Oggi comincia anche la discussione alla Camera sulla mozione sulla riforma fiscale presentata dal gruppo parlamentare del PD e che riprende la proposta formulata dall’assemblea nazionale del PD di ottobre a Varese: 20-20-20.
Oggi prende le mosse la discussione sulla mozion e parlamentare di sfiducia al ministro Calderoli.
Oggi in Parlamento si avvia la discussione sulla mozione di Futuro e Libertà per il pluralismo in Rai, mozione presentata dopo innumerevoli e costanti forzature del TG1 e non solo. Domani la commissione di vigilanza affronterà una riunione con l’intero consiglio di amministrazione della Rai e il direttore generale Mauro Masi.
Ecco, in particolare, alcuni dei punti salienti delle proposte contenute nel documento approvato dall’Assemblea nazionale del Pd a Varese.
Fisco 20, 20, 20: la road map per liberare il lavoro, le famiglie, le imprese. Il Pd propone la riscrittura del patto fiscale per liberare il lavoro, per sostenere i produttori, lavoratori, professionisti ed imprese, per l’equità e lo sviluppo sostenibile.
Le riforme proposte dal Pd hanno l’obiettivo di riequilibrare il prelievo fiscale:
a) da chi paga a chi non paga;
b) dai redditi da lavoro alla rendita;
c) da chi ha di meno a chi ha di più, in particolare favorendo la famiglia con figli e monoreddito;
d) da attività “verdi” ad attività inquinanti;
e) dalla dimensione nazionale al territorio.
L’aliquota del 20 per cento è l’aliquota di riferimento per la tassazione dei redditi da lavoro, dei redditi di impresa e dei redditi da capitale/rendita.
Irpef 20 per cento:
L’imposta sui redditi delle persone fisiche: riduzione della prima aliquota dal 23 al 20 per cento; riduzione delle aliquote intermedie per sostenere i redditi bassi e medi; revisione delle detrazioni, modulate in base all’età oltre che al reddito a vantaggio dei giovani sotto i 35 anni e degli ultra-settantacinquenni.
Aumento delle detrazione e recupero fiscal drag per i dipendenti. La cancellazione del recupero del fiscal drag da parte del governo di centrodestra ha penalizzato i lavoratori dipendenti. Oltre a prevedere il miglioramento dello detrazioni per i dipendenti, il Pd prevede di reintrodurre il meccanismo che evita un aumento della pressione fiscale dovuto all’inflazione. Bonus figli. Per il sostegno alla famiglia si introduce il “bonus per i figli”, per dipendenti, parasubordinati, indipendenti (autonomi, professionisti,
imprenditori).
Lavoro femminile. Per incentivare il lavoro femminile e sostenere la famiglia, si introduce una consistente detrazione fiscale ad hoc per il reddito da lavoro delle donne in nuclei familiari con figli minori.
Tassazione del lavoro autonomo, professionale ed impresa al 20 per cento
Si elimina gradualmente l’Irap sul costo del lavoro. La tassazione dei lavoratori autonomi, dei professionisti e delle imprese è la parte più innovativa. Si premia chi scommette sulle sue capacità imprenditoriali e sulla sua azienda, chi re-investe nella sua attività. In una fase di difficile accesso al credito e scarsi investimenti si premia chi patrimonializza l’impresa o la sua attività: si porta a zero l’Irpef o l’Ires sulla parte di capitale re-investita nella propria attività o impresa. Inoltre, la parte prevalente del reddito d’impresa o di lavoro autonomo o professionale quando diventa reddito personale o viene distribuita ai soci viene tassata come il reddito da capitale, ossia con imposta sostitutiva del 20 per cento.
Tassazione dei redditi di capitale al 20 per cento, esclusi i titoli di Stato
Ambiente in primo piano
Negli ultimi anni, grazie ai governi del centrosinistra, si sono fatti importanti passi avanti in termini di fiscalità ambientale. Il governo Berlusconi ha bloccato il cammino. Vogliamo riprendere il cammino seguendo il principio della “responsabilità condivisa” e del “chi inquina paga”. L’obiettivo è comprendere nel conto il costo di risorse naturali scarse e non rinnovabili e le emissioni di agenti inquinanti, spostare il carico fiscale dal lavoro alle risorse ambientali utilizzate nei processi produttivi e dai consumi nocivi ai consumi sostenibili
Il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale
Una sostanziale riduzione dell’evasione e dell’elusione fiscale è condizione necessaria per realizzare le riforme proposte. Non possiamo avere livelli di imposizione europei e livelli di evasione sudamericani, dato il nostro debito pubblico. L’obiettivo di medio periodo, ossia la durata ordinaria di una legislatura, dovrebbe essere portare l’evasione italiana ai livelli medi dell’area euro. In termini quantitativi vorrebbe dire dimezzarla e arrivare al recupero di 40-50 miliardi di euro l’anno. Per realizzare tale ambizioso, ma non impossibile obiettivo, si dovrebbe procedere lungo due strade: i
controlli a posteriori attraverso l’uso efficiente e sinergico delle informazioni già a disposizione delle amministrazioni pubbliche; l’innalzamento della fedeltà nel pagamento delle tasse attraverso un’azione preventiva. Il governo Berlusconi ha prima eliminato i provvedimenti per combattere l’evasione fiscale,
poi ha fatto i condoni per i grandi evasori (lo scudo) e infine, costretto dalla realtà, ha reintrodotto qualche pezzo di intervento contenuto nei provvedimenti di contrasto all’evasione che erano stati cancellati. La ricetta del governo ha fallito.
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