Acura dell' Ufficio Nazionale Circoli del PD.
1. SORRISI & RIPRESA. LA MASCHERA DI BERLUSCONI NASCONDE IL CALCIOMERCATO IN PARLAMENTO, LA MESSA A PUNTO DEI CAVILLI PER NON ANDARE DAI GIUDICI E LE AVANCES CON LA CHIESA.Nemmeno un attacco alla magistratura. Solo contenuti, promesse per l’economia, questa volta sostenute anche dalla presenza del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Con la conferenza stampa di ieri è improvvisamente tornata in auge la strategia di Giuliano Ferrara di parlare d’altro, far finta che il processo di Milano non esista e il premier non sia accusato di fatti gravi e disgustosi, come è la concussione e la prostituzione minorile (si ricordi in proposito la lettera a Il Corriere della Sera, la proposta di lavoro bipartisan sulla ripresa: è solo di qualche giorno fa, anche se sembra passato un secolo).
Propositi di impegno, promesse, riforme. Lo schema è sempre lo stesso, comprese le spiegazioni per i fallimenti: nella “narrazione” berlusconiana il presidente ordina; se gli altri non sono d’accordo o fanno presente che gli ordini sono sbagliati, allora sono cattivi. Ma durerà poco. Come l’altra volta, il sorriso è solo una maschera. Oggi serve a far decantare il colpo, ad allentare l’attenzione ed a coprire le vere attività del premier. Che non riguardano l’attenzione per il paese, ma la propria sopravvivenza e gli affari.
La Lega è stata chiara: se c’è una maggioranza per approvare subito i decreti di attuazione del federalismo (e non importa se hanno mille difetti e perfino se avranno un impatto negativo sul Nord, importa che si chiamino federalismo) il governo va avanti. Tutti i sondaggi in mano a Bossi dicono infatti che anche la Lega avrebbe ripercussioni negative se si andasse ad elezioni senza aver ottenuto almeno la bandiera del federalismo. Ma per ottenere questo risultato è necessario che alla Camera la maggioranza sia tale anche nelle commissioni. E perché ciò accada i numeri della maggioranza devono salire dal livello attuale (314).
Da qui un’attività spasmodica a Montecitorio e a Palazzo Madama da parte dei fedelissimi di Berlusconi di ricerca di deputati e senatori in vendita, in trasloco, in rotta con il proprio gruppo, di promesse, allusioni, pressioni. Un’attività che si è intensificata in questi giorni anche per cogliere al volo l’occasione delle liti interne a Fli, la formazione politica appena nata e che fa capo a Gianfranco Fini.
L’altra attività che la maschera del presidente del Consiglio sta nascondendo è quella degli avvocati (se vista, ricorderebbe processo e imputazioni) che stanno studiando le carte per trovare cavilli e metodi per allungare i tempi, bloccare il giudizio, insomma
“passare la nottata”. E anche in questo caso, nell’ipotesi di un passaggio in Parlamento per votare il ricorso alla Corte Costituzionale per il conflitto di attribuzione (obiettivo, portare il processo al tribunale dei ministri), sarebbe necessaria una maggioranza più vasta.
Infine, nascondere la maschera feroce risponde all’obiettivo di riavvicinare i vertici della Chiesa. Il mondo cattolico è turbato. Secondo un sondaggio di Swg realizzato per i Cristiano sociali di Mimmo Lucà (Pd), il 57 per cento dei praticanti prova disgusto, indignazione e disagio. Tra questi, il 17 per cento ha mutato il proprio giudizio in negativo, mentre il 40 per cento aveva già una opinione critica. Ma il 26 per cento non crede alle accuse della Procura di Milano e un altro 15-17 per cento è indifferente. "Premetto che ritengo importante per il nostro Paese che venga esercitato da parte della Chiesa il diritto-dovere di intervenire nell'agorà pubblica” ha detto ieri il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. ” Ma non chiedo alla Chiesa di prendere parte. Da cittadino vorrei che si sentisse chiaro un messaggio: la politica si prenda le sue responsabilità, i cattolici in politica si prendano le loro responsabilità”. Berlusconi, tuttavia, sta tentando di recuperare almeno il rapporto con le gerarchie della Chiesa. Domani incontrerà il segretario di Stato ed il presidente della Cei alle celebrazioni per l’anniversario dei patti lateranensi, a Roma, presso l’ambasciata italiana presso la Santa Sede. E certo non poteva arrivare a questo appuntamento sull’onda dell’ennesimo scontro a faccia feroce.
2. IL MILLEPROROGHE PASSA AL SENATO E RIPARTE L’ESAME DEL FEDERALISMO. UNA PIOGGIA DI TASSE CON LA FIRMA DELLA LEGA.
Ieri è passato al Senato, grazie ai voti della Lega il “milleproroghe”, una specie di finanziaria omnibus, che comprende anche decine di balzelli per i cittadini, norme fatte a posta per gli amici, grandi sconti fiscali per banche, assicurazioni, fondi di investimenti. Stefano Fassina, responsabile Pd per l’Economia, ha soprannominato questo provvedimento il “milletasse”, soprattutto se visto insieme al decreto sul federalismo municipale che la Lega vuole riportare alle Camere (dove si prevedono nell’ordine: imposta di soggiorno, imposta di scopo, aumento della addizionale Irpef, aumento Ici su artigiani, commercianti e piccole imprese). Tra l’altro, nel “milleproroghe” si prevede l’aumento di un euro per il biglietto dei cinema. Il Pd l’ha ribattezzata la tassa-vergogna e ha deciso di lanciare una mobilitazione davanti ai cinema di Roma, Milano, Napoli, Torino, Firenze, Bologna, Bari, Genova, Palermo, Perugia ed altre città, con volantinaggi, presidi, banchetti per sensibilizzare i cittadini, dove si potrà anche firmare per chiedere le dimissioni di Berlusconi. E mentre si chiedono più contributi ai cittadini, dice Fassina, il governo “fa marcia indietro su alcuni importanti tagli ai costi della politica, in particolare, sulla dismissione delle partecipazioni nelle municipalizzate e sui numeri dei consiglieri e degli assessori municipali”. Senza contare il rinvio del pagamento delle multe per le quote latte, con buona pace degli allevatori onesti, le norme contro i precari della scuola, che “grazie alla Lega” come ha chiarito la presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro, “non potranno spostarsi di provincia per le supplenze, o i tagli alla cultura, lo stop alle
demolizioni delle case abusive in Campania, anche se costruite in aree protette”. E ancora il fondo per i malati di Sla (sclerosi amiotrofica) che rischiano di avere meno dei 100 milioni stanziati in partenza. O il 5 per mille, che resta a quota 300 milioni, invece dei 400 stanziati nel 2010.
3. IL PD AUMENTA LA SPINTA. BISOGNA AVERE FIATO PER UNA LUNGA BATTAGLIA. QUATTRO MILIONI DI MODULI A CASA DEGLI ITALIANI PER FIRMARE CONTRO BERLUSCONI.
Il segretario del Pd ha rilanciato ieri l’affondo contro il premier e per andare al voto. «Berlusconi è l`unico al mondo a non preoccuparsi. E questo dimostra che è irresponsabile. A chi ha la pazienza e la possibilità di dare un`occhiata ai giornali internazionali apparirà chiaro che l`Italia è una situazione drammatica dal punto di vista dell`immagine» ha detto Pier Luigi Bersani. «Credo che sia da irresponsabili non prendere atto della situazione. Ci sia un po’ più di coraggio da parte delle classi dirigenti. Tutto il mondo sta chiedendo un passo indietro a Berlusconi, solo in Italia c`è tanta gente che continua a tacere». «Dovrebbe esserci un coro di voci che dicessero "fai un passo indietro": non può essere solo l’opposizione a farlo. La classe dirigente deve parlare». Oggi votare, ha spiegato Bersani, spiegando perché le elezioni politiche anticipate oggi sarebbero il male minore, significa introdurre «un elemento liberatorio e partecipativo». Anche perché, ha detto il segretario del Pd, «le prossime settimane ci consegneranno altri fatti di turbamento». « Berlusconi è al tramonto: perché arrivarci in modo drammatico?».
La strada del tramonto è segnata, insomma, anche se nessuno sa quanto sarà lunga. Un giorno, una settimana, un mese o di più. Berlusconi non mollerà facilmente. Potrebbe tentare di resistere nonostante il degrado progressivo e i problemi crescenti per il paese, in un crescendo di mobilitazione mediatica e non solo dei propri sostenitori. Bisogna aver fiato, reggere, basare l’iniziativa su una strategia di respiro, preparata e discussa, condivisa, come quella disegnata nell’ultima direzione del Pd e confermata nell’Assemblea nazionale di Roma.
La pressione del Pd per le dimissioni di Berlusconi si sta intensificando anche sul piano dell’iniziativa della raccolta delle firme: nelle case degli italiani arriveranno presto quattro milioni di moduli per la raccolta delle firme. E questa andranno a sommarsi a quelle già raccolte via on line e nelle migliaia di banchetti aperti in tutta Italia (saranno 5.000 nel prossimo fine settimana, oltre a quelli aperti davanti ai cinema). Considerando i risultati già raggiunti, l’obiettivo dei dieci milioni di firme da consegnare materialmente a palazzo Chigi l’8 marzo potrebbe essere addirittura superato.
4. LE TENSIONI DELLA SPONDA SUD DEL MEDITERRANEO SVELANO ANCHE L’INCONSISTENZA DELLA POLITICA ITALIANA E LA DEBOLEZZA DELL’EUROPA.
Anche la Libia (oltre al Bahrein) finisce nel vortice del risveglio popolare, dimostrando ancora una volta l’inconsistenza e l’assenza di prospettive della politica estera italiana, ma anche la limitatezza della politica estera dell’Unione europea. La Germania e gli altri paesi in cui la presenza degli immigrati è molto più consistente rispetto alla situazione italiana ieri hanno ricordato che la pressione verso l’Italia oggi non è ancora al livello di guardia e dunque che la richiesta di aiuto da parte di Roma non può essere così pressante. L’Italia ha chiesto aiuto, ma – come chiarisce oggi l’economista Tito Boeri su La Repubblica – non ha proposto una soluzione o una iniziativa specifica. La verità è che gli europei, tutti insieme, stanno assistendo quasi inerti e senza un progetto per il futuro al risveglio della sponda sud del Mediterraneo
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