Con la morte di Matteo Miotto sale a trentacinque il numero delle vittime italiane in missione in Afghanistan. Oggi alle 11, nella basilica di Santa Maria degli Angeli le esequie solenni. Al termine della cerimonia funebre, la salma sarà trasferita a Thiene, città di origine del militare.
"Quel poco che abbiamo con noi lo lasciamo qui. Ognuno prima di uscire per una pattuglia sa che deve riempire bene le proprie tasche e il mezzo con acqua e viveri: non serviranno certo a noi... L'essenza del popolo afgano è viva, le loro tradizioni si ripetono immutate, possiamo ritenerle sbagliate, arcaiche, ma da migliaia di anni sono rimaste immutate. Gente che nasce, vive e muore per amore delle proprie radici, della propria terra e di essa si nutre. Allora riesci a capire che questo strano popolo dalle usanze a volte anche stravaganti ha qualcosa da insegnare anche a noi".
Parole di Matteo Miotto caporal maggiore del Settimo Reggimento Alpini di Belluno.
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