Per aderire a questo appello, venite venerdì dalle 18 in Piazza San Carlo / Corso Vittorio Emanuele. Vi aspetto numerosi.
Caro Presidente Berlusconi,
quando ho letto che sarà Lei a inaugurare a Milano i lavori della Conferenza Nazionale della Famiglia, ho pensato che fosse un’altra delle sue barzellette.
Purtroppo mi sbagliavo.
Presidente, risparmi ai Milanesi e agli Italiani una delle sue solite passerelle e esternazioni.
Presidente, i Milanesi sono persone serie. La Famiglia è un tema serio e importante.
Un tema che a Milano riguarda migliaia di donne, di giovani, di anziani, di coppie che cercano di trovare nella famiglia, nel vivere insieme, un aiuto e una soluzione per sopravvivere in una città che negli ultimi 20 anni è diventata troppo cara, senza affitti a prezzi accessibili, con lavori solo precari, inquinata e cupa.
Una città governata da un Sindaco che si appella ai valori della famiglia e che nella realtà ha lasciato che migliaia di milanesi scappassero da Milano. Un Sindaco lontano dalla gente, che Lei ha voluto e che ancora Lei si ostina a confermare.
Anche tra chi l’ha votata in buona fede, tra chi ha votato il Suo Sindaco Brichetto-Moratti, tanti oggi sono stanchi. Stanchi di vedere un “governo del fare”, che fa solo gli affari Suoi. Stanchi di sentir parlare, per mesi, di lodo Alfano, di intercettazioni, di minorenni, di pseudo dossier; e mai di lavoro che manca, di scuole che chiudono, di inquinamento, di precarietà, di insicurezza.
Caro Presidente, l’8 novembre, il giorno dell’inaugurazione della Conferenza nazionale della famiglia, se ne stia a casa a riflettere.
In particolare, ripensi a una celeberrima frase di John Fitzgerald Kennedy, che proprio l’8 novembre di cinquant’anni fa, fu eletto Presidente degli Stati Uniti d’America.
Lui disse: “non chiedete cosa possa fare il Paese per voi: chiedete cosa potete fare voi per il Paese”. Ebbene, Signor Presidente, se non ci arriva da solo, vorrei darLe umilmente un consiglio.
Un consiglio condiviso da tantissimi italiani.
C’è una cosa che Lei può fare per il Paese. Rassegni le Sue dimissioni.
Riconquisterebbe dignità ed eviterebbe alla sua vecchiaia (che le auguro lunga e felice) e a tutti noi, lo stillicidio insopportabile di queste quotidiane caricature.
Lo faccia subito, con realismo e sobrietà.
E venga a Milano una settimana dopo. Per il Derby.
Stefano Boeri.
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