Non accedono alle primarie Francesco Boccia che ha ottenuto il 4,02%(7.537 voti), Maria Saladino lo 0,7% (1.315) e Dario Corallo lo 0,67% (1.226).
Le schede bianche e nulle sono state 1429. Si sono tenuti 5693 congressi che hanno coinvolto circa 6500 circoli. Il numero di iscritti aventi diritto al voto è stato di 374.786. I votanti sono stati 189.101, corrispondente al 50,46 degli aventi diritto.
Con la proclamazione dei candidati, si apre la seconda fase del Congresso PD che porterà alle primarie del 3 marzo.
13 febbraio 2019
La Brianza che accoglie
L'incontro con il sindaco Mimmo LUCANO è stato rinviato a data da destinarsi.
Annullati tutti gli impegni in Brianza per motivi personali.
Nella piccola comunità calabrese di Riace, il sindaco Mimmo LUCANO ha sperimentato con successo un modello di accoglienza non conflittuale. Esperienza che ha evidenziato come la solidarietà e l'integrazione possano diventare importanti leve per il rilancio delle comunità.
Incontro promosso da ANPI, CGIL, CISL, UIL, Libera, Emergency, Arci Scuotivento.
Binario 7 - Via Turati, 6 - Monza
Per una manciata di voti: tutte le balle sull’immigrazione, smontate una a una
Sono tante e pericolose. Sono le bugie della macchina della propaganda sul tema dell'immigrazione. Una retorica che rischia di innescare una bomba sociale lasciando impuniti i colpevoli. Il tutto sulla pelle di chi rischia la vita nel tentativo di averne una
di Giulio Cavalli - Linkiesta.it
Bugie. Decine di bugie ripetute milioni di volte. Mandate a memoria e sparate a palle incatenate per concimare la paura e consequenzialmente aumentare il bacino di voti. La propaganda su cui si poggia il governo gialloblu sul tema dell’immigrazione ha fondamenta di fango ma la tossicità del dibattito è una coltre che sembra difficile spazzare.
L’invasione, innanzitutto. L’invasione non c’è mai stata ma questo 2018, nonostante gli strepiti e il terrorismo continuo, registra una diminuzione del flusso verso l’Italia dell’80%. Sembra incredibile, vero? Basterebbe questo per rendersi conto dell’ipocrisia della discussione: i pericolosi migranti sbarcato in Italia quest’anno sono meno di 17mila, il pubblico di una bruttina partita di serie B, e su quel piccolo stadio di provincia si sta giocando tutta la politica nazionale e internazionale. A ben vedere un dato interessante c’è: tra gennaio e il 25 giugno sono arrivati 2593 minori non accompagnati, semplificando si tratta di bambini e ragazzini senza genitori. In tutta questa retorica di annunci politici fatti da padre però non si è sentita una parola. Peccato.
di Giulio Cavalli - Linkiesta.it
Bugie. Decine di bugie ripetute milioni di volte. Mandate a memoria e sparate a palle incatenate per concimare la paura e consequenzialmente aumentare il bacino di voti. La propaganda su cui si poggia il governo gialloblu sul tema dell’immigrazione ha fondamenta di fango ma la tossicità del dibattito è una coltre che sembra difficile spazzare.
L’invasione, innanzitutto. L’invasione non c’è mai stata ma questo 2018, nonostante gli strepiti e il terrorismo continuo, registra una diminuzione del flusso verso l’Italia dell’80%. Sembra incredibile, vero? Basterebbe questo per rendersi conto dell’ipocrisia della discussione: i pericolosi migranti sbarcato in Italia quest’anno sono meno di 17mila, il pubblico di una bruttina partita di serie B, e su quel piccolo stadio di provincia si sta giocando tutta la politica nazionale e internazionale. A ben vedere un dato interessante c’è: tra gennaio e il 25 giugno sono arrivati 2593 minori non accompagnati, semplificando si tratta di bambini e ragazzini senza genitori. In tutta questa retorica di annunci politici fatti da padre però non si è sentita una parola. Peccato.
11 febbraio 2019
SettegiorniPD in Regione Lombardia
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9 febbraio 2019
Pier Carlo Padoan fa il punto sulla situazione Italiana
Scritto da Redazione PD di Monza
Vi proponiamo la recente analisi del quadro economico-politico Italiano dell'ex ministro Pier Carlo Padoan.
Oggi si è interrotto un periodo di crescita che durava da 14 trimestri in un contesto di progressivo miglioramento dei conti pubblici e di inizio di riduzione del debito
L’economia italiana è entrata in recessione tecnica (due trimestri successivi di crescita negativa). Le cause sono sia esterne che interne. Tra le prime il peggioramento del quadro europeo e globale, a sua volta deteriorato in buona parte per l’acuirsi di conflitti geopolitici (USA - Cina in primis) e incertezze europee (Brexit, Elezioni del Parlamento Europeo). Ma ci sono anche cause interne.
In particolare il brusco peggioramento del quadro prodotto dalla formazione di una maggioranza giallo-verde.
Vi proponiamo la recente analisi del quadro economico-politico Italiano dell'ex ministro Pier Carlo Padoan.
Oggi si è interrotto un periodo di crescita che durava da 14 trimestri in un contesto di progressivo miglioramento dei conti pubblici e di inizio di riduzione del debito
L’economia italiana è entrata in recessione tecnica (due trimestri successivi di crescita negativa). Le cause sono sia esterne che interne. Tra le prime il peggioramento del quadro europeo e globale, a sua volta deteriorato in buona parte per l’acuirsi di conflitti geopolitici (USA - Cina in primis) e incertezze europee (Brexit, Elezioni del Parlamento Europeo). Ma ci sono anche cause interne.
In particolare il brusco peggioramento del quadro prodotto dalla formazione di una maggioranza giallo-verde.
7 febbraio 2019
5 febbraio 2019
Presa Diretta ha smascherato il ddl Pillon
Una grande prova di servizio pubblico quello della puntata intitolata Dio, Patria e Famiglia, che ha mostrato chiaramente l’intenzione del governo di ristabilire un nuovo Medioevo per donne e bambini.
di CRISTINA OBBER - LetteraDonna
No divorzio, no aborto, no diritti civili alle persone omosessuali. Questo il disegno che si cela dietro il ddl Pillon, attualmente in discussione al Senato, presentato astutamente come un provvedimento volto a equilibrare l’affido condiviso in caso di separazioni ma che nasconde invece, riga dopo riga, molto altro.
Un disegno scritto, come svela l’inchiesta, anche da membri dell’associazione Padri separati, che rivendicano il diritto di vedere i figli anche se genitori violenti, che non vogliono assumersi responsabilità economiche che tengano conto che spesso le ex mogli per prendersi cura dei figli hanno scelto professioni meno impegnative e meno remunerate.
Che negano quanto emerge dai dati Istat, ovvero che pur essendoci dei padri in difficoltà economiche, dopo le separazioni la povertà investe maggiormente le donne. L’inchiesta dà voce a padri in difficoltà ma anche alle donne che in nome dell’alienazione parentale, cardine del disegno di legge Pillon, si sono viste togliere i figli che non volevano frequentare il padre violento, cosa che accade sempre più spesso nei nostri tribunali per la superficialità con cui la teoria della Pas (Parental Alienation Syndrome) viene applicata anche se disconosciuta dalla scienza a livello internazionale e che il del 735 vorrebbe rendere legge.
Il concetto di “alienazione parentale”, con il provvedimento Pillon entra per la prima volta nel nostro ordinamento e impone al giudice di intervenire quando un figlio non vuole vedere il padre o la madre.
di CRISTINA OBBER - LetteraDonna
No divorzio, no aborto, no diritti civili alle persone omosessuali. Questo il disegno che si cela dietro il ddl Pillon, attualmente in discussione al Senato, presentato astutamente come un provvedimento volto a equilibrare l’affido condiviso in caso di separazioni ma che nasconde invece, riga dopo riga, molto altro.
Un disegno scritto, come svela l’inchiesta, anche da membri dell’associazione Padri separati, che rivendicano il diritto di vedere i figli anche se genitori violenti, che non vogliono assumersi responsabilità economiche che tengano conto che spesso le ex mogli per prendersi cura dei figli hanno scelto professioni meno impegnative e meno remunerate.
Che negano quanto emerge dai dati Istat, ovvero che pur essendoci dei padri in difficoltà economiche, dopo le separazioni la povertà investe maggiormente le donne. L’inchiesta dà voce a padri in difficoltà ma anche alle donne che in nome dell’alienazione parentale, cardine del disegno di legge Pillon, si sono viste togliere i figli che non volevano frequentare il padre violento, cosa che accade sempre più spesso nei nostri tribunali per la superficialità con cui la teoria della Pas (Parental Alienation Syndrome) viene applicata anche se disconosciuta dalla scienza a livello internazionale e che il del 735 vorrebbe rendere legge.
Il concetto di “alienazione parentale”, con il provvedimento Pillon entra per la prima volta nel nostro ordinamento e impone al giudice di intervenire quando un figlio non vuole vedere il padre o la madre.
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