25 febbraio 2011

Immigrazione: giova al governo della paura.


Berlusconi esce dall'angolo, perchè i quotidiani devono finalmente parlare d'altro. Nonostante tutto appare più rilassato e sorridente. Cinicamente il caimano va all'incasso, e da scaltro opportunista, enfatizza il problema e per il dopo colonnello, evoca il pericolo di integralismo islamico.

Bossi invece molto concretamente, vede, fiuta l'aspetto positivo di questo grave probelma umanitario. Non esita ,secondo suo stile, a esternarlo senza pudore: "Gli immigrati? Portano voti!". L'emergenza immigrazione offre infatti al partito "padano" il solito paradigma della propaganda elettorale che finora ha sempre ben pagato: alimentare la paura del diverso e dello stranirero e proclamarsi strenuo difensore della sicurezza della nostra identità religiosa e culturale. Sono messaggi semplici che la gente ha già dimostrato di comprende facilmente. Non occorre inventare niente di nuovo. Parole che scaldano i cuori di tutti i "Lumbard".


di seguito l'intervento di Stefano Folli de Il Sole 24 ore:
Bisogna riconoscere a Umberto Bossi il merito di affermare a voce alta quello che tanti nella maggioranza pensano, ma non hanno voglia di dire. «Il rischio immigrazione aiuta Berlusconi e aiuta noi»: parole del leader leghista nel momento in cui la linea ufficiale del governo consiste nell’enfatizzare il pericolo, peraltro reale, dei clandestini in arrivo dalla Libia. Bossi sa bene quanto il tema susciti attenzione e apprensione presso l’elettorato leghista. Se poi lo si mescola alla paura che il fondamentalismo islamico s’installi a poche decine di miglia marine dalle nostre coste, ecco che la crisi libica può risolversi in un vantaggio, mediatico ed elettorale, del centrodestra. Spregiudicato e un po’ cinico, Bossi non ha perso tempo per sfruttare questa carta.
Ma nemmeno Berlusconi si è tirato indietro. I suoi richiami all’integralismo in grado di prendere campo nel dopo-Gheddafi non sono casuali. In effetti si tratta di una preoccupazione diffusa in molte cancellerie occidentali; ma nessun altro capo di governo vi ha fatto cenno in forme così esplicite. S’intuisce il motivo: evocare oggi il pericolo islamico, con la rivolta in corso e la sorte del dittatore in bilico, equivale a offrire una sponda, senza dubbio involontaria, a un regime impegnato in una feroce repressione.

Post correalto: Dichiarazioni di B. sull'amico Muammar. by Virus.





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