Un Paese senza desideri. Un Paese che ha perso mezzo milione di posti di lavoro in un anno. Un Paese in cui i giovani non cercano neanche più un'occupazione. Un Paese dove i risparmi delle famiglie e gli investimenti sono crollati. Quello che fotografa impietosamente il Censis è un Paese sfiduciato. Un Paese che per ricominciare a sperare vede solo una possibilità: sfiduciarlo.
Sfiduciare Berlusconi e il suo governo, tirare un bel segno su questo lungo e paludoso periodo. Ricominciare a occuparsi del bene comune e lasciare il Cavaliere a rincorrere i suoi guai. Ecco quello che in tanti si aspettano. Il 14 dicembre saranno i Parlamentari a votare sulla sfiducia all'esecutivo.
Ma noi possiamo dare un'indicazione già ora: firmiamo per sfiduciarlo noi. Scendiamo in piazza con il Pd a Roma l'11 dicembre per dire basta Berlusconi e per riprendere il filo del discorso sulle cose da fare per la vita di tutti noi. L'Unità in questi giorni sta pubblicando un decalogo che elenca le ragioni che motivano la necessità della sfiducia. Non hai che l'imbarazzo della scelta.
La raccolta firme si chiuderà venerdì 10 alle ore 22:00 poi i nomi saranno pubblicati in un inserto speciale de l'Unità.
Le firme sono già oltre 22.000!
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