IL GOVERNO MUORE PERCHE' INCAPACE NON PER UN VOTO IN PIU' O IN MENO.
Ieri mossa a sorpresa di Pier Ferdinando Casini. Sembra un’apertura a Berlusconi. Come è sembrata una marcia indietro l’ultima mossa di Fini. Ma è solo tattica. “Fini e Casini non possono tornare indietro” ha detto ieri Franceschini (sempre intervista a La Repubblica). Entrambi sanno bene che l’attuale maggioranza non è in grado di risolvere i problemi del paese e che non avrebbero spazio. Il governo sta per affrontare le ripercussioni dei suoi tragici fallimenti.
Agenzia ApCom di ieri: “La mossa del leader Udc non è piaciuta al segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e se nessun commento ufficiale viene rilasciato, da largo del Nazareno filtra comunque un invito alla chiarezza: "Casini - dicono - dovrà chiarire se vuole essere tra i protagonisti che aprono una fase nuova per il Paese, o tra le comparse della fine del berlusconismo".
La Lega d’altra parte è chiara. Ieri il ministro Roberto Maroni non ha nascosto che, quando anche si trovasse una maggioranza di uno o due voti alla Camera, questo non basterà ad evitare il voto. Senza contare che gli elettori spingono in altre direzioni (Renato Mannheimer su Il Corriere della Sera: il 70 per cento di chi vorrebbe Fini gli chiede di rompere con Berlusconi”).
Il PD tiene la barra dritta. Da tempo ha indicato la strada e sta ottenendo risultati. Le iniziative parlamentari sono riuscite ad allargare le crepe nella maggioranza, la mobilitazione del porta a porta e la manifestazione nazionale dell’11 dicembre daranno forza alla battaglia per l’Italia e per mandare a casa Berlusconi.
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